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Published On: Gio, Dic 13th, 2012

“La Fine del Mondo”

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(Articolo scritto da Kabir Matteo Cervi)

La “fine del mondo” è un tema ormai presente ovunque ma spesso frainteso, male interpretato e visto da una prospettiva emotiva basata sulle paure. La paura è un’esperienza fondamentale del divino attraverso la forma umana. C’è paura di ciò che accade, come l’attacco di una tigre che ci sta sbranando o un autobus che ci sta investendo e in questi casi il senso di paura può essere utile e comunque basato sulla realtà. Mentre in questo articolo sulla “fine del mondo” la paura in questione è mentale, immaginaria, una proiezione ancestrale del passato. Attraverso il filtro immaginario di queste paure mentali la realtà viene percepita in maniera distorta, e il senso di identità che chiamiamo ego si nutre volentieri di pericoli, sfide e catastrofi, in questo modo ha qualcosa di cui occuparsi e sentirsi vivo ed esistente. Ego in greco significa “io”, ego indica il personaggio che crediamo di essere con tutti i suoi aspetti, definizioni e limitazioni, bisogni e affanni. Così come le “cattive notizie”, la cronaca nera, le tragedie proposte dai media fanno audience, così il tema della “fine del mondo” presentato dai media attrae attenzione, spaventa, seduce e fa immaginare. A ragione?

Al di là di tutte le teorie, informazioni e profezie che diffusamente circolano in questi anni, possiamo osservare semplicemente ciò che accade in noi e attorno a noi.

Attorno a noi, “là fuori”, nel mondo, tutti i sistemi sono in crisi, economia, politica, religione, medicina, scienza, governi, etica… tutti i sistemi stanno rinnovandosi, dapprima collassando per poi rinascere maggiormente adatti all’essere umano di oggi. E’ una transizione che può apparire a tratti dolorosa ma osservando bene si rivela una grande opportunità di rivalutare tutto e ricrearlo nuovamente, consapevolmente e ecologicamente: nel rispetto cioè del tutto e di tutti.

In noi, la trasformazione è come all’esterno, caotica e a tratti sofferta. Emergono dal profondo tante sofferenze passate, vecchie ferite emotive, tutti i difetti, limiti, illusioni, senso di separazione e inconsapevolezza, in una parola metaforica: l’ombra in noi emerge alla luce per essere riconosciuta e consapevolmente lasciata libera di andarsene e ritornare ad essere energia neutra, disponibile per nuove creazioni ed esperienze.

Come in alto così in basso.

Ascoltando attentamente questi momenti che l’umanità e il pianeta stanno attraversando, si percepiscono forti energie evolutive che attraversano il sistema solare, il sole, tutti i pianeti e la terra, Gaia. Un meraviglioso Essere Vivente Intelligente, con una coscienza e consapevolezza proprie, capace di regolarsi e adattarsi autonomamente.

“La fine del mondo” osservata attraverso questa comprensione appare semplicemente come un rinnovamento evolutivo, una crescita, un’opportunità cosmica che accade ora più che mai sul pianeta e nella razza umana.

Ci stiamo Risvegliando.

Ci stiamo risvegliando dal sogno millenario di essere solamente un corpo fisico, dalla paura di essere separati dagli altri e dalla creazione e dal bisogno di doverci difendere e combattere per sopravvivere.

Certamente accadono grandi sconvolgimenti attorno a noi e in noi, le relazioni cambiano, così come il posto di lavoro, le amicizie e tutto quello che è presente nel quotidiano si rinnova, quando serve tante abitudini comode cambiano, per il meglio, per la crescita, personale e collettiva.

“La fine del mondo” sta avvenendo sicuramente, è la fine del mondo personale, del mondo delle idee, del mondo umano, fatto di sistemi, convenzioni e condizionamenti spesso limitanti e inconsapevoli, separativi ed egoistici.

Il pianeta si sta rinnovando, rigenerando e riformando in sintonia con tutto l’Universo, e noi che siamo parte di questo eco-sistema stiamo godendo i benefici di tale rinnovamento cosmico, stiamo cavalcando l’onda selvaggia e naturale che ci attraversa tutti.

Il pianeta vive.

La vita continua.

Nessuna fine tragica.

Solamente finisce un gioco, un’esperienza, un modo di esistere basato sul sopravvivere anziché sul Vivere.

E’ l’inizio della Vita consapevole che ha qualità come la pace, gioia, compassione, comprensione, inclusione, ecologia, armonia e benessere, entusiasmo e creatività, soluzioni anziché problemi, possibilità anziché limiti.

Molte persone si sentono diverse, riconoscono cose che prima non vedevano minimamente, la sensibilità aumenta e ci si apre alla “spiritualità”, alla domanda: “chi sono io?” si cerca risposta seguendo tanti percorsi interiori, diversi ma con un unico obiettivo: Risvegliarsi a ciò che intimamente siamo. Via, Verità e Vita.

Auguriamoci tutti di godere pienamente questa “fine del mondo” e apriamoci al Vento del Rinnovamento, con fiducia che tutto è bene in ogni momento della creazione.

Inspiriamo profondamente la vita, espiriamo profondamente le tensioni, inspiro pace, espiro buio, inspiro luce, espiro tristezza. Respiriamo con fiducia e viviamo questo momento così prezioso, con la gratitudine per ciò che è stato e l’entusiasmo per ciò che è, adesso.

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