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Published On: Lun, Mag 27th, 2013

Perché Siamo Poveri?

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(Articolo scritto da Luigi Miano)

Le cifre italiane sono impietose: 15 milioni di “disagiati economici”, circa 8 milioni che vivono al limite della sussistenza. Milioni e milioni di persone che non arrivano a fine mese o almeno hanno la sensazione di non farcela ad arrivare a fine mese. Difficoltà a pagare tasse, utenze, bollette e case pignorate, disoccupazione dilagante.

Come siamo arrivati a questo punto?

Tu dirai la crisi, l’euro, colpa dei banchieri, colpa dei politici corrotti. Ok ci siamo. Cerchiamo di andare oltre. La crisi ha creato una suggestione collettiva che ci ha portati ad una povertà collettiva dilagante. I media hanno rincarato la dose. Non c’è telegiornale o trasmissione che non perda occasione per presentarci il caso umano del giorno: sfrattati, senza cibo, senza soldi etc..

La povertà è una questione prima psicologica ed interiore e successivamente materiale. Io sono povero perché lo sono interiormente e viceversa vivo nell’abbondanza se mi sento tale dentro.

Cerco di spiegarti il circuito vizioso in cui ci troviamo oggi a livello nazionale: inizia la crisi diversi anni fa. Il mercato e la produzione si contrae. Si comincia a pensare ossessivamente al risparmio. Si taglia su tutto. Ed allora le imprese tagliano posti di lavoro e li esportano all’estero (Cina). Si perdono posti di lavoro ed allora si taglia su tutto e non si ha la possibilità di potersi permettere ciò che prima ci si permetteva. Oppure non si ha più la capacità di distinguere ciò di cui si ha realmente bisogno dal superfluo e magari si hanno sulle spalle quattro o cinque rate. Risultato? Il 3% della popolazione vive nella ricchezza ed il resto sta andando dritto verso la povertà dilagante. 

Il problema è interiore: io sento di non farcela, penso di non essere in grado di dare da mangiare alla mia famiglia in questo mese, non arrivo a fine mese. Questi pensieri, sensazioni, emozioni creano povertà. Si trasformano ben presto da uno stato interiore ad una situazione materiale ed esterna.

Ricordate ciò che dice Matteo nei Vangeli? “A chi ha sarà dato a chi non ha sarà tolto anche ciò che ha“. Chi ha interiormente è già ricco, chi si sente in abbondanza produce abbondanza, chi si sente povero produce povertà.

La ricchezza è uno stato interiore indipendente dalla nostra situazione materiale ed esterna. Io mi sento ricco, io sento di avere tutto ciò che mi serve in questo momento della mia vita. Ed è tutto commisurato con i miei scopi. Se gli scopi della mia vita richiedono molte ricchezze ed io mi sento in abbondanza le avrò, le attirerò.

Se noi credessimo ai principi dell’abbondanza e della prosperità sentiremmo di avere già tutto ora. Non avvertiremmo carenze. Non ci porremmo il problema di come vestirci e di come mangiare. Non controlleremmo sempre il nostro conto corrente alla ricerca spasmodica di qualche quattrino. Avremmo la certezza di arrivare a fine mese sempre!

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