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Published On: Gio, Mag 31st, 2018

Ecologia Profonda e Chiesa Cattolica | Contrasti e punti in comune

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Ecologia Profonda e Chiesa Cattolica | Contrasti e punti in comune

Che cosa ha l’Ecologia Profonda in comune o in contrasto con la Chiesa Cattolica?

Qualche punto in comune si può così sintetizzare. Entrambi i movimenti perseguono:

  • la fine del consumismo, e quindi della crescita economica, che è una conseguenza della filosofia materialista e meccanicista che domina il cosiddetto mondo moderno. Questo punto è appena nascente da parte cattolica, in particolare con l’Enciclica LaudatoSì di Papa Francesco del giugno 2015;
  • la fine dello scientismo di derivazione cartesiana. Da parte cattolica questo tipo di visione del mondo, decisamente materialista-meccanicista, era stato respinto all’origine, anche se poi si è stabilita fra scienza ufficiale materialista e mondo cattolico una sorta di alleanza, basata su una netta divisione di competenze;
  • una forma di spiritualità che dia un profondo significato alla Vita e a tutta la Natura.

Fra le due visioni del mondo ci sono però differenze profonde, come ad esempio:

  • Per il mondo cattolico la spiritualità viene da un Dio personale ed esterno al mondo. Per l’Ecologia Profonda la spiritualità è immanente nella Natura: tutti i viventi sono anche esseri senzienti e le entità naturali collettive hanno lo status di esseri senzienti, hanno cioè un aspetto anche mentale. L’Ecologia Profonda è al di fuori di ogni dualismo, mentre il mondo cattolico ne è pieno (Dio-mondo, spirito-materia, uomo-animale, e così via);
  • Per il mondo cattolico, la nostra specie è del tutto particolare, è frutto di una creazione speciale, ha un destino diverso e, nella migliore delle ipotesi, è depositaria del dovere di “amministrare bene” il mondo naturale. In realtà non si capisce bene dove stia il confine, visto che si conoscono un centinaio di esseri (fossili) intermedi fra la nostra specie e gli altri animali. Inoltre oggi sappiamo che i Sapiens e i Neanderthal formavano famiglie miste. Una fetta di Neanderthal è ancora dentro di noi.

Lo scimpanzè bonobo, tuttora vivente, differisce da un umano circa dell’uno per cento.

Per l’ecologia profonda l’uomo è un essere vivente che fa parte di un sistema anche mentale molto più grande, che comprende tutto l’Ecosistema, o la Terra stessa. L’uomo sta alla Natura come la parte al Tutto. La scienza lo sa benissimo ma fa finta di non saperlo, avendo sostituito il “diritto divino” con una specie di “merito selettivo”;

Per l’ecologia profonda uno dei pericoli più grandi che minacciano la situazione vitale del Pianeta è la mostruosa sovrappopolazione umana che l’affligge: invece le istituzioni religiose dell’Occidente (di derivazione cristiana e islamica) non fanno che inneggiare alla crescita demografica.

Viene comunque da chiedersi se sia più materialista chi pensa a:

  • un mondo fatto solo di materia inerte, al servizio di una sola specie “privilegiata” e dominato da un Essere ad esso esterno, una specie di Macchina con lo Spirito al di fuori (sottofondo della tradizione giudaico-cristiana-islamica);   oppure:
  • un mondo animato, dove lo Spirito e la Mente sono onnipervadenti ed onnipresenti, in cui ogni entità naturale ha un profondo significato ed evidenzia appunto lo spirito, la mente o l’Anima del mondo (Ecologia Profonda).

Penso che il materialismo sia nella prima versione, dove infatti è stato estremamente facile togliere di mezzo la Divinità, già staccata dal mondo (materialismo storico e scientismo).

Per secoli la Chiesa cattolica ha avuto la più grande indifferenza per gli altri esseri viventi e per tutte le entità naturali, che considera al servizio dell’uomo, visto come “al di sopra” o “al di fuori”.

Ogni tanto qualcuno tira fuori San Francesco, e sta bene, ma si tratta sempre di un’eccezione.

Comunque le prescrizioni anti-ecologiche sono tutte contenute nell’Antico Testamento, su cui purtroppo si è poi basata gran parte della dottrina di tutte le Chiese, che se lo sono tirato dietro dai primi secoli.

L’insegnamento di Cristo è molto, molto lontano dall’Antico Testamento e assomiglia piuttosto al Buddhismo, soprattutto Mahayana, il cui insegnamento essenziale è “l’amore compassionevole verso tutti gli esseri senzienti”.

In visioni del mondo compatibili con l’Ecologia Profonda, anche con derivazioni molto diverse, si sono dati alla Totalità nomi come Brahman – Atman – Tao – Inconscio ecologico – Campo di Planck – Grande Spirito -Mente Universale – Complesso Sistemico – Anima del Mondo. In fondo si parla della stessa cosa con significati a volte leggermente diversi, ma siamo lontani dall’idea di un Dio personale ed esterno al mondo e dal materialismo della scienza ufficiale.

© 2018, Guido Dalla Casa. All rights reserved.

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About the Author

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- Guido Dalla Casa è nato nel 1936 a Bologna, dove ha frequentato il Liceo Scientifico e si è laureato in Ingegneria Elettrotecnica. Dal 1959 al 1997 ha svolto l’attività di dirigente dell’ENEL nelle aree tecnica e commerciale della distribuzione, nelle sedi di Torino, Vercelli, Milano e Brescia. Ora vive a Milano, dove fa parte del Gruppo Ecologia ed Energia dell’ALDAI. Dal 1970 circa si interessa di filosofia dell’ecologia e di filosofie orientali e native. E’ docente di Ecologia Interculturale presso la Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa di Rimini (Università di Urbino). Tiene corsi di Scienze Naturali ed Ecologia Profonda come docente volontario alla UNITRE di Saronno e in altre UNITRE dell’area milanese. Ha pubblicato alcuni libri: L’ultima scimmia (1975) per la Casa Editrice MEB, Ecologia Profonda (1996) per l’Editrice Pangea, Inversione di rotta (2008) per Il Segnalibro, L’ecologia profonda. Lineamenti per una nuova visione del mondo (2008) e Guida alla sopravvivenza (2010) per Arianna, Ambiente: Codice Rosso (2011) per l’Editrice Jouvence, oltre a numerosi articoli su varie Riviste, quasi tutti su argomenti di ecologia profonda.

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