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Litha, Solstizio d’Estate e San Giovanni: la cristanizzazione di un’ antica festa pagana

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Danza intorno al fuoco

Nel mese di Giugno cade uno dei momenti più importanti dell’anno e anche del calendario agricolo pagano: nella notte tra il 20 e il 21  è il solstizio d’estate, la notte più corta dell’anno, il giorno più lungo dell’anno, dove il Sole si Ferma (Sol Stat) dove la natura è al massimo del suo rigoglio.

Anticamente chiamata Litha (in Scozia, come in tutti i paesi anglosassoni  anche Mid Summer, cioè Mezza Estate). L’Estate, infatti, non inizia al 21 Giugno, ma è iniziata a Beltane (Calendimaggio) il 1° Maggio: in quell’occasione si sono accesi i fuochi per invocare la fertilità della Terra, e simbolicamente il Sole feconda la Terra (si compiva il Grande Rito in cui il Re dell’Anno si univa con La Dea Madre attorno ai fuochi di Beltane), nel solstizio d’estate Litha si celebra e si magnifica la Terra gravida di vita, i raccolti, i frutti, il bestiame fecondo, insomma si celebra la Madre affiché possa dare buoni frutti al mondo.

La natura è al massimo della sua bellezza,  gli alberi sono carichi di frutti, i prati e giardini ricolmi di fiori, è naturale che venga quindi celebrato  e favorito tutto tutto quello che riguarda l’amore e la fertilità.  Può essere considerato una sorta di Capodanno a metà del ciclo delle Stagioni.

Nella tradizione celtica  si accendevano grandi fuochi rituali : il fuoco in sè è il simbolo della fertilità, ha valore simbolico di accoppiamento.

La festa durava tutta la notte con danze propiziatorie intorno ai fuochi al suono di tamburi rituali, gli innamorati danzavano tenendosi per mano, le vergini trovavano il loro sposo, le sacerdotesse e i druidi  invocavano la Dea affichè desse al popolo  un oracolo propiziatorio.  Ma anche il bestiame veniva benedetto e protetto facedolo passare il mezzo al fuoco e  tanto più le fiamme si alzavano tanto più si invocava che le messi crescessero rigogliose come le fiamme.  Le ceneri dei fuochi di Litha potevano essere conservate come talismani, sparse nei campi per propiziare la fertlità,  oppure venivano “saltate  a piè pari” affichè potessero essere d’aiuto a sconfiggere malattie, malocchio per invocare fortuna e prosperità. In alcune tradizioni anche i malati venivano accostati ai sacri fuochi affinchè potesseo guarire.

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I fuochi rituali sulle montagne del Tirolo

Anche oggi è tradizione accendere fuochi sulle colline e sulle montagne per propiziare la fertilità della terra, sopratutto nelle regioni italiane ed Europee dove la tradizione celtica non si è persa, ma vive nella wicca e nel neodruidismo. Per esempio nel Tirolo è molto forte questa tradizione (I fuochi di montagna della Zugspitzarena sono riconosciuti come patrimonio dell’umanità dall’UNESCO (World Heritage dell’UNESCO).

Litha è anche il momento più propizio  raccogliere le erbe  sacre e medicamentose per poi farle seccare a usarle a fini di guargione o nei riti degli oracoli.

Le sacerdotesse uscivano la mattina all’alba per raccogliere le erbe ancora bagnate di rugiada con i loro falcetti dorati, per poi farle seccare e legarle in mazzetti: queste erbe sono state consacrate dal sole nel solstizio d’estate per cui contengono tutta la sua potenza e magia.

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La raccolta delle Erbe Sacre

Alloro, timo, artemisia,salvia, rosmarino ma anche la verbena che veniva intrecciata in corone e fatta seccare  a protezione dell’abitazione.  In tutto si dice che siano 26 le erbe del raccolto esoterico di Litha (o di San Giovanni). L’erba sacra per eccellenza nella tradizione celtica è il vischio che veniva raccolto dai druidi mentre invocavano e cantavano benedizioni. Il vischio aveva molteplici proprietà, curative, divinatorie, magiche. Alcune bacche venivano messe in bacili d’argento colmi di acqua delle sacre fonti per aiutare la Vista  delle sacerdotesse e quindi invocare la chiaroveggenza nel formulare oracoli.

Questo importantissimo periodo dell’anno che è sempre stato celebrato dai popoli pagani molto prima che la religione cristiana nascesse, è stato successivamente “cristianizzato”. Cade proprio pochi giorni dopo Litha, ossia il 24 Giugno, la famosa notte  di San Giovanni Battista, esattamente  ( e forse strategicamente) 6 mesi prima della notte del 24 dicembre, nascita di Gesù.

La Chiesa sostituì la festa del solstizio estivo con la ricorrenza per la nascita di Giovanni Battista il 24 giugno (prima dell’introduzione del calendario gregoriano, il 24 giugno segnava l’apogeo del corso solare, successivamente spostato al 21 giugno). San Giovanni è tuttora l’unico santo di cui si celebri la nascita.

“La scelta  della data ( di San Giovanni)  va anche considerata come  uno dei tanti aspetti della purificazione attuata dalla Chiesa con l’intenzione di cancellare le persistenze pagane, sovrapponendo ad esse  le devozioni della nuova religione. Infatti il periodo solstiziale all’interno della ritualità precristiana e a differenza di altri culti, non fu facilmente sradicabile. Si andò quindi affermando una pratica sincretistica nella quale credenze tipicamente pagane convivevano con il culto cristiano“. (fonte: La Magia dei Celti di Laura Rangoni – Xenia Edizioni)

La notte delle streghe

Festeggiamenti intorno al fuoco la notte di San Giovanni

La Chiesa ha scientificamente inglobato idee, rituali a consuetudini pagane, alcune delle quali a forte componente magica. La Chiesa attuò quindi una politica di risematizzazione per rendere religio lecita ciò che da secoli era consuetudine” (fonte: La Magia dei Celti di Laura Rangoni – Xenia Edizioni)

A San Giovanni infatti  è pratica comune raccogliere le erbe, (l’iperico o scacciadiavoli è anche detta Erba di San Giovanni) accendere i fuochi, fare fiaccolate, accedere lanterne.  Forse oggi i sacri fuochi rituali sono stati sostituiti dai più comodi e colorati fuochi d’artificio che illuminano le calde notti d’estate, simbolo moderno e spettacolare di antiche tradizioni pagane.

Ecco una parte del canto scozzese per la raccolta sacra tratto dal Carmina Gadelica ( Il Carmina Gadelica è un compendio di preghiere, inni, incantesimi, benedizioni, poesie letterario-folcloristiche e canti, proverbi, elementi lessicali, aneddoti storici, osservazioni di storia naturale, raccolti nelle regioni di lingua gaelica della Scozia tra il 1860 e 1909. il materiale è stato registrato, tradotto e rielaborato dal gabelliere folklorista e storico Alexander Carmichael (1832-1912) (fonte: Wikipedia)

Canto della Raccolta Sacra (Gaelico)
Eala-bhi, eala -bhi
Mo niarach neachaig am bi
buaineam thu le mo làmh chlì
Ga ha cò agheabh thu’ncrò an àil
Cha bhi e gu brath gun ni

Canto della Raccolta Sacra (Italiano)
Iperico, Iperico
Considero fortunato chi ti possieda
Ti raccolgo con la mano destra,
Ti conservo con la sinistra
Chiunque ti trovi nelle pieghe dei cuccioli animali
non desidererà mai altro

(fonte: www.cronacheesoteriche.com)

Buon Solstizio d’Estate a tutti! 

Letture Consigliate:

La Magia dei Celti  di Laura Rangoni – ed.Xenia

La religione dei Celti  di Marco  Massignan – ed. Xenia

I romanzi del Ciclo di Avalon (Le Luci di Atlantide, Le Querce di Albion, La Signora di Avalon, La Sacerdotessa di Avalon, Le Nebbie di Avalon) di Marion Zimmer Bradley – ed. Longanesi – Tea Due.

 

© 2014, Alessandra Gianoglio. All rights reserved.

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About the Author

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- Autrice di narrativa, blogger, appassionata di musica e di materie evolutive, si occupa della redazione di questo blog. Ha scritto un ebook "Sette Racconti Brevi per il tuo Cuore", che ha collezionato oltre 250.000 downloads. E' autrice anche del saggio di controinformazione " Michael Jackson | l'Agnello al Macello", che rappresenta un lucido ed oggettivo resoconto sulla figura di Michael Jackson. Vegana, tendenzialmente crudista, appassionata lettrice, sempre alla ricerca di qualcosa che rimane perennemente sospeso a qualche passo da lei. Visita il suo blog personale: www.alessandragianoglio.com.

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