Jesus Christ Superstar: oltre al Musical, un “sì” gridato alla Vita.
Il mio amore per questa Opera nasce negli anni ’70 quando, ragazzina, trascorrevo le estati in Inghilterra per vacanza e studio. A Londra incontrai Jesus Christ Superstar il Musical a teatro, al cinema ed acquistai il doppio LP ‘Original Soundtrack’ di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, imparai a memoria tutti i brani di questo lavoro e, naturalmente, li cantavo… anch’essi facevano parte della mia formazione linguistica e spirituale !
L’opera è poi entrata nella storia del Musical ed è sempre splendida!
Esattamente 38 anni dopo la mia prima visione è avvenuto il re-incontro, attraverso questa Edizione Italiana, al teatro Sistina di Roma, con l’accurata regia di Massimo Romeo Piparo ed un Cast davvero interessante e competente.
A cominciare dal mitico Ted Neeley, il ‘Jesus’ originale del film, oggi settantenne, con una capacità interpretativa eccellente e commovente: sulla scena direi che non sta più recitando un ruolo ma vivendolo. La Trasformazione che emana sulla scena è il frutto di una sua trasformazione interiore e di una purezza d’animo assoluta.
La giovane e talentuosa cantante Jazz Simona Molinari ci presenta la dolcezza e la determinazione di Maddalena e il giovanissimo Feysal Bonciani un emozionante e incredibile Giuda. Altri nomi importanti dello spettacolo: Shel Shapiro, imponente e maestoso Caifa e Pau, il cantante dei Negrita, dona una voce passionale e un’anima coerente al personaggio di Pilato.
L’accompagnamento musicale ha contribuito a generare fascino ed atmosfera, sin dal primo ‘attacco’ del primo chitarrista, Drigo dei Negrita, che vi invito ad ascoltare con le vostre orecchie a questo link: per me è stato come se lui avesse aperto una porta per accedere ad un’altra dimensione e immediatamente mi sono sentita piena di Energia!
Eppure il mio intento non è quello di una semplice ‘recensione’ dello Spettacolo che con le sue 40 repliche non ha certo bisogno delle mie parole.
Io voglio accompagnarvi nel Mito di un Uomo, del ‘Figlio dell’Uomo’ come lui stesso amava definirsi!
Come mai circa 2000 anni dopo questa storia è ancora così attuale?
Perché è una storia viva, che contiene la vibrazione dell’Umanità, del senso stesso dell’incarnazione, con tutti i conflitti che ci impediscono di vivere nella Gioia la nostra natura Divina con un corpo e un cuore di carne.
E’ una storia fatta di ‘segni’, di ‘simboli’ e di sincronicità: nulla avviene per caso e tutto fa parte di un Disegno più ampio, che ci coinvolge tutti. Uomini e donne, di ogni razza, cultura, credo. E’ semplicemente entrata a far parte delle nostre cellule anche se non sempre ne siamo consapevoli.
Una storia di silenzi e di grida, di amore e di sangue. Una storia di Trasformazione profonda, di connessione con il miracolo, che ci fa comprendere che noi possiamo essere co-creatori della realtà e cominciare finalmente a riconoscere il nostro posto nella Creazione, la nostra appartenenza alla Bellezza e all’Armonia.
E’ una storia che è entrata a far parte della Storia e di cui ancora oggi stiamo cercando di comprenderne il senso, per riuscire a non fermarci alla morte e imparare, finalmente, a considerarla solo un passaggio verso una Dimensione infinitamente bella.
Oggi, mettere in scena tutto questo significa risvegliarci ai Valori, contattare la nostra anima e stare in ascolto di quello che vorrà dirci: senz’altro per ognuno di noi sarà un messaggio ‘unico’ e insostituibile che potrà restituirci il senso di quello che stiamo facendo, quotidianamente, anche se a volte è difficile e ci sentiamo dis-orientati.
L’invito che ho sentito è soprattutto a entrare ancora di più dentro me stessa, a contattare quella zona di ‘sapienza’ che dà gusto alla Vita.
Nei Vangeli, fra i tanti messaggi espressi dal Cristo, troviamo anche questo “voi siete il sale della terra” ed è proprio questo nostro ‘sale’ qualcosa di prezioso che possiamo condividere nel mondo e al quale possiamo dare nuovi nomi: conoscenza, fratellanza e sorellanza, anelito di pace e di giustizia.
Il nostro ‘sale’ va dosato con attenzione e anche noi, come il sale, dobbiamo imparare a compiere ciò che sentiamo vero e autentico per noi e poi ‘mollare la presa’, lasciar andare, lasciar fluire. Non è importante che il sale si veda ma è fondamentale che esso abbia donato il suo sapore al piatto!
Allo stesso modo anche noi possiamo imparare ad ‘essere presenti’ senza metterci in mostra, a condividere ciò che siamo e amiamo senza urlare, a risvegliare noi stessi per poter essere limpidi e sinceri con chiunque ci passi accanto.
Sono grata a questo Musical e a tutto il team che ha contribuito a renderlo un’occasione artistica di elevata sensibilità.
In fondo è proprio questo il compito dell’Arte e degli artisti: sorprenderci alla Bellezza per poter dire “sì” alla Vita e alle relazioni dal profondo del cuore. Un sì incerto e senza gioia, infatti, rischia di farci allontanare dal Significato.
Un sì completo ci porta a relazioni piene di senso e di amore, fino alla capacità di amare in modo incondizionato!
© 2014, Gabriella Crisci. All rights reserved.