Il passaporto per l’infinito
Il mondo in cui viviamo e, soprattutto, il modo in cui viviamo verrà riprodotto in modo analogo nella vita “post mortem”. Infatti nella vita ordinaria che conduciamo nel regno della forma possiamo utilizzare il corpo fisico come mezzo per sperimentare le nostre capacità al fine di ricordare la Reale Identità; per questo motivo utilizziamo la mente, il pensiero, le emozioni ed i sentimenti per creare prima nel regno dell’invisibile ciò che poi, in qualche modo, si manifesterà nel regno della forma. Questa creazione avviene spesso in modo inconsapevole giacché molti di noi non hanno piena coscienza del loro potere creativo, o anche perché a volte non conoscono bene le caratteristiche e le modalità di azione dei mezzi a loro disposizione.
Ebbene nella vita post mortem, pur non avendo più a disposizione un corpo fisico, abbiamo però gli stessi mezzi che avevamo “in vita”, vale a dire pensieri, emozioni e sentimenti. Ma qui, per chi non è stato educato ad usarli in modo corretto e saggio, ci saranno notevoli difficoltà poiché, non avendo più un corpo fisico come “bersaglio” principale di riferimento da cui scaturiscono tutte le percezioni, mancherà un destinatario essenziale e fondamentale per i propri scopi. E vorrei aggiungere che il fatto di non possedere più una forma non è affatto scontato, perché molto spesso il corpo fisico, che in vita può causare enormi dolori e sofferenze, in realtà rappresenta un punto di riferimento senza il quale non riusciremmo a dare un senso ed uno scopo alla nostra esistenza.
Mancando infatti sia il corpo fisico che le forme non ci saranno più né percezioni né sensazioni, ma soltanto pensieri, intenzioni, emozioni e sentimenti, cioè tutto il bagaglio che l’anima si porta con sé.
Tutta la nostra vita ruota intorno al corpo, ed attraverso di esso interagiamo con le altre forme a cui diamo significati e valori. Sperimentandoci nel mondo delle forme creiamo i nostri schemi mentali per sigillarli nella coscienza, mediante le convinzioni e le emozioni.
Ebbene le stesse convinzioni, emozioni e sistemi di pensiero che ci siamo creati “in vita” ce li porteremo nelle altre dimensioni, senza però il possesso del corpo fisico a cui eravamo strettamente ed indissolubilmente legati.
Questo fatto causerà un disorientamento generale, paragonabile allo stato in cui ci muoviamo in una stanza al buio.
La coscienza, non avendo più filtri che le impediscono di manifestarsi totalmente, si espande fino al limite delle proprie capacità per amplificare qualsiasi nostra caratteristica. Così se avremo accumulato rabbia, paura, risentimento, angoscia, tutto sarà proiettato innanzi a noi come uno specchio in cui potremo finalmente vedere con chiarezza tutto ciò che prima veniva celato. E siccome la dimensione spazio-temporale non sarà percepita, poiché qui non esiste, ogni istante sembrerà eterno.
Qui ci attireremo altre anime simili a noi, secondo la legge di attrazione, ed interagiremo con loro; mentre perderemo tutti gli altri riferimenti temporali e materiali che avevamo, incluse le persone, le cose e le situazioni a cui eravamo un tempo attaccati solamente a livello fisico-materiale. Per la stessa legge, saremo attirati in luoghi con caratteristiche simili a quelle della nostra anima.
Non sarà facile adattarsi a vivere con riferimenti totalmente diversi, specie se si è vissuti una vita con attaccamento ai beni materiali ed alle persone. Qui non ci saranno più corpi a cui riversare affetti, emozioni e pensieri di qualunque genere ed intensità. Qui si potrà vivere esclusivamente in relazione a ciò che siamo riusciti a creare nella mente. La nostra anima avrà registrato tutto per bene e ce lo renderà in modo più diretto di quanto possiamo immaginare, dal momento che non potremo più nasconderci dietro maschere e quindi non potremo più mentire a nessuno. Saremo trasparenti con noi stessi e con gli altri. Dato che non possederemo più la parola (grazie a Dio!), i nostri pensieri e le nostre emozioni saranno visibili a tutti, ed in particolar modo la coscienza ci mostrerà tutto ciò che in modo molto abile abbiamo rifiutato, nascosto e contraffatto. Ci potremo guardare allo specchio per vedere chi realmente siamo e cosa abbiamo realizzato.
Nella vita terrena infatti, man mano che ci evolviamo impariamo ad attirarci sempre più le persone a noi affini, ma questo non ci evita di continuare a confrontarci con quelle parti di noi stessi che abbiamo rifiutato; purtroppo dovremo farci i conti prima o poi!
Con questo voglio dire che è facile provare amore per qualcuno che appare a noi sensibile e gentile, oppure andare d’accordo con chi mostra rispetto, ammirazione e disponibilità nei nostri confronti; ma la licenza per l’illuminazione non ce la guadagniamo in queste circostanze. Piuttosto dovremo invece imparare a perdonare ed amare i nostri “nemici”, e la cosa non è per nulla semplice. Provate ad amare ed essere gentili con chi vi insulta, o con chi in qualche modo vi attacca , o con chi vi ferisce (fisicamente, verbalmente o emotivamente), o anche con chi vi licenzia dal lavoro, o con chi vi deruba di qualcosa a cui eravate molto legati.
Come potete ben comprendere non è certamente la stessa cosa! La prova sarà appunto metterci in discussione sulle mancanze e difficoltà piuttosto che sulle cose semplici e scontate.
Ma è proprio qui che ci guadagniamo il passaporto per l’Infinito.
Chi non avrà risolto le proprie questioni terrene avrà molto da soffrire e pentirsi qui, per via dell’attaccamento alla materia, tanto da voler ardentemente far ritorno sulla terra per rimediare.
Coloro che avranno invece vissuto una vita con distacco dalla materia ed avranno imparato la via di riconciliazione interiore o, meglio ancora, avranno già ricordato la propria Origine, gioiranno non di gioia terrena ma di felicità eterna perché potranno finalmente godere dello splendore del proprio Spirito eterno, che non avrà più bisogno di utilizzare alcuna energia per vivere e dunque potrà soltanto contemplare Se Stesso e la Fonte da cui proviene.
In questa dimensione regnerà lo stupore di fronte alle meraviglie che si sveleranno dinanzi a noi se sapremo lasciarci sorprendere senza generare alcuna aspettativa, o paura per ciò che potrebbe accadere, non essendo stati abituati ad accogliere con amore e gratitudine tutto ciò che è nuovo e diverso.
Per questo motivo tutto sarà reso reale da noi stessi senza più avere possibilità di giustificare o modificare il significato delle nostre azioni.
Le anime avranno l’opportunità di imparare ed evolvere, accettando gli insegnamenti con umiltà, perché qui non si può essere insegnanti ma soltanto studenti e si potrà scegliere di evolvere aiutando le anime simili che anelano al risveglio spirituale.
Occorre però tenere presente che chi, nella vita terrena, anela seriamente all’illuminazione o al risveglio spirituale, è bene che sappia che per raggiungere questi traguardi bisogna prima dissolvere il proprio ego. E la dissoluzione dell’ego non si raggiunge attraverso i buoni propositi o con il pensiero positivo; bisogna essere pronti a lasciare cadere le proprie maschere ed abbandonare le convinzioni che ci hanno permesso di sopravvivere nella dimensione terrena per infinite vite, imparando ad arrendersi sempre più alla propria natura divina. Questo comporta dolore e sofferenza enormi. Finché non si è disposti ad affrontare tali prove tremende, non si arriverà da nessuna parte, e l’illuminazione sarà nient’altro che un miraggio, un’illusione, un desiderio vanificato da comportamenti ingannevoli e menzogneri nei quali spesso ci convinciamo di essere spirituali utilizzando mezzi di comunicazione che non sono quelli propri dello Spirito.
Così si continuerà a vivere nella dualità, alternando gioia, piacere e benessere a dolore, delusione ed angoscia; e, naturalmente, tutti questi stati di essere saranno sempre con noi fino al momento in cui non accetteremo di lasciarli andare definitivamente seguendo la via interiore.
Il Cristo in me, suggerisce: insegna ciò che sei, non ciò che sai! Sii un esempio vivente di te stesso e vivi come la rappresentazione più autentica del tuo Sé!
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