Olodanza Bambini: Movimento Giocoso Educativo
(di Romano Sartori)
Con l’Olodanza Bambini vogliamo proporre ai bambini un insieme organico di giochi, danze ed esercizi espressivi e comunicativi.
Questo approccio psicomotorio si può definire “movimento giocoso educativo” perché i movimenti proposti hanno il carattere della leggerezza, della facilità e dell’umorismo che si addice all’età infantile, ma hanno anche una fondatezza di significato e un intento evolutivo sul piano dinamico, psico-emozionale e relazionale.
Questa complessità di senso spiega il termine olodanza: olos, in greco, vuol dire “il tutto, l’intero”, perciò il prefisso “olo” si riferisce alla globalità del metodo. (L’olodanza tout court, senza specificazioni, è il metodo indirizzato agli adulti).
L’età a cui è rivolto l’attuale assetto di questi giochi è quella compresa tra i 4 e i 7 anni, in quanto per noi questa si potrebbe chiamare l’età dell’incanto attivo, per la forte presenza della simbolizzazione, del senso dello stupore e della capacità di coinvolgersi in modo particolarmente fresco e vitale nelle situazioni reali o immaginate.
Durante l’età precedente (0-3 anni) i bambini sono assorbiti dalla maturazione sensoriale e motoria, e, anche quando questa è abbastanza avanzata, non sono ancora in grado di comprendere e interiorizzare le istruzioni per i nostri giochi, né hanno una sufficiente autonomia emozionale, dipendendo strettamente dalla presenza delle figure adulte di riferimento costante (normalmente i genitori).
L’età successiva (dagli 8 anni in poi) vede svilupparsi progressivamente l’interesse verso la comprensione realistica della vita, e l’incanto tende via via ad essere sostituito dal desiderio di spiegazioni verosimili delle cose e dei fatti.
Tuttavia, anche se il linguaggio con cui attualmente si presentano gli esercizi è formulato per le età indicate, nulla vieta che con opportuni aggiustamenti, usando una forma più asciutta, il metodo possa essere applicato agli anni immediatamente successivi.
La nostra età incantata, dunque, comporta una grande facilità di accesso all’immaginario, svincolato dal reale. In un attimo il bambino può immaginarsi su un pianeta inesistente, può parlare con fate e maghi, può essere un indiano o un bisonte, una trottola o una bambola, un falco o un pulcino. La simbolizzazione non pone problemi di realismo: è subito così, e basta.
Si potrebbero evidenziare solo i limiti dell’approccio fantastico, consistenti proprio nella sua irrealtà. Ma i suoi meriti, almeno in questa età esplorativa, sembrano superiori: immaginando si possono mettere in atto situazioni puramente ideali, e dunque strutturali, del vivere, e seguirne lo sviluppo in modo semplice, al di là delle infinite complicazioni che il reale ci impone. Si può strutturare via via la mente esercitandosi nelle sue potenzialità creative. Certo, così si semplificano le cose, ma si sta anche provando la mente ad interagire creativamente con esse; si sta tentando la strada per diventare persone sensibili, attive ed inventive.
Lasciando spalancata la porta dei mondi possibili durante l’infanzia, “da grandi” non si sarà tanto uniformabili e prevedibili.
Vediamo ora come gli aspetti dinamici, psico-emozionali e relazionali del giovane essere umano possono trarre alimento dall’Olodanza Bambini.
ASPETTI DINAMICI
Movimento
Innanzitutto stimolare i bambini al movimento porta alla loro energizzazione, cioè all’esercizio delle loro capacità fisiche, che si potenziano nell’uso vivace del sistema nervoso e di quello muscolare. Un livello ottimale di movimento è indispensabile per la salute a tutti i livelli.
Movimenti adeguati e ben distribuiti facilitano una situazione di equilibrio organico.
Poiché di solito i movimenti coinvolgono contemporaneamente varie parti del corpo, è necessario che essi vengano coordinati tra di loro, perché ne risulti una mobilizzazione armoniosa e globale, anche esteticamente soddisfacente.
I giochi vengono eseguiti su una base musicale, perciò la capacità che si svilupperà progressivamente sarà quella di coordinare il movimento corporeo con la musica, sia a livello ritmico che melodico che espressivo.
I bambini vengono guidati anche nell’uso della voce, dove però largo spazio è lasciato anche alla spontaneità. Importante è che la voce sia, a sua volta, coordinata con il movimento espressivo.
A volte il movimento avrà in sé un senso di forza, altre volte di leggerezza, umorismo, facile giocosità. Tanti sono gli atteggiamenti umani che via via, con il gesto mobile creativo, si precisano, si rafforzano, si rendono riconoscibili. Ancora, identificarsi con animali, con il loro tipo di movimento e di sonorità aiuta ad avere un senso pieno della natura.
Infine il bambino può imparare a calmare la tensione nervosa legata al movimento e ad abbandonarsi con fiducia alla protezione e al sostegno della Madre Terra: può acquisire cioè la capacita di rilassarsi.
Espressione
Il gesto espressivo deve risultare chiaramente originato dal dinamismo creativo interno, piuttosto che essere inerte imitazione esteriore. Esprimere: mandar fuori con energia un contenuto sensato. Innanzi tutto ciò che è premuto fuori sono le emozioni, su cui ci soffermeremo tra un momento. Ciò che il bambino prova si traduce in gesto che veicola le emozioni verso lo spazio esterno e verso gli altri. Ciò facendo, l’interiorità si invera e si fa impulso comune, condivisibile. Non si esprimono necessariamente emozioni pure, ma piuttosto intensi contesti immaginati che affiorano attraverso l’azione: paesaggi, scene, situazioni, storie, tipi di relazione. Si mantiene perlopiù una modalità gioiosa e festosa, ma questa si può alternare con atteggiamenti più pensosi ed interiorizzati.
Spesso l’Olodanza Bambini propone situazioni che favoriscono l’espressione dell’aprirsi agli altri e del donare.
Danza
Per quanto riguarda più specificamente la danza, qui non si tratta di insegnare tecniche precise ma di favorire una mobilità gratificante che incanali il tipo di sensibilità, immagine, intuizione su cui via via ci si sofferma. Questa mobilità è spesso spontanea, altre volte segue semplici istruzioni.
La danza può avere una funzione liberatoria, attraverso l’estrinsecazione di tensioni o desideri che diventano forme visibili.
Muoversi ritmicamente ed emozionalmente significa portare nella realtà concreta ed affermare energicamente ripetendolo ciò che nasce dentro come propensione, aspirazione, simbolo mentale.
L’uso di movimenti buffi (es. camminare/danzare come un’oca) può dar luogo ad un’allegria inebriante e altamente socializzante.
La realizzazione, a volte, di coreografie ben coordinate dà al gruppo un senso di coesione, collaborazione e unità estetica gratificante. In alcune occasioni questo può avere un carattere rituale, per esempio in esercizi/danze che rappresentano il rapporto uomo/natura.
ASPETTI PSICO-EMOZIONALI
Attenzione, controllo, spontaneità
I bambini devono essere sempre ben presenti a quello che stanno facendo, evitando distrazioni, “dispetti” e agitazioni estemporanee. Il conduttore deve trovare il giusto equilibrio tra la richiesta di autocontrollo e il lasciarsi andare della spontaneità, la quale può essere fonte di spunti interessanti ma anche via d’uscita nel qualunquismo.
Immaginazione
L’età di cui ci stiamo occupando naviga spontaneamente nel gran mare della fantasia che se da una parte manifesta l’immaturità della ragione ordinatrice, dall’altra si gratifica con l’incanto di mondi paralleli inverosimili ma eccitanti.
I bambini prendono dimestichezza con situazioni simboliche, favole, racconti sperimentando il valore, il potere e il fascino del momento creativo, indispensabile baluardo rispetto al conformismo e alla banalità dell’imitazione.
Ci soffermiamo nel nostro lavoro/gioco anche su corrispondenze azzardate da un punto di vista logico ma soddisfacenti sul piano intuitivo, come quella tra movimento e colore o tra danza ed elementi della natura (acqua terra aria fuoco).
Sensibilità
Nell’olodanza invitiamo i bambini a sviluppare il rispetto verso ogni forma di esistenza, riconoscendo la propria appartenenza all’umanità vista come un insieme composito e alla natura in genere. Non solo gli elementi, ma anche gli animali, con le loro qualità specifiche, con il loro modo di muoversi e relazionarsi, sono molto presenti nelle situazioni da noi proposte, in modo che i bambini sviluppino simpatia e accoglienza verso di loro.
In tema di sensibilità è fondamentale sviluppare quella musicale. Se è vero che facili ritmi hanno attrattiva immediata sui bambini, anche musiche più complesse, che possono richiamare suggestioni descrittive o esprimere atmosfere particolari, vengono da loro accolte e ritenute significative.
Emozioni e sentimenti (le prime sono più intense, i secondi più duraturi)
Quali emozioni e sentimenti vogliamo aiutare a fiorire con l’olodanza? Prima di tutto l’amore per la vita in tutti i suoi volti. Ricevere e dare amore è il valore emozionale che regge ogni attività espressiva.
Poi stimoliamo la vitalità, che porta piacere e divertimento, e quel sentimento di liberazione che deriva dallo sciogliere nell’atto creativo eventuali stati di tensione spiacevole o di frustrazione.
E ancora favoriamo l’emozione dell’atteggiamento esplorativo, o curiosità di conoscere, provare, inoltrarsi nell’avventura della vita.
Importanti anche il sentimento e l’emozione della celebrazione, quando sentiamo che un modalità importante dell’esistere è espressa in modo compiuto, soddisfacente e condivisibile (come spesso avviene ad esempio nelle danze a cerchio).
ASPETTI RELAZIONALI Questo metodo facilita una comunicazione significativa quando nasce uno spirito di gruppo in cui il singolo non è trascurato o scoraggiato, ma al contrario rispettato, accolto e aiutato a dare il meglio di sé.
Il punto focale della socializzazione è esprimersi insieme in modo gratificante, anche cooperando nello sviluppo di un comune intento.
Tutti i bambini sanno che l’amicizia, basata sulla fiducia reciproca e sulla solidarietà, è l’elemento fondante di ogni stare insieme valido. Per sviluppare questa fiducia noi offriamo occasioni in cui il bambino si misura con l’esperienza di affidarsi ad un altro (anche ad occhi chiusi) o, complementarmente, accompagnare un altro dandogli pieno appoggio e sicura affidabilità.
Creiamo giochi di relazione empatica come occasioni per scambiarsi doni, in modo simbolico ma molt
o significativo (es. mazzi di fiori immaginati), danzando piacevolmente insieme. Quando i bambini rappresentano una scena in gruppo devono cercare di coordinare il loro intervento in modo da creare armonia.
Una delle cose che si condividono meglio è l’allegria e i bambini ne sono i più grandi creatori. L’allegria viene favorita, mantenendo però la sensatezza e un certo ordine nell’agire insieme, che si perderebbero in una dispersiva confusione.
Una moderata emulazione tra i bambini nel fare le cose può essere un utile stimolo ad esplorare potenzialità latenti, purché questa non diventi fonte di umiliazione per chi sa fare qualcosa meno bene di altri.
Una lezione è stata dedicata in particolare a individuare e superare manifestazioni di prepotenza e insensibilità (bullismo) che purtroppo si possono riscontrare anche in età infantile.
Alla fine della lezione di olodanza i bambini possono commentare ed eventualmente disegnare quanto hanno vissuto.
(di Romano Sartori http://www.olodanza.it)
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