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Published On: Mar, Feb 25th, 2014

Se ti irrita parla di te

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(Articolo scritto da Gabriella D’Albertas)

Ognuno di noi contiene in sé ogni singolo elemento che appartiene all’umanità, anche se non ne siamo consapevoli o lo neghiamo. E qualsiasi tratto della personalità o ‘difetto’ vediamo negli altri esiste anche in noi.

Quando ci scagliamo con forza contro qualcuno o contro qualche suo aspetto, questo è perché stiamo prendendo le distanze da quello stesso aspetto dentro di noi, e ne prendiamo le distanze perché ci rifiutiamo di riconoscerlo in noi.

Inoltre, quando una determinata caratteristica ci indispone significa che siamo fortemente polarizzati sulla caratteristica opposta e quindi abbiamo lo stesso squilibrio che vogliamo sfuggire, ma di segno contrario. Se, ad esempio, non sopporto l’aggressività, con ogni probabilità avrò difficoltà ad essere assertivo e mi sentirò poco efficace nella comunicazione. Se mi infastidiscono le persone bugiarde, probabilmente non mi sarò permesso di avere uno spazio di pensiero e di azione privato, senza che questo mi faccia sentire in colpa, e mi sentirò in dovere di dire sempre tutto, di essere trasparente a tutti i costi, senza sceglierlo veramente. Se mi irritano le persone frivole, forse è perché sono diventato troppo pesante e non mi permetto di dare uno spazio equilibrato alla gioia e al divertimento. Se mi innervosiscono le persone impulsive, forse è perché tendo a tenere tutto sotto controllo e ad agire solo dopo aver ponderato ogni cosa nei singoli dettagli. Se non sopporto la pigrizia forse è perché non mi permetto di riposare neppure quando sento di averne bisogno, ecc.

Osservare che cosa ci infastidisce ed esaminare se siamo polarizzati sulla caratteristica opposta è una strada sicura che ci conduce al recupero delle nostre risorse smarrite. Le persone che maggiormente ci irritano, dunque, ci possono aiutare a recuperare le nostre risorse, e, se sapremo guardare con umiltà quello che inconsapevolmente ci mostrano, ritroveremo un frammento della nostra libertà andato perduto, pronto per essere reintegrato.

Quando avremo ritrovato l’equilibrio di quella polarità, difficilmente continueremo a provare repulsione per quei comportamenti, anzi, con ogni probabilità non li noteremo più, e questo perché avremo modificato la nostra percezione.  ‘Tutto ciò che degli altri ci irrita può portarci alla comprensione di noi stessi’ diceva Carl Gustav Jung con grandissima arguzia. Potremmo anche dire che chiunque ci irrita ci può condurre alla libertà. È un’affermazione molto impegnativa, ma anche molto vera. Tutto questo dipende solo da noi, dalla nostra capacità di auto-analizzarci con grande umiltà, perché chi a prima vista ci appare ostile può rivelarsi di grande aiuto per equilibrare noi stessi e liberare le nostre potenzialità.

Questo argomento è approfondito nel libro “Il potere nascosto dell’ombra”, di Giuseppe Vercelli e Gabriella d’Albertas, (Anteprima Edizioni).

Inoltre terremo un workshop sull’ombra sabato 22/03/14 a Torino.

Per info, approfondimenti ediscrizioni clicca qui.

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