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Published On: Mar, Nov 28th, 2017

La Conquista della Libertà: uscire dall’illusione in cui siamo rinchiusi

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Spesso quando si parla di libertà ci vengono in mente situazioni legate ad un passato storico in cui la popolazione era soggiogata da qualche dittatore o tiranno che imponeva il suo potere attraverso mezzi non ortodossi basati sul controllo di tutte le attività di espressione umana e, in qualche caso, anche attraverso l’uso della violenza come mezzo di persuasione.

Alcuni di noi ricordano i tempi in cui la libertà, specie quella personale, non era consentita e la vita era ridotta al limite della sopravvivenza umana; molti altri ne hanno sentito parlare, letto o studiato, e sia nella memoria che nella coscienza ne è rimasta una traccia indelebile.

La storia sicuramente ci ha regalato, in questo senso, degli esempi memorabili e chiari di quanto possa essere doloroso dover rinunciare a qualcosa che l’essere umano ha ritenuto da sempre sacro.

In realtà stiamo parlando soltanto di ricordi, perché oggi non abbiamo certamente più a che fare con queste circostanze; infatti la nostra vita svolge all’interno di sistemi socio-politici basati su regole democratiche fondate sul rispetto dello stato di diritto, sulla libera espressione culturale dove ognuno può pacificamente manifestare il proprio pensiero e perseguire i propri desideri, sempre però nel rispetto di quelle leggi che ci permettono di condividere la nostra vita con le altre in modo civile.

Viviamo in famiglie più o meno numerose in cui a ognuno, in base alle potenzialità di base, viene data l’opportunità di sviluppare i propri talenti e scegliere la propria strada nella vita. In questo contesto sociale e culturale cerchiamo una realizzazione personale attraverso il lavoro ed i rapporti interpersonali utilizzando i mezzi che ci vengono messi a disposizione.

Questo contesto generale rappresenta appunto la base di partenza da cui dovremmo, in qualche modo, sperimentare la vita per dare un senso più compiuto alla nostra esistenza ed auto-realizzarci. Quindi, a prima vista, possediamo tutti i presupposti per fare liberamente le scelte al meglio delle nostre possibilità per essere felici. Ma proprio questa presunta libertà di scelta alla fine si rivela essere la più tremenda prigione.

Infatti, in base al contesto sociale e culturale in cui siamo nati, ci creiamo una famiglia in cui condividere gli affetti e le cose materiali, scegliamo un lavoro che ci permette di gratificarci a livello personale o che ci garantisca almeno una sussistenza economica, ci circondiamo di una rete di persone, a vario livello, con l’intento di condividere alcuni specifici interessi o, nel migliore dei casi, confrontarci sulle questioni più meramente pratiche od esistenziali. In tutti questi casi abbiamo bisogno di indossare una maschera per identificarci meglio nel ruolo che immaginiamo essere più specifico per noi e le nostre esigenze; quindi creiamo prima il contesto in cui muoverci per poi creare il personaggio più adatto.

Ed è così che, come in un gioco carnevalesco, indossiamo la maschera del filosofo, dell’intellettuale, dell’assistente sociale, dell’insegnante, del guru, del genitore, del comunicatore, ecc. ecc. e attraverso di essa possiamo manifestare la personalità esprimendo le nostre emozioni ed i nostri pensieri più profondi. Qui immaginiamo di sviluppare i nostri più alti modelli etici, morali e spirituali sulla base di valori e principi di base, finendo inevitabilmente per identificarci in ognuno di questi ruoli sociali; inoltre marchiamo i limiti del territorio appena conquistato con tutta una serie di doveri, di obblighi, di bisogni e di pregiudizi allo scopo di difendere e rendere più vera questa realtà. Ognuno crederà di sostenere le proprie verità sulla base delle proprie esperienze di vita o piuttosto su quello che più gli risuona, appreso con orgogliosa dedizione e disciplina da qualche pseudo guru spirituale. E’ qui che l’ego riempie gli spazi con i suoi “io sono, io ho, io faccio, io conosco, io devo, io capisco, ecc. ecc.”; e questi spazi connoteranno tutte le esperienze della nostra vita, alimentando ancora di più l’illusione in cui viviamo ed aumentando sempre di più lo spessore della prigione in cui ci siamo rinchiusi.

In realtà la nostra ESSENZA non ci chiede veramente nulla: non dobbiamo essere necessariamente ricchi ma neanche poveri, non dobbiamo essere necessariamente altruisti ma neanche egoisti, non dobbiamo necessariamente impegnarci a studiare per apprendere la verità ma neanche aspettare che la verità giunga come un fulmine dall’alto, non dobbiamo necessariamente impegnare la mente così tanto nel vano tentativo di trovare l’illuminazione perché la mente è soltanto la somma delle credenze e degli schemi che noi stessi abbiamo continuato ad alimentare.

Insomma l’unica cosa da capire è che non siamo un corpo; siamo PURA COSCIENZA che ha dimenticato la Sua reale identità, ma sta cercando nella direzione sbagliata, alimentando la confusione ed allontanando sempre di più il ricordo dell’ORIGINE.

Allo stesso modo pensiamo che le nostre esperienze, condotte sulla falsa riga dei nostri ruoli, possano o debbano essere manifestate, o insegnate anche ad altri presuntuosamente considerati meno evoluti di noi e quindi bisognosi di supporto.

In tutta questa creazione, in modo del tutto inconsapevole, non abbiamo fatto altro che creare schemi comportamentali e programmazioni mentali che ci hanno legato a doppio nodo alla realtà in cui viviamo: la realtà immaginata o virtuale per l’appunto!

In questa vita virtuale noi siamo quasi sempre il protagonista che gioca senza conoscere bene le regole del gioco (ma pensando di conoscerle) e privi della possibilità di decidere come condurlo, considerato che il coinvolgimento è talmente intenso da non riuscire a capire cosa realmente stiamo facendo.


La presunzione e, al tempo stesso, l’illusione più grande risiede nella convinzione di poter “gestire” e/o “controllare” i programmi che inconsciamente abbiamo creato. Infatti, dal momento che li abbiamo creati in modo inconscio, l’inconscio stesso ha provveduto con molta premura e diligente precisione a dissimularne le cause in qualche luogo sperduto alla nostra coscienza.

Come fare dunque a ritrovare la chiave di questa assurda creazione?

Naturalmente tutto dipende da quanto ne siamo realmente consapevoli e, quindi, da quanto veramente vogliamo uscire da questo “Truman show”.

Ci stiamo muovendo in una realtà del tutto soggettiva nella quale la libertà che crediamo di aver raggiunto è del tutto relativa, e sulla base di questa credenza costruiamo il nostro mondo e tutta una serie di verità spirituali che non hanno veramente nulla a che fare con la ” REALE LIBERTÀ'”, quella cioè che è scevra da ogni forma di condizionamento della mente umana.

Ricordo di aver vissuto intere vite ad inseguire valori spirituali, vestendo i panni ora del monaco, ora dell’intellettuale, ora ancora dell’alchimista, ecc., credendo ogni volta di aver raggiunto un traguardo più alto, frutto di un’evoluzione maggiore: tutta illusione!

Non esistono traguardi spirituali da raggiungere e neanche livelli di evoluzione, perché l’anima essendo di per sé già perfetta non ha bisogno di fare chissà quali esperienze per evolversi: è già perfettamente evoluta. Semmai il problema di fondo sta nel credere che ci siano diverse dimensioni o livelli di coscienza dove l’anima potrà evolversi. Questo è quello che molti spregiudicati mistificatori, a vario titolo (insegnanti, divulgatori, ecc.) vorrebbero farci credere; ma noi, quali Spiriti Divini, non abbiamo bisogno di fare esperienze o affrontare prove nella vita per imparare qualche lezione: l’unica cosa veramente seria ed utile da fare è  RICORDARE, questo è il solo e vero scopo delle esperienze in questa dimensione spazio-temporale.

Per questo la conquista della LIBERTA’ consiste nel risveglio della nostra coscienza in modo da ricordare la propria origine ed identificarsi con essa. Soltanto in questo modo potremo finalmente passare dall’essere il protagonista del gioco virtuale al giocatore che può cambiarne le regole, o decidere di cambiare gioco stesso quando e come vogliamo.

Ma per fare questo occorre essere disposti ad accettare il fatto che tutta la nostra vita è costruita su una enorme menzogna, dopo di ché è necessario un grande gesto di umiltà per abbandonare tutto ciò che abbiamo costruito con tanto sforzo e sacrificio. Questo naturalmente comporterà un dolore immenso poiché rappresenterà la dissoluzione di quell’ego che ci ha gestiti fino ad ora e ci ha convinti che noi siamo il corpo.

Quando avremo conquistato la LIBERTÀ’ REALE riusciremo a vedere le cose realmente per quello che sono, senza più i filtri creati dalla mente; solo bellezza e splendore che trasparirà in ogni forma. La felicità sarà l’unico stato di essere che ci accompagnerà e non saremo più minimamente turbati da nulla, sia esterno che interno a noi. Ogni cosa verrà percepita perfetta e, per questo, non avremo più bisogno di scegliere nulla: nessun desiderio, nessun dovere, nessun bisogno, nessuna emozione, solo bellezza e beatitudine: questa è la LIBERTÀ’, Libertà di essere eternamente Totale Armonia!

© 2017, Fabio Amici. All rights reserved.

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About the Author

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- Sono nato il 28 settembre del 1968, sono ricercatore della Verità e sperimentatore di tecniche meditative seguendo un personale metodo di autoconoscienza che indaga i processi mentali e gli stati emozionali, utilizzando il “sentire” per raggiungere un contatto diretto con il proprio Spirito. Mi sono formato nei monasteri Buddhisti della scuola Zen e Therevada, ho studiato e approfondito le conoscenze sulla fisica quantistica ed il suo utilizzo in relazione alla spiritualità; ho praticato lo Yoga Kundalini ed ho praticato la terapia della regressione nelle vite passate come percorso di autoconoscenza, conseguendo l’apprendimento di un metodo di indagine per correggere gli “errori” dovuti a traumi emozionali ed alle programmazioni mentali. Seguo i principi metafisici di “Un Corso in Miracoli”, ai quali mi ispiro nelle meditazioni e nella vita per facilitare il riconoscimento delle cause dei disagi umani, con lo scopo di raggiungere una via di riconciliazione e di armonizzazione con il mio Sé e con l’Universo.

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