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Published On: Ven, Gen 31st, 2014

Imbolc e Candelora | Festa Invernale della Luce

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Articolo scritto da Renato Tittarelli)

Nella tradizione celtica si celebra il 1° febbraio o durante la una piena in Acquario e Candelora il 2 Febbraio nella tradizione cristiana. In quel periodo la natura procede verso il risveglio, verso la Luce, nel bel mezzo dell’inverno, in attesa della primavera. Nello stesso tempo le forze femminili, di creazione, purificazione e guarigione si manifestano con impellenza, fervore e poesia.

Imbolc è energia, grazia, purezza, luce e rinascita. Cinque parole che possono incidere nell’animo, far brillare la nostra luce, espandendosi nell’intero universo. E’ il momento di condividere i progetti, le aspirazioni e i sogni, ancora astratti e avvolti nella speranza.

La potenza nascosta di Imbolc e Candelora si può cogliere attraverso le leggende e le tradizioni religiose, sorte per enfatizzare il risveglio della natura e dell’uomo stesso, anche attraverso usanze e corrispondenze tuttora valide. Vediamone alcune.

Imbolc (o anche Oimelc) è l’antica festa irlandese del culmine dell’inverno, che cadeva tradizionalmente il 1º febbraio, nel punto mediano tra il solstizio d’inverno e l’equinozio di primavera. La celebrazione iniziava tuttavia al tramonto del giorno precedente, in quanto per il calendario celtico il giorno cominciava dal tramonto del sole.

Il termine Imbolc in irlandese significa “in grembo”, in riferimento alla gravidanza delle pecore. Nessun altro nome potrebbe essere più appropriato, perché questa festività celebra i primi movimenti della Terra mentre risponde al richiamo della primavera. E anche se si tratta di una festa del fuoco, qui l’enfasi non è tanto sul calore quanto sulla luce. Perché la luce è necessaria per illuminare il percorso della primavera in modo che non si dimentichi di rinnovare la Terra con i nuovi germogli.

Gli esseri fatati si radunavano per celebrare la Dea della Luce o Brigit (o Brigantia), divinità del triplice fuoco, dell’arte, della fucina, delle tradizioni conservate e della guarigione. In onore della Dea, ancora oggi è in uso tra i contadini appendere dei nastri colorati ai rami degli alberi di loro proprietà, al fine di esorcizzare la malasorte e di segnarli come simulacri delle malattie dalle quali intendono essere guariti.

La festività di Imbolc celebrava la luce, che si rifletteva nell’allungamento della durata del giorno, e nella speranza per l’arrivo della primavera. Era tradizione celebrare la festa accendendo lumini e candele. In epoca cristiana la festa di Imbolc venne equiparata alla Candelora. Poiché la festa pagana era sotto gli auspici della dea Brígit, si trasformò nella ricorrenza di Santa Brigida. Le tradizioni pagane e cristiane in questo caso si sono completamente fuse, trasformando una dea in una santa del calendario cristiano, senza negare o oscurare nessuno dei suoi tratti precristiani.

La Candelora venne cristianizzata come festa di Santa Brigida, in onore della quale, in numerosi conventi, le suore avevano il compito di sorvegliare quotidianamente il Fuoco Sacro a lei immolato, usanza che immancabilmente ricorda le abitudini pagane delle Vestali che accudivano al Fuoco di Vesta a Roma. Nel giorno della ricorrenza si bruciavano le croci fabbricate l’anno precedente e conservate per la festa. Sebbene l’inverno stia continuando il proprio corso, possiamo sin da ora notare intorno a noi il timido affacciarsi della primavera con l’apparire dei primi bucaneve, fiori sacri e simbolici della Candelora.

In Italia nei primi due giorni di febbraio si celebrava la dea Februa (in latino “februare” significa purificare) percorrendo i viottoli dei paesi con torce e fiaccole accese in segno di purificazione; i Luperci, o sacerdoti di Fauno, celebravano i Lupercali allo stesso modo, abbigliati esclusivamente di pelli caprine. Per questo motivo, febbraio e Candelora corrispondevano ad un periodo di purificazione mentale e corporea.

Il giorno di Imbolc, nell’irlandese moderno, viene chiamato Là Fheile Bride, “Giorno della festa di Brigida”. La Dea sovrintendeva ai culti della Luna e della fecondità e ovunque le vennero dedicati fonti, pozzi e sorgenti, dove si facevano richieste di guarigioni fino al XVI secolo.

L’associazione tra Brigid e le forme di guarigione attraverso l’acqua viene testimoniata dalla presenza di numerose “sorgenti di Brigid”, diffuse in tutta la Gran Bretagna. In particolare, vi è uno stretto collegamento con la dea celtico-romana Sulis, venerata in una località denominata Acquae Sulis -l’attuale città di Bath- dove erano presenti le terme più famose e rinomate di tutta la Britannia, sia per le loro proprietà curative, sia per la temperatura dell’acqua assai elevata. Tali luoghi hanno conservato intatte nel tempo molteplici tradizioni legate alle loro qualità terapeutiche.

In questa ricorrenza è uso comune tra il Piccolo Popolo (elfi, folletti, fate, ondine) benedire di nuova luce la propria abitazione, girando per le stanze di casa in senso orario (senso magico apportatore di energia) con in mano la candela bianca accesa, visualizzando la potenza della luce che permea i muri, le suppellettili e tutti gli oggetti che “vivono” della nostra esistenza. Gli elfi si recano in un bosco o in un prato per raccogliere un dono per la propria casa come una penna d’uccello, una pietra, un sacchetto d’erbe, mentre le fate hanno il compito di spazzare fuori dall’uscio le energie morte dell’anno trascorso con la propria scopa celebrativa.

Il tema più comune, tuttavia, è quello della purificazione fisica, ma può essere abbinato a  scopi personali e alla purificazione spirituale, per chiedere perdono, e per perdonare se stessi. Può essere un momento di digiuno, non solo per pulire l’organismo, ma anche per ricordare come vivevano i nostri antenati, quando il cibo era scarso. Apriamo la mente e lo spirito al cambiamento e a tutto ciò che questo implica. E così facendo, accogliamo la nuova vita – una fertile, meravigliosa esistenza che fa rinascere il cuore e lo spirito, quell’esistenza che abbiamo sempre voluto vivere.

Corrispondenze:

Periodo:
1-2 Febbraio
Segno: Acquario
Elemento: Aria
Divinità: Aradia, Brigid, Giunone, Hera, Hestia, Iside, Nut, la Dea della Primavera e il Giovane Signore, Dioniso, Hermes Ctonio, Zeus
Archetipi: la Fanciulla, la Sposa, la Purificatrice
Simbolismo: Festa della Luce e del Fuoco
Pianeta:
Urano
Alberi:
sempreverdi, Sorbo e Salice
Erbe: Alloro, Angelica, Basilico, Lavanda, Mirra, Pino
Fiori: giglio, rosa di colore rosa
Cibi Tradizionali: aglio, cibi piccanti e speziati, cipolle, ortaggi, latticini, semi
Animali: pecore, cervi, animali che scavano, mucca, agnello, drago, fenice, serpente, marmotta, il corvo imperiale, il cervo, rondini.
Pietra: avventurina, calcedonio, cristallo di rocca, eliotropio, opale, pietra di luna, quarzo rosa, rubino, turchese
Colori: bianco, rosa, rosso, giallo, verde, marrone.
Parola Chiave: purificare
Rune: laguz e kano
Tarocchi: le Stelle, la Papessa, la Principessa di Bastoni
Simboli: candele, cristalli, neve, scope, stelle, torce

Segno zodiacale: per analogia l’energia di Imbolc e Candelora è connessa col segno dell’Acquario e del suo governatore Urano. Questo è un segno di Aria che ha il compito di rompere con il passato per abbracciare tutto ciò che rappresenta il futuro: idee, progetti, sogni.  L’Acquario è anche il segno della solidarietà, dei gruppi, della fratellanza, contribuisce nel creare nuove alleanze, nel godere della propria unicità nella diversità, apprezzando e riconoscendo tutto ciò che la vita ci offre.

Abbiamo a disposizione una grande quantità di antiche conoscenze per onorare gli aspetti fisici e sottili del risveglio alla vita, alla Luce. Possiamo decidere di celebrare, da soli o in compagnia, la festa di Imbolc e Candelora, ma anche di effettuare delle azioni simboliche apportatrici di cambiamento per connetterci con l’energia di purificazione.

In casa: è un buon momento per detergere, purificare, benedire casa, lavorare all’interno, riparare mobili, cambiare tovaglie, biancheria da letto, le tende, ridare la pittura sui muri o  cambiare la carta da parati, fare le famose ”pulizie di primavera”, eliminare l’inutile, fare spazio al nuovo.

Per se stessi: è’ consigliato purificarsi dentro e fuori, facendo un bagno rituale, una sauna o bagno di vapore, bevendo molta acqua, infusi e succhi di frutta. Meditiamo, lasciamo andare paura e sofferenza, liberiamo la mente da pensieri limitanti e negativi.

Buona Luce e buon risveglio a tutti.

© 2014 – 2018, Redazione di Quantic Magazine. All rights reserved.

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