L’anima non ha bisogno di idee ma di spazio: la danza e il silenzio
Un corpo che danza è un corpo che fa l’amore con il mistero. No, non ho detto che balla, ma DANZA. Danzare il corpo è celebrarne l’inconsistenza, non c’è niente di coreografico o rassicurante in questo. Danza arrendendosi a una forza che lo sostiene nell’assenza di gravità, non ci sono regole nel piacere del puro spazio dinamico, c’è l’urgenza, come un non potere fare a meno di …
Un grado zero di coscienza, è quello che commuove profondamente guardando un corpo che ritrova il movimento naturale delle sue membra, la fluidità delle ossa, l’ardore della pelle, la liquidità degli organi che riprendono a fluttuare nel dinamismo di un puro scambio di elementi: terra, acqua, aria, fuoco, etere puro spazio. A questo corpo fin troppo materializzato, o meglio oggettivizzato nel paradigma razionale che vuole possederne ogni singola parte come fosse un robot da rottamare, non c’è niente che più lo esalti quanto il silenzio mentale e la danza – che poi sono la stessa cosa! Il silenzio che diventa boato del tuono, ruggito della tigre, frastuono di onde oceaniche, ritmo di natura e decomposizione del corpo che torna al suo stato essenziale, crisalide di elementali, simulacro di bellezza perché tempio dell’anima. Una danza che diventa preghiera di gratitudine, sussulto di esistenza, canto di ebrezza, estatico languore che, solamente può accadere (perché non lo si fa accadere, ma accade) quando si accetta di morire, come per grazia ricevuta: non c’è più un ego, non più un Io che danza, né una personalità che dispiega le sue movenze, basta il movimento disobbediente a partorire partiture, la danza dello spirito che desta meraviglia e niente vuole significare se non la gioia stessa del danzare che diventa rapporto amoroso con tutto ciò che c’è di Invisibile (chiamiamolo pure dio se ci piace di più!).
Un boato di bellezza che galleggia su impronte di vento ovunque danzando, si passi, anche per sbaglio perché l’universo non commette errori, improvvisando l’anima con virgole di sentimento perché l’anima non ha bisogno di idee ma di spazio. L’anima non ha bisogno di idee, ma di spazio. Non di parole, ma di punteggiature nomadi su un foglio bianco. Non rincorse, ma pause. Nessuno sforzo personale, solo cedimento al ritmo che respira tutti i fiati del mondo. Ce lo ricordano continuamente tutte le forme più antiche ed esoteriche di spiritualità, dallo Shivaismo al Sufismo, quanto la danza sia l’estasi genitrice della creazione stessa. Come non lasciarsi ispirare dall’ebbrezza di Nataraja, il Signore della Danza, altro nome di Shiva, il tandava sfrenato ed eccitato che incarna il perfetto equilibrio tra la vita e la morte danzando su un demone incarnazione dell’illusione e della falsa conoscenza. Ananda Tandava, il danzatore beato di dionisiaca memoria che, folle di gioia, crea il mondo. (Sui vari aspetti simbolici di Shiva, ho parlato qui)
No, non c’è niente di rassicurante e coreografico in questo.
L’abisso che ti prende per mano e lascia che sia tu a fare il primo passo.
“Se desideri ottenere un corpo di arcobaleno,
coltiva il gioco del puro piacere,
distaccato dagli oggetti del desiderio che vengono e vanno.
Non c’è altro modo per danzare nel cielo.
Coltiva il gioco del puro piacere che non ha oggetto esterno.
Trova i tuoi amanti e le tue amanti dentro di te.
Coltiva il gioco del piacere immoto.
Non c’è altro modo per danzare nel cielo.
Il seme del puro piacere è denso come un lago.
La danzatrice e il seme brillano e pulsano insieme.
Conquista il castello dell’unione interna,
l’intensa esperienza visionaria aumenterà, la tua visione si espanderà.
Sulle ali della perfetta creatività
coltiva il gioco del piacere immoto.
Il piacere della purezza originaria.
Sulle ali della perfetta creatività
coltiva il gioco del puro piacere” (Thonban Hla)
(da “Thonban Hla, la leggenda” di Selene Calloni Williams)
Guardate il video di Alessandra Barilla, ballerina, performer, danzaterapeuta e fondatrice, insieme alla fotografa Alessia Zuccarello del progetto AZAB che unisce opere di fotografia, videoarte e performance.
https://www.youtube.com/watch?v=mGjNLiAyPNQ
Pagine Facebook: Alessandra Barilla e AZAB
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