San Francesco, il sapiente giullare di Dio (seconda parte)
In quale modo PREGARE?
“Assorto in Dio e dimentico di se stesso, non gemeva né tossiva, era senza affanno il suo respiro e scompariva ogni altro segno esteriore. (…) In tale modo dirigeva tutta la mente e l’affetto a quell’unica cosa che chiedeva a Dio: non era tanto un uomo che prega, quanto piuttosto egli stesso, tutto trasformato, in preghiera vivente
Solo chi sperimenta questo livello di GRAZIA può capire!
E’ l’abbandono del controllo della mente, che permette al cuore di prendere lo spazio necessario per poterci guidare nell’evoluzione spirituale.
Francesco è stato un Iniziatore di un Tempo Nuovo, per il quale sono stati necessari secoli affinché i primi germogli dei semi di Luce da lui diffusi, possano essere riconosciuti nel mondo.
Oggi parliamo di Mindfulness per definire una possibilità di osservazione lucida della realtà che ci circonda e, soprattutto, del nostro Spazio interiore, imparare ad accogliere tutto quanto si muove dentro di noi come energie potenziali ed inespresse che chiedono di manifestarsi e di essere incanalate, per non trasformarsi in demoni.
Tutto quanto viene da noi portato alla consapevolezza può illuminare il nostro cammino, tutto ciò che rimane inconscio sviluppa una forza autonoma dalla nostra volontà che rischia di sovrapporsi e contrastare i nostri intenti, conducendoci molto lontano dal progetto della nostra anima.
Grazie agli anni della Scuola sono riuscita – qualche volta – a superare le mie paure, i miei limiti, ad affidarmi completamente a qualcosa di più grande, a una Forza interiore viva, dentro di me. Ho gustato la GIOIA di questi momenti preziosi e grazie a queste esperienze di vita profonda mi sono sentita meno sola, meno condizionata dal fare e dall’agire…
Ho assaporato, anche se solo per brevi momenti, la pienezza dell’Essere, il contatto con quella scintilla che Dio ha posto anche in me. E mi viene da dire “proprio in me”. Riconoscendo ed apprezzando l’unicità del suo disegno.
Personalmente amo molto la preghiera silenziosa, senza parole, nella Natura.
LEGGI ANCHE LA PRIMA PARTE DELL’ARTCOLO: San Francesco e la sua anima compagna Santa Chiara
E’ uno spazio di Meditazione profonda che purifica tutto il mio essere e mi permette di conoscere un po’ della mia vera essenza, ben nascosta ancora sotto strati di EGO… sto ancora imparando a fare spazio – attraverso il respiro e il silenzio – uno SPAZIO-TEMPO dove la preghiera si trasforma finalmente in ASCOLTO.
Si può essere al tempo stesso Giullare e Santo?
Osservando attentamente l’esempio di Francesco sembrerebbe di sì e… teniamo conto dell’Epoca ‘buia’ nella quale si incarnò.
Chi non ha mai letto o ascoltato il ‘Cantico delle Creature’ composto da Francesco? Con esso egli invitava tutti i suoi frati a diffondere il suo messaggio di Lode.
Egli invitava – e invita anche oggi ognuno di noi – ad essere il GIULLARE DI DIO.
“Noi siamo i giullari del Signore e la ricompensa che desideriamo da voi è questa: che viviate nella vera penitenza. (…) Che altro sono infatti i servi di Dio, se non in certo modo i suoi giullari, che devono muovere il cuore degli uomini e sollevarlo alla gioia spirituale?” FF 1615
Pare che nello stesso periodo Francesco compose anche un’altra Laude, dedicandola alle Dame di S. Damiano (il 1° Convento delle Clarisse).
Mentre scrivo queste righe mi lascio “piacevolmente cullare” dalle note di Angelo Branduardi, che con notevoli doti ha saputo attualizzare il messaggio di S. Francesco. In particolare ora ascolto “Audite poverelle” e, con gli occhi del cuore, immagino quell’epoca lontana e quei luoghi santi.
Nel suo iniziale ‘Audite’ è contenuto l’eco di un incipit giullaresco (il richiamo all’attenzione che il giullare proponeva sempre ai suoi ascoltatori) e, al tempo stesso, la sacralità dei Profeti ‘Audite Verbum Domini’. Francesco vuole richiamare tutte e tutti, in ogni tempo, all’ascolto delle meraviglie che Dio ha compiuto in lui.
La sua parola – sia essa preghiera, canto o predica – si eleva e si diffonde generosa, rapidamente, poiché egli non chiede attenzione per se stesso ma per il Mistero che ha coinvolto e accomunato la sua storia, quella di Chiara, dei fratelli e delle sorelle.
Per la storia della Cultura, Francesco d’Assisi è considerato il primo autentico poeta – rimatore della letteratura Italiana che ha utilizzato la lingua ‘volgare’ affinché le sue Parole (Logos) potessero ‘comunicare la Salvezza’ a tutti: colti e incolti, letterati e illetterati.
L’attualità del Messaggio vivente di Francesco
Francesco è l’uomo che vive nella dimensione della SPERANZA, coraggiosamente, giorno dopo giorno. La sua comunione perfetta con Dio è il segreto che alimenta la sua PERFETTA LETIZIA. Francesco è giunto talmente avanti nel suo cammino di evoluzione spirituale che riesce a relativizzare ogni cosa; ogni cosa che non sia in relazione con Dio, semplicemente non lo interessa più. Ci stimola costantemente a seguire le sue orme, sebbene il cammino di ciascuno sia UNICO e IRRIPETIBILE.
L’esperienza di FEDE ci porta a vivere in un costante “campo energetico” (Stercal lo ha definito “campo di tensione”, ma io preferisco il termine energia) definito da due poli:
SOGGETTIVO OGGETTIVO
Il nostro vivere quotidiano è contraddistinto
dall’attrazione verso l’uno o l’altro dei due poli
entrambi necessari per la nostra elevazione.
La Storia, dopo Gesù Cristo, è piena dell’azione
dello Spirito Santo che ci ri-genera a nuova vita
pur lasciandoci sperimentare pienamente la nostra
LIBERTA’
LEGGI ANCHE LA PRIMA PARTE DELL’ARTCOLO: San Francesco e la sua anima compagna Santa Chiara
© 2019, Gabriella Crisci. All rights reserved.