Il Risveglio del Se’ Interiore
(Articolo scritto da Lorena Di Modugno)
Nelle profondità del nostro Sé giace la Sorgente della Gioia, una gioia non esprimibile a parole, che con la sua vibrazione vitale ci permette di percepire l’essenza del Potere Spirituale di cui siamo dotati. Il Sé Interiore è conosciuto anche come Sé Superiore, perché sta in stretto contatto con “il Tutto Pervadente”, cioè con la dimensione invisibilmente potente dell’Energia Quantica a cui tutti gli aspetti del Cosmo sono collegati. Ciò che è sostanza del Sé e non può essere afferrato dai concetti, può essere solo vagamente paragonato ad una Luce splendente, che suscita un senso di irresistibile pienezza.
Sentirsi in perfetto equilibrio e al centro della propria sfera vitale è desiderio di tutti, ma purtroppo la mente egoica con le sue classificazioni, i suoi distinguo e le sue pretese di controllare tutto, mina pericolosamente questa ricerca elettiva, alimentando ogni sorta di dubbio verso ciò che è analogico o immateriale.
Per fortuna nel corso dell’evoluzione la mente intuitiva di alcune persone ha compreso che anche le “cose” che i nostri 5 sensi non riconoscono come vere (primo fra tutti l’Amore) non solo esistono, ma anzi influenzano profondamente tutte le nostre esperienze quotidiane, salute e malattie incluse.
Contrariamente a quanto comunemente si crede l’Amore non è né un emozione né un sentimento. Questi aspetti sono solo la fragranza che emana dal centro di noi ( e dal centro dell’Universo con cui siamo in perenne contatto) che tutto sa e tutto può. L’amore è infatti uno stato di coscienza, che procede da sé s sé e poi si irradia all’esterno. E’una frequenza, una radianza di energia purissima da cui scaturisce tutto ciò che esiste e che non esiste.
Il vuoto colmo di potenzialità descritto dalla fisica quantistica corrisponde in realtà a quell’Energia Suprema, ineguagliabilmente densa di pace, bellezza, appagamento, ordine, equilibrio, intelligenza e spinta evolutiva, che solitamente chiamiamo Amore. La vicinanza con alcune persone, cose e situazioni può favorire e nutrire questo stato di pienezza e ciò può scatenare pericolosi sentimenti di dipendenza. E’ infatti uso comune pensare che senza l’altro/a non sia possibile essere felici. Ma questo porre al di fuori di sé la sorgente del benessere, ci espone al rischio di sentirci carenti, sempre mancanti di qualcosa/qualcuno.
Inizialmente questo senso di insoddisfazione e di disagio interiore è utile, perché spinge la nostra intelligentia ad esplorare nuovi orizzonti: il piacere del corpo, dell’arte, delle religioni, di nuove discipline… Ma tutte queste prospettive alla lunga di rivelano insufficienti e non riescono a placare la fame di quel qualcosa che sentiamo insistentemente al nostro interno, ma che rimane impalpabile e indescrivibile.
Pochi purtroppo sanno che questa tensione inconscia provoca una vera e propria sindrome da stress con tutte le alterazione fisiologiche, biologiche ed ormonali ben conosciute e descritte dalla Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia… E così l’insoddisfazione si trasforma in inquietudine (nascosta dietro alle mille cose da fare) oppure in depressione (condita di apatia e perdita di senso esistenziale).
E pensare che basterebbe rimettere al centro di sé quel naturale potere di creare e ricreare sé stessi, invece che depositarlo in qualcun altro e/o qualcos’altro … E’ inconcepibile che un errore tanto piccolo possa creare così tanti guai all’umanità, eppure accade da millenni, e pochi hanno cercato o trovato il modo di invertire la rotta. Perché?
La risposta è semplice ma la soluzione della questione di fondo richiede un atto di volontà e coraggio. In sostanza nel periodo pre e post natale il nostro bisogno dell’altro (cioè della mamma, che inizialmente è vissuta dal neonato come parte di sé stesso) è talmente imperioso ed irrinunciabile che finiamo con il convincerci che, senza qualcuno che si occupi di noi non potremmo sopravvivere, e questo anche se siamo diventati adulti e apparentemente indipendenti.
La sensazione emotiva più o meno inconscia di aver bisogno di un altro per essere felici si radica così profondamente nella psiche, che tutta la vita si organizza attorno alla fatica di soddisfare le proprie necessità, ricevendo qualcosa da qualcuno che sta all’esterno ed offrendo qualche cosa in cambio.
Un certo sentimento di impotenza inconscia abita nella massima parte degli esseri umani e ciò è in parte un bene, perché ridimensiona la spinta egoica a prevalere sul prossimo. Ma ciò che appesantisce la vita umana è l’erronea convinzione che le risorse siano limitate, non sufficienti per tutti, e che sia indispensabile fare degli sforzi per accaparrarsi il proprio posto al sole.
Pur essendo ampiamente condiviso e parte delle idee più radicate e condivise dalla quasi totalità del genere umano, tutto ciò è invece fortunatamente solo un teatrino creato dalla mente egoica, che si agita in un succedersi di cose da dire, fare, pensare e che ci sballotta costantemente tra passato, futuro e consumando avidamente la nostra energia vitale.
Senza dubbio il mondo è come un Luna Park pieno di stimoli di ogni tipo, e sarebbe sconsiderato non riconoscerne l’utilità e la piacevolezza. Ma ci sono persone che avendo sperimentato il meglio e/o il peggio della vita non trovano più interessanti nessuna delle giostre disponibili, perché hanno compreso che, in fondo, una vale l’altra. Arriva cioè il momento in cui ogni cosa perde di significato, la ragione non riesce a dare senso alla sofferenza e l’individuo sembra naufragare nell’angoscia. Sono questi i momenti più preziosi che abbiamo a disposizione per ritornare a guardare dentro di noi e riscoprire chi siamo davvero.
Il Risveglio del Sé Interiore parte proprio da qui, e ci chiede il coraggio e la disponibilità di fare spazio intorno a noi. Ritrovare sé stessi ed emergere dal disagio di vivere, corrisponde quindi al sapersi riservare momenti di solitudine e quiete in cui rigenerarsi. Il risveglio avviene infatti nel silenzio, quando, dissolto il brontolio dell’ego, è possibile ascoltare i sussurri dell’anima che sola sa darci le indicazioni per ritrovare la strada di Casa.
Alcuni pensano erroneamente che lo sviluppo della Spiritualità corrisponda alla paralisi dell’efficienza produttiva. In realtà il saper accedere al campo quantico delle infinite possibilità (capacità propria del Risvegliato) consente un potenziamento della capacità di realizzare gli obiettivi sia propri che altrui, grazie all’ uso consapevole dell’Energia Creativa, altrimenti conosciuta come “Forza senza Sforzo”.
Non a caso la Psicomedicina Quantistica TM si occupa di sviluppare nell’individuo la capacità di entrare in risonanza proprio con quegli stati sovramentali capaci di fornire una padronanza interiore speciale che, rendendo obsoleto tutto ciò a cui siamo aggrappati, ci connette con uno livello di Grazia la quale,a sua volta, con delicatezza e gentilezza ci aiuta a sperimentare quanto vicino a noi sia l’Eternità ed a saper creare e attirare ciò che desideriamo.
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