Berlino 1989, il Muro in una poesia di Michael Jackson
Oggi, 25 anni fa, il 9 novembre 1989, è stato abbattuto il muro di Berlino. Vogliamo ricordare questo evento che ha segnato l’inizio di una nuova era, quella della libertà e della democrazia, con una meravigliosa poesia scritta da Michael Jackson, dal titolo “Berlino 1989”, e contenuta nel suo ultimo libro: “Danzando Il Sogno” (ediz.Quantic Publishing, 2010). Michael, attraverso le sue parole, trasmette un concetto rivoluzionario: “i muri, di qualunque natura siano, cadono attraverso la forza dell’Amore ancor prima che vengano abbattuti.”
Berlino, 1989
“Loro odiavano il Muro, ma cosa potevano fare? Era troppo difficile da abbattere. Temevano il Muro, ma non avevano forse ragione? Molti di quelli che avevano tentato di oltrepassarlo erano stati uccisi.
Diffidavano del Muro, ma chi non lo avrebbe fatto? I loro nemici si rifiutavano di buttar giù anche solo un mattone, non importava quanto si protraessero i negoziati di pace.
Il Muro ghignava. “Vi sto insegnando una lezione”, si vantava. “Se volete costruire qualcosa di eterno, le pietre non servono a molto. Servono cose come l’odio, la paura e la diffidenza che sono molto più forti”.
Sapevano che il Muro aveva ragione, e stavano per mollare. Solo una cosa riuscì a fermarli. Ricordarono chi c’era dall’altra parte. Nonne, cugini, sorelle, mogli. Volti cari che bramavano di rivedere.
“Cosa succede?”, chiese il muro, tremante. Senza sapere come, ora riuscivano a guardare attraverso il Muro, nel tentativo di trovare i loro cari. In silenzio, da una persona all’altra, l’amore continuava a fare il suo lavoro invisibile.
“Smettetela!”, urlava il Muro, “sto cadendo!”. Ma era troppo tardi. Un milione di cuori si erano ritrovati. Il Muro era caduto prima che fosse abbattuto.”Michael Jackson
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