Viaggio ad Arunachala
Avevo sempre sentito parlare del mal d’Africa, da amici che vi erano andati per una vacanza e non erano più riusciti a staccarsi da quei luoghi difficili ma bellissimi, ma mai del mal d’ india. L’ India e’ uno strano paese, il primo impatto e’ sempre tragico, uno si chiede ma cosa ci faccio qui? E il pensiero di rifare subito la valigia e scappare si fa improvvisamente impellente…ma una strana magia ti incatena a questi luoghi, così incantevoli e così difficili nello stesso tempo. Avevo progettato con alcune mie amiche di fare un piccolo viaggio da Puttaparthi ad Arunachala la Sacra Montagna dedicata al Dio Shiva, e meta di pellegrinaggio di molti ricercatori spirituali, famosa anche per Rahamana Mahrishi, vissuto fino al suo Mahasamadhi in quel luogo. Quel giorno al darshan di Swami , cosi chiamiamo noi devoti il nostro Maestro Sri Sathya Sai Baba, aspettavo impaziente che Lui arrivasse e ci donasse quella infinita benedizione che rappresentava la Sua Amorevole Presenza tra di noi. Il tempio di Prashanti Nilayam a Puttaparthi, era come sempre strapieno di devoti, giunti da ogni parte dell’ India e del mondo. Attesi a lungo, volevo un segno da Swami, una benedizione per questo progetto di viaggio ad Arunachala, la musica inizio’ e la folla di devoti seduti ordinatamente in varie file si mosse, come onde di un unico oceano e un unico cuore. Baba entro’ con quel suo incedere tanto caro ai nostri cuori, leggero e deciso allo stesso tempo. I Suoi Sacri Piedini calpestavano dolcemente il lungo tappeto rosso, steso per Lui. Sentii il cuore accelerare i battiti, talmente tanto che pensai di svenire da un momento all’altro, l’energia era fortissima quasi palpabile fisicamente, magnifica e indescrivibile per chi non l’ ha potuta conoscere. Formulai un pensiero preciso e chiesi il solito segno che solo io e il Maestro conoscevamo, un nostro linguaggio, avrei capito se il viaggio sarebbe stato fruttuoso o meno. Swami si volto’ verso di me con quel sorriso unico e divino che costringe dolcemente tutta la tua anima a sorridere insieme a Lui, fece un lieve segno con la testa quasi impercettibile..un Si. L’ energia intensa e sacra come sempre mi sollevo’ dalla mia umana natura per portarmi come in volo verso altre dimensioni e stati dell’Essere. La prima cosa che vidi fu un luogo dorato, fatto di cupole oro e cristallo. Dolci suoni indescrivibili riempivano l’ aria, ero fuori da me stessa, un altro viaggio! Una intensa ma delicata beatitudine riempiva ora tutto il mio essere, una gioia non umana, una comprensione profonda. Godei di quegli interminabili istanti di estasi pura, di luce e di coscienza di essere. Le cose che vidi sono indescrivibili,senza termini di paragone, ma era la gioia divina che dominava tutto ad essere indescrivibile, nulla che assomigliasse alla normale felicita’ dell’ego…tutta un altra cosa. Il darshan fini e mi ritrovai di nuovo sulla terra, non senza un lieve disappunto..fosse stato per me, non sarei mai più ritornata agli affanni e all’illusione che ci tedia ogni giorno su questo piccolo pianeta azzurro, che fin dall’infanzia ho considerato uno strano posto. Il viaggio si svolse in allegria e entusiasmo, arrivai con il mio gruppo ad Arunachala, piena di aspettative. Devo dire che ne fui delusa, il tempio era molto bello ma…Ci fecero entrare nella sala ove il Maestro Maharishi dava i suoi darshan ai devoti, mi misi proprio di fronte al suo divano, ora vuoto, almeno in apparenza. Chiusi gli occhi e mi misi nella posizione del loto. All’inizio non sentii molto, ma improvvisamente fui avvolta da una delicata energia, molto piacevole. Diversa da Puttaparthi ma comunque sacra e pura. Sentii la mia kundalini risalire dolcemente attraverso la spina dorsale, una sensazione ormai familiare,mi trovai immersa in una grande luce, nessun suono, nessun luogo, solo silenzio e beatitudine infinita.Un rumore improvviso, forse una borsa caduta dalla spalla di qualche pellegrino. Mi riporto’ bruscamente, troppo bruscamente a terra, provai una sensazione di disagio e malessere, mi feci forza e inspirai lentamente ed espirai, aspettando che il capogiro si calmasse, e così fu. Voltai gli occhi ancora semichiusi che stentavano a riabituarsi a quella sala illuminata e vidi per una frazione di secondo….solo una frazione il corpo disteso del Maestro Maharishi, il suo viso luminosissimo mi guardava e sorrideva…sorrideva. Fu tutto brevissimo ma meraviglioso, avevo ricevuto il suo bellissimo darshan astrale. Tornai a Puttaparthi felice e commossa per ciò che mi era accaduto, non ne feci parola con nessuno quel giorno. Mi sedetti come sempre ad aspettare il Mio Amatissimo Swami, il Nostro Amatissimo, quando passo’ di fronte a me, seppur seduta in 5 fila e non molto vicina , percepii un sorriso d’ intesa sul suo Volto…ma forse fu solo un impressione….una piccola perla cadde sul mio grembo…dal nulla… guardai in alto e sorrisi..la perla la conservo ancora con amore e reverenza insieme alle altre ricevute così…cadute dal cielo…sorrisi e sto ancora sorridendo…
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