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Published On: Mer, Nov 12th, 2014

Misura il tuo Stress: sei una Zebra, una Gazzella o un Maschio Dominante?

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Leone

Le ricerche sullo stress hanno avuto un contributo fondamentale grazie allo studio del comportamento animale condotto dal biologo e neuroscienziato Sapolsky. Dal punto di vista evolutivo la reazione allo stress serviva originariamente ad affrontare situazioni di emergenza, per esempio a darci lo sprint necessario per catturare una preda o per evitare di diventarlo noi stessi. Il problema è che con il tempo non siamo stati più soggetti a stress acuti di questo genere ma siamo stati sempre più esposti a forme croniche psicologiche di stress che, dal punto di vista fisico, producono però le stesse risposte.

Cosa ci può aiutare a non farci travolgere dallo stress?

Sia le zebre che le gazzelle hanno lo stesso problema: il leone. Le zebre però, esaminate dal biologo Sapolsky non manifestano i segnali fisici dello stress che invece sono presenti nelle gazzelle.

Questo elemento incuriosì tantissimo il ricercatore. Zebre e gazzelle hanno lo stesso tipo di alimentazione erbivora. Vivono nello stesso ambiente naturale e hanno lo stesso nemico. Perché l’autopsia condotta sulle gazzelle rivelava ulcera gastroduodenale e quella condotta sulle zebre no? La risposta è molto interessante per noi esseri umani.

La differenza fondamentale tra zebre e gazzelle è nella corteccia cerebrale. Le zebre non hanno memoria: sparisce il leone, sparisce il pericolo. E non ricompare la paura fino a che il leone non arriva nel campo visivo.

Le gazzelle invece hanno un cervello più evoluto, più simile a quello degli esseri umani e quindi, anche se il leone non è all’orizzonte, continuano ad avere paura e…per questa ragione soffrono di ulcera.

Questo significa che tanto più siamo emotivamente in tensione e pieni di ruminazione mentale, tanto più siamo stressati e produciamo cortisolo, l’ormone dello stress responsabile di molte malattie psico-fisiche.

Vuoi sapere quanto sei stressato?

Da molto tempo le ricerche hanno evidenziato una correlazione tra personalità e stress e siamo arrivati a pensare che esista una personalità di tipo C (C come cortisolo) ossia una personalità particolarmente stressata. Vuoi sapere com’è il tuo livello di stress?

Prova a fare questo semplice test!

Per ogni domanda scrivi il punteggio a fianco. Se rispondi “mai” o “no”segna 0 (zero)

Se rispondi  “occasionalmente” segna 1 . Se rispondi “frequentemente”  segna 2.

Somma i numeri di ogni risposta

Il punteggio totale indica il tuo indice di tipo C.

No oppure Mai=0   Occasionalmente =1   Frequentemente=2

  1. Quanto frequentemente sperimenti situazioni stressanti?
  2. Quanto spesso ti senti stanco o affaticato senza una ragione apparente?
  3. Quanto spesso dormi meno di 8 ore per notte?
  4. Quanto spesso ti senti ansioso o depresso?
  5. Quanto spesso ti senti sopraffatto dalle cose o confuso?
  6. Quanto spesso senti meno desiderio sessuale di quello che secondo te sarebbe normale?
  7. Tendi a prendere peso con facilità?
  8. Attualmente sei a dieta?!
  9. Quanto spesso porti attenzione alla qualità del cibo che mangi?
  10. Quanto spesso desideri carboidrati (dolci o farinacei)?
  11. Quanto spesso hai difficoltà’ di memoria o di concentrazione?
  12. Quanto spesso hai mal di testa tensivi, o tensione muscolare al collo, spalle o mandibola?
  13. Quanto spesso hai problemi digestivi, flatulenza, reflusso gastrico, ulcera gastrica, costipazione o diarrea?
  14. Quanto spesso ti ammali o prendi raffreddori o influenza?

Punteggio da 0 a 5  – Basso rischio

Punteggio da 5 a 10 – Rischio moderato!

Punteggio superiore a 10 – Rischio elevato

Ma cosa c’entrano i babbuini?

Sapolsky, sempre studiando i comportamenti degli animali – in questo caso i babbuini – ha scoperto che il supporto sociale ha un importante effetto protettivo nei confronti di vari tipi di stress e delle malattie ad esso collegate. Ha scoperto inoltre che i maschi dominanti del gruppo avevano livelli di cortisolo più elevati del normale e un rallentamento delle funzioni immunitarie. I risultati peggiori erano proprio quelli relativi al maschio dominante, che paga a caro prezzo la necessità di mantenere livelli elevati di aggressività. In altri termini, un maschio dominante che vede provocazioni dovunque avrà probabilmente uno stato di salute relativamente carente rispetto a quello dei suoi pari grado, mentre un maschio sottomesso, ma che può contare su un buon sostegno sociale, probabilmente starà meglio dei suoi simili più solitari.

Un’esperienza da cui anche noi umani possiamo imparare, spiega Sapolsky.

«Il problema è che i primati, umani e non, sono molto intelligenti e abbastanza ben organizzati da avere tempo libero a sufficienza per rendersi infelici uno con l’altro e stressarsi reciprocamente. Insomma per utilizzare questo stesso tipo di risposta per ragioni puramente psicologiche. Il problema è che il sistema non si è evoluto a questo scopo, e un’attivazione cronica ci mette a rischio di diverse malattie, come mostrano gli studi comparativi su umani e primati ».

La fisiologia insomma ha confermato quello che gli psicologi sapevano già. Mettendo l’accento sull’importanza di tamponare questi stress psicologici grazie a una solida rete di supporto sociale e a un maggior controllo della propria vita. In altre parole, siamo intelligenti quanto basta per farci del male ma queste stesse caratteristiche possono insegnarci a gestire meglio il nostro stress. E farci pensare che, forse, la strada sia diventare pacifici.

 Visita la sezione Pratiche o Vivere Consapevole per trovare tante soluzioni per integrare il tuo stress.

E tu, come ti vedi? Sei d’accordo con le info di questo articolo? Hai provato a fare il test? Dai, lascia un commento qui sotto e condividi con tutti noi quali sono le tue opinioni!

© 2014, Nicoletta Cinotti. All rights reserved.

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About the Author

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- Sono una psicologa psicoterapeuta, Didatta della Società italiana di analisi bioenergetica e istruttore senior di protocolli mindfulness, per i quali ho sia la formazione italiana che la formazione internazionale con il Center for Mindfulness, fondato da Jon Kabat Zinn, dell'Università del Massachusetts. La meditazione e la bioenergetica sono compagni di viaggio da quando avevo vent'anni e continuano ad essere i grandi amori della mia vita. Passa il tempo ma - grazie a queste due passioni - continuo ad imparare ogni giorno cose nuove. E imparare è sicuramente l'altra grande passione. Visto che per la bioenergetica l'attenzione al corpo è primaria mi sono da sempre occupata dell'interazione corpo - mente e della relazione tra emozioni e salute. Inevitabile, in questa esplorazione, dedicare attenzione al cibo e alla nostra relazione con il cibo e quindi interessarsi alla medicina corpo-mente. Poiché sono una persona timida e, nello stesso tempo desiderosa di contatto, pratico il web con entusiasmo. Ho un sito www.nicolettacinotti.net e un blog http://nicolettacinotti.net/blog/, nel quale scrivo quotidianamente piccoli suggerimenti di pratica. Credo infatti che la nostra crescita sia potenzialmente infinita ma che richieda la goccia quotidiana di pratica e attenzione. Penso anche che curare non può essere solo un compito dei curanti ma che richiede anche la nostra responsabilità personale. E poiché si dice "Medico cura te stesso!" ogni giorno pratico anch'io, e non uso mai, con i pazienti, niente che non abbia sperimentato personalmente e ritenuto valido.

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