E perché non “osare” riconoscersi in Dio?
E’ ormai ben risaputo che tutti gli esseri umani, ogni singola persona esistente sulla Terra, è una scintilla di “Dio”. Uso il termine Dio, perché oggi mi sento “classica”, ma effettivamente ora è chiamato in tanti modi diversi: Uno, Sorgente, Fonte, Settimo Piano di Esistenza e altro ancora.
Nel mio passato ho avuto molta difficoltà a sentire “mio” questo concetto, a causa, prevalentemente, delle informazioni ricevute dalla chiesa cattolica; esse hanno suscitato in me e in moltissime persone, il pensiero comune di separazione tra noi “peccatori” e Dio. Fortunatamente, grazie alla mia “sete di conoscenza”, e alle mie esperienze dirette, si è radicata anche in me questa consapevolezza di essere parte del Tutto.
Ricordo in modo ironico i miei pensieri inerenti a Dio di quando ero bambina: immaginavo esistessero Paradiso e Inferno, e percepivo l’Altissimo con la classica barba bianca e la lunga tunica. Come nell’immaginario collettivo, visualizzavo la “location” del Paradiso in un cielo azzurrissimo con tante candide e soffici nuvolette. Nutrivo la speranza di vivere una vita “retta” e per questo, mi immaginavo alla fine di essa, su una di queste nuvolette, con angeliche ali, la tunica e la lira in mano… confesso che il mio pensiero, che però vivevo con senso di colpa, era: “ma che noia ‘sto Paradiso… per tutta l’eternità dovrò stare sopra una nuvola…”.
L’essermi addentrata nelle varie scuole di pensiero di carattere spirituale, mi ha permesso di rasserenarmi sul fatto che, al di là della vita terrena, la noia pare non esistere, anzi… la vita ha davvero inizio. Ho “scoperto” anche che in realtà, Dio non ha una forma ben definita, ma è un’energia perfetta, sempre in movimento, dove tutto è in armonia e dove risiedono la vera pace e l’amore incondizionato: in Lui esiste solo estasi eterna.
Proprio per il fatto che solo in questa divina dimensione, che è parte di noi e dalla quale abbiamo avuto origine, ci sono la purezza e la verità assoluta, sempre più tecniche energetiche e di carattere spirituale, ci suggeriscono di immaginarci che il processo di guarigione, sulla persona da trattare, inizi da questo Piano di Esistenza.
Collegandomi a questo volevo condividere un’esperienza profonda che ho sperimentato in viaggio astrale durante un sogno. In esso mi si presentava una situazione in cui decidevo di agire a livello energetico su alcuni miei blocchi inconsci. Utilizzavo il “mio metodo”, ovvero un insieme di tecniche che ho mixato e mi vedevo “volare”, con il mio corpo energetico, in una dimensione dalla quale agivo. Vedevo la scena in modo distaccato, da spettatrice e notavo che il problema mutava, diventava più sottile, ma ancora esisteva. Improvvisamente, da un Livello appena sopra a quello nel quale mi trovavo, fatto tutto di luce, scendeva un raggio luminoso sul problema e all’istante la situazione si sistemava in modo perfetto. L’ombra che la rendeva un “problema”, perché non visibile chiaramente, veniva illuminata, scomparendo.
Questo strano sogno per me è stato, per rimanere in tema di luce, “illuminante”! Mi sono resa conto che, pur collegandomi all’Uno, non mi sento davvero parte di esso… per questo mi sono chiesta: come posso io lavorare da questa dimensione se non riesco a “fondermi” con il Tutto? Una parte di me faceva resistenze, ancora convinta di non essere degna, convinta del fatto che comunque ci sia separazione. Ma la separazione esiste solo nella nostra memoria umana, quella che ha paura di ricordare la nostra vera origine e lo scopo della nostra esistenza. Io credo che per tutta l’umanità sia arrivato invece il momento di prendere coscienza del fatto che, per noi esseri umani, sia possibile riconoscersi in Dio. Sento che è arrivato il momento di abbandonare l’idea di separazione dovuta al karma e a tutte le esperienze di vite passate che ancora ci tengono schiacciati sulla Terra. E’ venuto il momento di osare, di sperimentare il nostro potere personale e per farlo dobbiamo cominciare ad allenarci. Visualizziamoci proprio dove immaginiamo risieda la Sorgente, proviamo a percepire che ci fondiamo con essa… lasciandoci pervadere dalla pace. “Perdiamoci” in essa… per poi “ritrovarci” più consapevoli di chi siamo, della nostra capacità di portare parte di questa luce di immenso amore sulla Terra, affinché l’unione delle varie dimensioni nelle quali risiediamo, abbia inizio. Contribuiremo, così, ad illuminare il nostro mondo, risanandolo e alleggerendolo dalle basse vibrazioni di paura, rabbia, frustrazione che tutti noi abbiamo emanato inconsapevolmente. E’ venuto il momento di “osare”: riconoscerci in Dio per poi manifestarlo sulla Terra tutti insieme.
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