Oltre il Telone c’è la Libertà!
(Articolo scritto da Luigi Miano)
Uno dei film più potenti a livello metaforico e simbolico che abbia mai visto è The Truman show.
Ecco la trama di questo film straordinario. La vita di Truman Burbank nella cittadina di Seahaven scorre all’apparenza tranquilla. Truman avverte un po’ il peso di questa routine, e progetta di fare viaggi, visitare altri paesi, fare nuove esperienze. Quando si tratta di concretizzare queste idee, qualcosa lo rimanda indietro: l’impiegata dell’agenzia gli dice che i posti sono esauriti, e anche in macchina il traffico impedisce di uscire di città. Truman si scontra con ostacoli che col passare del tempo cominciano ad apparirgli strani e inspiegabili. Quando, finalmente deciso ad andare a fondo di questi fenomeni, si confida con il suo amico fidato, quest’ultimo per errore rivela l’inganno. Seahaven è solo un gigantesco studio televisivo di Los Angeles dove Truman, del tutto ignaro, vive dalla nascita, dove tutto è azionato meccanicamente e le persone (moglie, amici, colleghi di lavoro) sono attori appositamente ingaggiati. Tutto è falso, costruito ad arte, meccanico.
Le metafore, i simboli rispetto alla nostra “quieta” esistenza sono moltissimi.
Il fatto che siamo ingabbiati in una routine da cui sembra impossibile uscire. “Costretti” ad adattarci ad esistenze che non abbiamo scelto, a lavori detestabili, a costruire cose a cui ci siamo adattati. Spinti dalla necessità, dalla paura di non potercela fare, dal terrore di perdere casa, figli e sogni.
Eppure la sceneggiatura costruita intorno a noi, con il nostro determinante livello di coscienza consenziente, non è niente male. Fino ad un certo punto sembra anche allettante. Si ha l’illusione di potere tutto in questo mondo artificioso: consumo di mezzi tecnologici, comunicazione illimitata, agi e comodità. In qualche modo noi ci attacchiamo disperatamente a questi simboli esterni a noi. E se qualcosa o qualcuno tenta di toglierci il giocattolo dalle mani piangiamo come bambini a cui è stato sottratto il proprio giocattolo preferito. Diamo potere a questa sceneggiatura perfetta (o quasi).
In fondo a noi però sentiamo che c’è qualcosa che non va.. E ci rifugiamo nell’ebbrezza effimera dei piaceri, dei rischi fini a sé stessi e purtroppo nelle dipendenze.
Cerchiamo fuori di noi ciò che dovremmo cercare dentro di noi. Perché è la via breve, molto più semplice.
Un giorno poi può succederci di avere un legittimo sospetto e cominciare a porci alcune domande che potrebbero essere l’inizio del cammino di liberazione. Che senso ha tutto questo? Che razza di vita sto vivendo? Io (e per io intendo il vero IO) ho scelto quello che sto vivendo?
Quelle sopra sono domande scomode, pericolose, che possono scombussolare la quieta esistenza dormiente…
Truman furioso, dopo aver scoperto l’inganno, prende la sua barchetta e tenta di fuggire. Naviga attraverso le tempeste (prodotte artificialmente dal produttore dello show) e riesce a scamparla. E dopo aver navigato a lungo incontra un enorme telone. La scenografia è terminata e oltre il telo c’è la libertà. Sale delle scalette che lo porterebbero fuori dallo studio televisivo. A lui sta la scelta: continuare a vivere una comoda vita da star televisiva inconsapevole in un mondo falso oppure cominciare a vivere veramente oltre lo show.
Truman sceglie la libertà nonostante il suo ideatore faccia di tutto per dissuaderlo.
Puoi cominciare oggi stesso decidendo che la strada della libertà è principalmente interiore. Cominciando a scavare dentro di te, osservandoti, essendo un testimone dei tuoi processi interiori. E potrebbe iniziare un lungo e straordinario lavoro di de-programmazione.
Sappi che molti saranno gli ostacoli interni ed esterni. Che moltissimi tenteranno di dissuaderti e che tu avrai dei cedimenti. Non mollare! Non lasciare andare quello che nel viaggio dell’esistenza può essere l’esperienza più impegnativa e gioiosa che possa esserci.
Ricorda, oltre il telone c’è la libertà!
Buon viaggio
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