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Published On: Gio, Apr 16th, 2015

Mente e Natura

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mente-natura

Come premessa, è utile un piccolo accenno alla fisica quantistica e alle sue conseguenze successive.

   Nei primi decenni del ventesimo secolo è iniziato in Occidente un cambiamento di pensiero molto radicale, una modifica di paradigma, tuttora in corso. Infatti, nel 1927 Werner Heisenberg formulò il “principio di indeterminazione” (all’inizio sulle particelle), che si applica a molte coppie di grandezze, fra cui la coppia energia-tempo: se fissiamo un istante esatto, cioè vogliamo che sia nulla l’indeterminazione del tempo, la massa-energia è completamente indeterminata, il che significa che la particella non è niente di definibile in alcun modo.

Solo l’osservazione, cioè un aspetto mentale, può definire il fenomeno. Come noto, Erwin Schroedinger riuscì a formulare un’equazione differenziale che descrive l’andamento nel tempo della probabilità di trovare una “particella” in una determinata posizione. E’ qualcosa di molto evanescente e sfumato, ma comunque siamo ancora in grado di descrivere un andamento nel tempo. Forse il pensiero corrente ha accettato l’unificazione energia-materia, ma non è andato oltre.

Sempre di entità fisiche si tratta.

Secondo idee diffuse ancora oggi, la mente indaga dall’esterno il mondo fisico oggettivo ed è sempre soltanto umana (idea oggi completamente ma faticosamente smentita).

   Nella seconda metà del Novecento lo studio della dinamica dei sistemi portò al concetto di sistema complesso: un sistema con un certo grado di complessità ha una evoluzione non prevedibile neanche in termini probabilistici. Oltre un certo orizzonte temporale (una quantità finita) l’evoluzione del sistema è completamente imprevedibile, anche in linea teorica. Nel sistema complesso si manifestano fenomeni mentali. In particolare tutti i viventi sono sistemi altamente complessi. Anche il problema dell’”osservatore umano” ha cambiato aspetto, in quanto la cosiddetta “osservazione” è divenuta una biforcazione-instabilità dell’intero sistema. La Mente è ovunque. Mente non vuol dire necessariamente coscienza.

L’evoluzione del pensiero che abbiamo seguìto ha come sequenza: Indeterminazione – Fisica quantistica – Dinamica dei sistemi complessi – Mente degli esseri senzienti (anche collettivi).

  Ritroviamo un mondo naturale fatto di entità anche mentali, senza alcun confine preciso: lo spirito dell’albero, della palude, del torrente.

Se parliamo della mente associata al Sistema Totale, ci ritroviamo con l’Anima del Mondo di Hillmann.

La concezione che tutta la Natura è anche Mente, che richiama le idee animiste-panteiste di molte culture umane, è incompatibile con l’attuale civiltà industriale, in cui si richiede la manipolazione di materia “inerte”. I guai del mondo sono causati dall’attuale visione completamente antropocentrica. L’unica soluzione reale è abbandonarla: quindi dobbiamo sviluppare una visione ecocentrica, propria dell’Ecologia Profonda, che si può manifestare in molte varianti, o Ecosofie, dove l’etica riguarda tutta la Natura. Questa non è solo una visione filosofica, perché richiama la necessità di tenere in buona salute l’Organismo cui apparteniamo, insieme alle altre specie, agli ecosistemi, al mare, ai fiumi e alle montagne.

L’uomo è un animale, anche facilmente classificabile. La differenza con uno scimpanzé bonobo è dell’ordine dell’1%. Le differenze sono quantitative, non qualitative. Tutti gli esseri viventi sono anche senzienti (Konrad Lorenz, Jane Goodall, Irene Pepperberg, Frans de Waal, Rupert Sheldrake, Roberto Marchesini). Se poi vogliamo ricordare uno dei più profondi pensatori (Gregory Bateson):

   Secondo Bateson la mente è una conseguenza necessaria e inevitabile di una certa complessità, la quale ha inizio molto tempo prima che degli organismi viventi sviluppino un cervello e un sistema nervoso superiore. Egli sottolineò anche che caratteristiche mentali sono manifeste non solo in singoli organismi, ma anche in sistemi sociali e in ecosistemi, che la mente è immanente non solo nel corpo ma anche nelle vie e nei messaggi fuori dal corpo. Una mente senza un sistema nervoso? La mente si manifesterebbe in tutti i sistemi che soddisfano certi criteri? La mente sarebbe immanente in vie e messaggi fuori dal corpo? Queste idee erano così nuove per me che, a tutta prima, non riuscii a dar loro un senso. La nozione di mente di Bateson non sembrava aver nulla a che fare con le cose da me associate alla parola “mente”.       (Fritjof Capra – Verso una nuova saggezza – Ed. Feltrinelli, 1988)

   Come esercizio, invece della Genesi dell’Antico Testamento e del Dio esterno al mondo:

I fiumi, o caro, scorrono gli orientali verso oriente, gli occidentali verso occidente. Venuti dall’Oceano celeste, essi nell’Oceano tornano e diventano una cosa sola con l’Oceano. Come là giunti non si rammentano di essere questo o quest’altro fiume, proprio così, o caro, i viventi, che sono usciti dall’Essere, non sanno di provenire dall’Essere. Qualunque cosa siano qui sulla Terra – uomo, tigre, leone, lupo, cinghiale, verme, farfalla – essi continuano la loro esistenza come Tat. Qualunque sia questa essenza sottile, tutto l’Universo è costituito di essa, essa è la vera realtà, essa è l’Atman. Essa sei tu, o Svetaketu.   

                                  (Chandogya Upanishad, 10° khanda)

                        

© 2015, Guido Dalla Casa. All rights reserved.

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About the Author

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- Guido Dalla Casa è nato nel 1936 a Bologna, dove ha frequentato il Liceo Scientifico e si è laureato in Ingegneria Elettrotecnica. Dal 1959 al 1997 ha svolto l’attività di dirigente dell’ENEL nelle aree tecnica e commerciale della distribuzione, nelle sedi di Torino, Vercelli, Milano e Brescia. Ora vive a Milano, dove fa parte del Gruppo Ecologia ed Energia dell’ALDAI. Dal 1970 circa si interessa di filosofia dell’ecologia e di filosofie orientali e native. E’ docente di Ecologia Interculturale presso la Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa di Rimini (Università di Urbino). Tiene corsi di Scienze Naturali ed Ecologia Profonda come docente volontario alla UNITRE di Saronno e in altre UNITRE dell’area milanese. Ha pubblicato alcuni libri: L’ultima scimmia (1975) per la Casa Editrice MEB, Ecologia Profonda (1996) per l’Editrice Pangea, Inversione di rotta (2008) per Il Segnalibro, L’ecologia profonda. Lineamenti per una nuova visione del mondo (2008) e Guida alla sopravvivenza (2010) per Arianna, Ambiente: Codice Rosso (2011) per l’Editrice Jouvence, oltre a numerosi articoli su varie Riviste, quasi tutti su argomenti di ecologia profonda.

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