Viaggio nella Terra Cava
Era un pomeriggio afoso, la tipica afa delle estati indiane, magnifiche ma torride, dove l’ aria calda ti penetra nei polmoni e sembra soffocarti. il ventilatore ronzava con un suono monotono e rilassante. Chiaccheravo con una cara amica, una yogini come me di Shamballa e della Terra Cava, dei viaggi astrali e dei salti quantici passati, quando entrambe improvvisamente, fummo come rapite fuori dal corpo. Improvvisamente smettemmo di parlare ed io mi sentii uscire scivolando dolcemente dai piedi, fuori dal mio involucro fisico. Mi ritrovai prima sopra vallate e montagne di ghiaccio, tutto era di un bianco sfavillante, tutto coperto di neve e ghiacci e con mio stupore vidi una valle tra quelle vette candide, una valle verde smeraldo e fui presa in un vortice di energia dorata. Mi ritrovai in un bellissimo luogo sotterraneo, pieno di grotte e anfratti luminosi, camminando stupita vedevo strane costruzioni in lontananza, tutto era magnifico e rilucente e una beatitudine completa permeava me stessa e quel luogo, come fossimo una sola cosa, una sola frequenza permeata di gioia e amore. Continuando a percorrere quei corridoi e mi accorsi che un essere mi era vicino, era Swami, il mio amato Maestro, sorrideva silenzioso e luminoso al mio fianco. Fui introdotta tramite una grande porta, i battenti orlati in oro e gemme multicolore che sembravano vive, tanto risplendevano, in una grande stanza circolare. Le pareti erano strane, luminescenti semitrasparenti, fatte di un materiale cristallino a me sconosciuto. Al centro della camera vi era un sofa’ o divanetto rotondo anch’esso e un baldacchino ornato di veli trasparenti e dai colori meravigliosi e indescrivibili, dal turchese misto all’acqua marina, all’oro misto argento e al violetto dorato, anche questi sembravano danzare e vivere di vita propria. Swami si sedette sul sofa dall’aspetto regale, ed io mi accucciai ai Suoi Piedi su un cuscino sopra quel pavimento composto di forme geometriche dorate, che parvero danzare e cambiare forma ai miei occhi stupiti e increduli. Mi parlò a lungo dandomi insegnamenti profondi che riguardavano i mondi paralleli, le varie dimensioni dell’anima, la giusta disciplina spirituale che deve innalzarsi oltre le illusioni affascinanti ma ingannevoli di maya, dell’unità del tutto ciò che E’, e molto altro ancora. Improvvisamente Swami, Sai Baba, scomparve in una nuvola di luce, e la stanza si riempi di stelle, non ho altri termini per definire quell’indefinibile meraviglia, fu come se tutto il cosmo fosse racchiuso in quel luogo ed era sia fuori che dentro di me, io ero il cosmo, le stelle e tutti i pianeti, ero all’ esterno/ interno ed ero io stessa quel tutto danzante e sfavillante della luce di mille soli.
Quando la magnifica visione scomparve, uscii dalla stanza e mi incamminai lentamente verso il corridoio già percorso, mentre uscivo un essere molto alto e bello, dai lunghi capelli biondo ramati raccolti sulla nuca, mi accompagnava mostrandomi le meraviglie di quella Terra benedetta e sotterranea, mi disse che questo luogo era animico e nello stesso tempo reale, che era protetto da portali invisibili e che vibrava in modo diverso, in senso quantico, dalla Terra di superficie dove io vivevo. Mi mostrò grandi caverne dove vidi molti oggetti volanti, che noi chiamiamo ufo, di forme diverse rotondeggianti e metalliche, parcheggiati e silenziosi, la vista di questi ufo mi stupì molto, non mi sarei aspettata di vederli li a Shamballa o Terra Cava, come noi la chiamiamo. In un vortice di luce mi ritrovai nel corpo, intorpidita ma gioiosa e vidi che la mia amica stava tornando in se, e quale fu il nostro stupore quando ci raccontammo l’esperienza vissuta, era stata quasi identica, avevamo vissuto quasi le stesse cose, visti gli stessi luoghi e ricevuto simili insegnamenti. Fu una esperienza astrale ma reale che toccò le nostre anime per sempre.
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