Esperienza nel Tempio di Whitfield
Quel mattino seduta nel Tempio a Whitfield, ero in attesa del Drashan, Swami tardava a mostrarsi e tra le file composte e colorate delle donne, serpeggiava una certa inquietudine. Ero tranquilla, mi sentivo pervasa da quella particolare energia indescrivibile e dolcissima che da mesi ormai mi accompagnava ovunque. Improvvisamente la dolce musica che annunciava l’arrivo di Baba mi avvolse e la mia energia kundalini cominciò a risalire lungo la spina dorsale, ero in uno stato di estasi cosciente. La veste arancio del mio amato Maestro iniziò a intravedersi tra le teste delle devote che si allungavano e agitavano per vedere meglio l’arrivo dell’ avatar. Quando arrivò davanti alla mia fila, fui presa da una forte emozione… forse oggi Lui mi parlerà, mi chiamerà in intervista… fremevo. In quei primi periodi ancora desideravo ardentemente di poter parlare con LUI anche fisicamente in una delle famose interwiew cosi ben descritte dai tanti libri e dai devoti piu esperti. Solo dopo mi accorsi che non sarebbe stato questo il mio percorso con LUI. Da me voleva altro, voleva che subito io scoprissi il contatto interiore, il vero contatto con il Dio in me, con il Maestro in me. Ovviamente all’inizio ne fui in parte delusa, umanamente il mio ego forse desiderava essere ricevuto, riconosciuto…. ma solo ora, pur non togliendo nulla alle meravigliose esperienze che Baba donava in interviste di gruppo e più raramente personali, solo adesso mi rendo conto del grandissimo dono e aiuto che il Maestro mi ha donato. Guidandomi dolcemente ma con fermezza verso la realizzazione del SE, che può essere raggiunto con un contatto interiore soltanto col il nostro Dio interiore. Oggi comprendo quale Grazia ho ricevuto pur senza sentirmene affatto meritevole. Non posso dire che Grazie, Grazie, Grazie. Ebbi infinite interviste ma interiori o astrali, solo pochi i dialoghi fisici da LUI, ma ci furono solo alla fine. Il mio astrale che assomiglia al piano semifisico. Accadeva e continua ad accadere.
IMPROVVISAMENTE Swami voltò di scatto il volto verso di me. Uno sguardo intenso, serio e fulmineo, vidi uscire due piccoli raggi luminosi dai Suoi occhi che raggiunsero la mia fronte o così percepii. Mi ritrovai catapultata in una dimensione diversa, meditazione o viaggio astrale? Che importa… noi esseri umani desideriamo sempre capire, catalogare, esaminare. So soltanto che mi trovai sopra montagne innevate e tra ghiacciai immensi, al centro di queste vette una piccola valle verde e lussureggiante mai vista prima, la scena poi cambiò, mi ritrovai immersa in un paesaggio da fiaba, i colori vivissimi e diversi da quelli che si sperimentano nella dimensione quotidiana. Vi era un giardino verde smeraldo con fiori dalle strane forme. Fontane dalle forme deliziose e armoniche, tutto sembrava Vivo, come se tutto interagisse in una perfetta vibrazione di armonia e Amore, anch’io ero fusa in questa estasi. Strane costruzioni simili ad un cristallo opaleggiante e con i colori cangianti e pulsanti, ma dov’ero? Un luogo astrale o animico certo, ma non di fantasia, era Reale, anche se in un’altra vibrazione quantica. Entrai in una stanza tondeggiante molto ampia, tutto intorno sedili simili a troni regali color porpora e oro, i colori del Tibet pensai, erano vuoti, come se aspettassero ospiti illustri. Al centro una piramide di cristallo trasparente bellissima. All’interno una luce che illuminava dolcemente irradiando verso la sala…una voce disse, questa è la Sala degli Amenti… o un nome simile. Non vedevo la provenienza di quella voce strana e profonda, maschile e femminile insieme. Ero pervasa da una Gioia non umana, pensai ecco Shamballa, il nome mi risuonò nella mente. Shambala! Allora non avevo letto libri su questa terra misteriosa, ogni mia esperienza arrivava prima, spontanea, solo dopo anni iniziai a leggere e così scoprire che le mie esperienze erano condivise da altre persone, molto piu elevate e riconosciute di me, io ero solo una neofita alla scoperta di mondi e stati interiori, come Alice nel Paese delle Meraviglie… mi stupivo che il Fato avesse scelto me… non ero speciale, ma stavo vivendo esperienze cosi fantastiche e divine che a volte mi domandavo se fosse tutto vero… lo era.
Di colpo mi ritrovai nel mio corpo intorpidito dalla lunga posizione immobile, la posizione chiamata del Loto. Swami se ne stava andando. Non avevo idea di quanto fossi rimasta fuori in obe… ero felice in uno stato di leggerezza e beatitudine. Ma lo stupore estatico divenne vera meraviglia quando vidi il mio vestito azzurro ricoperto di piccole pietruzze venute chissà da dove: erano piccolissimi turchesi grezzi, assolutamente incredibili… come si trovavano ora sul mio vestito? La mente, si sa, cerca sempre una spiegazione logica. Mentre cercavo una spiegazione verosimile, l’ultima pietruzza mi cadde sul vestito; cadde dall’alto, dal cielo. L’ennesimo lila del mio Signore. Questa fu un’altra delle incredibili e sacre esperienze che feci ai Piedi Di Loto di Sai Baba.
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