Viaggio “quantico” nella Terra Blu di Erks
Era un tardo pomeriggio assolato e caldo, come molti pomeriggi simili nella terra sacra dell’ India, mi sedetti a meditare nel silenzio profondo della mia stanza. Iniziai a percepire un suono, come di arpa, ed entrai in uno stato di coscienza elevato e beato. Salivo e salivo verso l’ alto e improvvisamente, come in un balzo soffice e sottile, quasi impercettibile, mi ritrovai a volteggiare sopra uno strano luogo, non capivo dove fossi e perche’, ma, man mano che mettevo a fuoco, vidi un luogo verdeggiante e delle basse colline.
Fui presa da un vortice di luce che ben conoscevo in altre esperienze passate e mi ritrovai in un luogo sotterraneo.
Inizialmente non capivo che luogo fosse anche se nel mio cuore lo sapevo, si lo sapevo.
Camminai per quei cunicoli strani e in penombra fino a che mi ritrovai in una grande e altissima sala sotterranea, tutto era fatto di lapislazzulo blu con intarsi dorati, alte colonne intarsiate da strani simboli e una luce usciva ed illuminava le pareti, sempre la stessa tonalità’ blu brillante.
Mi trovai all’ improvviso di fronte ad una Signora, vestita in modo stranissimo, un abito dalla foggia simile alla moda medioevale dai colori oro scuro e marrone dorato, lungo fino alle caviglie.
Ella mi fissava e si presento’ come la Madre di Erks. Un’ antica Dea, pensai, lei era ora di fronte ai miei occhi stupiti; la sua voce era melodiosa e calda mi accolse chiamandomi cara figlia e sorella. Iniziò a parlarmi di quella terra, divina patria energetica della Madre del Mondo, spiegandomi che ora Shamballah aveva dovuto spostare una sede importante in Argentina e nel sud America, per via del cambio energetico, da energia maschile a quella femminile.
Disse che l’ Era della Dea Madre aveva richiesto uno spostamento dell’ ENERGIA KUNDALINI terrestre e non solo, che la fratellanza galattica e gli esseri della Terra Cava ora risiedevano anche li in questa terra incantata. Non dissi una parola, perche’ ero stupita di tutto cio’, delle sue parole che percepivo vere, dei suoi abiti e modi e di tutto quel blu meraviglioso che irraggiava dalle pareti, dai pavimenti e dalle possenti colonne di quel Tempio interno.
La Signora sorrise, mi condusse in un’ altra parte della sala e si sedette su una specie di trono o cosi mi parve, mi parlo’ allora del karma, me lo volle spiegare in un modo molto insolito, prese due specchi dal nulla, erano tondi con i manici dorati e lavorati in una forgia che mai avevo visto sulla terra. Tenendo in mano i due specchi me li porse e mi spiego’ che il karma delle vite passate era racchiuso nel primo specchio, mentre il karma attuale nel qui e ora era fissato nel secondo specchio, riuni’ quindi due specchi che si fusero in uno soltanto e disse, che la fusione dei due avrebbe mostrato il karma futuro della Terra e di ogni anima che si fosse specchiata in esso.
Sempre piu’ meravigliata da questa semplice ma efficace spiegazione mi chiesi come sarebbe stato vedere il mio karma nello specchio, ma alla fine desistetti, meglio di no pensai, lei sorrise e con garbo e gentilezza mi congedo’ benedicendomi con la mano destra, che divenne luminosa e emano’ un raggio di luce che mi colpi’ direttamente nel terzo occhio, proprio sopra le sopracciglia.
Un’ esplosione di luce e beatitudine mi invase, divenni uno con quella luce folgorante e mi ritrovai all’ istante nel mio luogo di meditazione, seduta nella posizione del loto; ripresi a respirare lentamente e aprii gli occhi adagio, ero come stordita ma molto felice, sapevo che era stata una vera esperienza quantica, ormai le conoscevo bene.
Imiei occhi erano ancora pieni di quel blu meraviglioso e delle parole della dolce Signora di Erks, cosi lei chiamo’ quella terra interiore, sede della Dea, di altri dei e di fratelli extradimensionali. Quando mi ripresi del tutto, uscii per le vie del villaggio indiano e mi diressi verso una bancarella, perche’ in un bagliore improvviso di colore blu aveva colpito i miei occhi, era una statuetta in lapislazzulo di una divinita’ indiana, una piccola icona finemente intagliata, sorrisi tra me e me e pensai. Un caso? Un segno, forse.
Comprai quindi quel piccolo idolo blu dai riflessi dorati e mi piace pensare ancora oggi che fu un dono della Signora Celeste e dalla Terra di Erks. In ricordo del mio viaggio in quella base segreta dalla calda e sfavillante luce blu dorata, la stessa che vedo ora i meditazione nel mio terzo occhio, la perla blu degli yogi…. shanti om.
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