Resurrezione = Un incontro Divino con Baba
Viviamo immersi nel mistero della nostra origine, del nostro vero scopo e destinazione, corriamo lungo infiniti corridoi e labirinti, ma a volte accade il miracolo. Il velo si strappa e il cielo infinito della Coscienza ti penetra fino alla più’ intima essenza.
Dopo la dipartita di Swami Sai Baba, il mio contatto con Lui non era cambiato, Lo sentivo e Lo sento tuttora vicino, immortale, presente in ogni mio respiro, il mio Sè, senza nome e senza forma, risplende sempre nei Suoi occhi.
Quella notte indimenticabile chiudeva una giornata un po’ malinconica, cosa rara per me, che vivo spesso se non sempre nella placida gioia dell’anima.
Stranamente Swami quel giorno mi mancava, mi mancava sapere che non lo avrei mai più rivisto nel Suo corpo mortale, mi rattristava fino alle lacrime, erano passati pochi mesi, o molti, non ricordo, ma sentivo che la Terra tutta aveva perso una grande immensa Luce, anche chi non credeva o dubitava, aveva comunque perso quel potentissimo raggio d’ Amore.
Mi addormentai a fatica ad un’ora molto tarda, non sognai quella notte. Improvvisamente qualcosa mi svegliò, un senso di beata presenza, mi voltai di scatto nella stanza in penombra e Lo vidi! Swami!
Era lì, quasi di fianco al mio letto, in carne ed ossa! Si, proprio cosi, non fu la solita visione divina o eterica, nè un sogno, a quelle ero abituata, nemmeno l’eterico denso, come io lo chiamo, che mi permette di toccare sfiorando le forme divine che a volte mi appaiono nello stato di veglia.
No questa volta era totalmente fisica la manifestazione di Baba, la tunica arancio risplendeva luminosa come il suo viso, la stessa cosa che avveniva durante i darshan passati nel tempio.
Era vicinissimo alla mia destra mi sedetti sulla sponda del letto, Lui mi disse “Si sono proprio io, non avere paura, non sono una apparizione, sono qui nel mio Corpo fisico asceso, toccami, abbracciami!”.
Ero emozionata, ma mi avvicinai i più’ e tesi la mia mano, con prudente e cauto rispetto, verso Swami, che sorrideva quasi divertito e luminoso.
Toccando il Suo Santo corpo, mi resi conto che era solido, carne ed ossa, tiepido e Vivo! Lui mi incoraggiò ad avvicinarmi, restando seduta e Lui quasi contro le mie gambe, mi feci forza e adagio, molto adagio osai abbracciarLo.
Lui mi cinse dolcemente le spalle e mi disse “Visto? sono Io e sono qui piu’ vivo che mai!“
Ricordo solo che appoggiai la mia testa sul Suo petto e fu Luce, tutto divenne estasi e luce. Solo piu’ tardi compresi di aver vissuto ciò che Sri Yogananda visse con il Suo amato Guru, che aveva lasciato le spoglie mortali, o Maria di Magdala visse con Gesù risorto.
La morte e’ solo un passaggio da una dimensione ad un altra, tutto vive e risplende eternamente e il Maestro è con noi, in noi, attorno a noi, Egli veglia insieme a tutte le grandi discese divine, Gesu, Krisna, Rama da un diverso piano della Coscienza Una, nel grande gioco della manifestazione creativa di Dio.
Fui grata e commossa che Dono! I
l Dono, felice di questo dolcissimo Lila divino del nostro Amato Maestro.
Shanti Om
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