Il Sapore dell’Eterno Presente
(Articolo scritto da Lorena Di Modugno)
Differentemente da quello che ci è stato insegnato, il tempo non corrisponde ad un succedersi lineare di eventi ma piuttosto ad un’eternità che si estende verso infinite direzioni, dove tutto è in uno stato di progressiva costante evoluzione. E’ una dimensione senza punti di riferimento immobile eppure colma di un silenzio estremamente vitale. Per rendere più comprensibile questo concetto alla mente razionale, il tempo andrebbe considerato come una trama di fili che creano la tela di momento in momento, dove ogni scelta scatena una serie di conseguenze che erano latenti e sostavano nell’etere come potenzialità. A questa dimensione non si può accedere usando l’azione o il pensiero, che si organizzano attorno ad un tempo psicologico, molto distante dal tempo senza tempo di cui è costituita la Fonte dalla quale si è creato l’Universo.
Per la mente razionale gli unici punti di riferimento fondamentali sono il passato ed il futuro, attorno al quale si organizzano tutte le attività basate sul controllo degli eventi che si svolgono nel presente. Ciò accade perché il passato ci fornisce un’identità ed il futuro una speranza di appagamento e questo vincola la nostra esistenza ad un processo di divenire che crea dipendenza, e sofferenza. Quando il passato o il futuro assorbono quote eccessive della nostra attenzione, la nostra mente rimane infatti aggrappata alla distanza tra ciò che abbiamo e non abbiamo fatto, determinando la compattazione di sensi di colpa, paure, insicurezza.
Se si è fortemente identificati con il corpo fisico o con la mente egoica, l’idea di trascendere le dimensioni spazio-temporali può generare rifiuto oppure inquietudine, ma per avere accesso all’Immensità è indispensabile modificare la concezione mentale e lineare che abbiamo acquisito del tempo e dello spazio rinunciando a prendere come riferimento le percezioni provenienti dai cinque sensi …
Il paradosso del tempo è che qualsiasi fare richiede tempo, ciononostante è sempre adesso. La percezione cosciente di questo “sempre adesso” si chiama Consapevolezza ed è paragonabile a quando concentrandoci su qualcosa ci sembra siano trascorsi pochi minuti, mentre sono passate delle ore. La sospensione della percezione temporale è quindi molto vantaggiosa, perché attiva processi neuronali, biochimici e bioelettrici che portano grande salute al corpo e alla psiche. Non a caso le persone capaci di meditare acquisiscono stati psicologici caratterizzati da una sempre maggiore efficienza e l’alterazione di alcuni parametri fisiologici come respiro, consumo di ossigeno e tasso metabolico, nei fatti ritarda i processi di invecchiamento.
Liberarsi dal tempo significa prima di tutto liberarsi da un passato che ci tormenta e da un futuro che è realisticamente sempre incerto, altrimenti si finisce con il correre dietro ad un tempo che sembra fuggire e ci si illude di aver bisogno di sempre maggior tempo …. Liberarsi dalla schiavitù del tempo lineare significa quindi aprirsi ad una percezione sovra sensoriale e sovra mentale. Generalmente la mente convenzionale non riesce ad accedere a questa dimensione poco misurabile, perché è condizionata dalle situazioni conflittuali o dolorose irrisolte del passato, alle quale è rimasta ancorata e che mantengono la loro vibrazione vincolante anche nel presente. Queste situazioni stagnano nella psiche sia conscia che inconscia e spingono costantemente la mente ad elaborarne le cariche emotive, nel vano tentativo di dissolvere la fatica di tenere tutto sotto controllo ed essere liberi di usare in modo più soddisfacente la propria energia vitale.
In verità l’unica porta che ci consente di svincolarci dal tempo, allinearci alle vibrazioni della Sorgente e di poter attingere a quell’armonia interiore che dona benessere, bellezza e prosperità, è la capacità di stare nell’Adesso, fermi per qualche momento in ascolto di ciò che proviamo, di ciò sentiamo, di ciò che siamo, con calma, senza giudizi, senza fare nulla per cambiare alcunché. Con un costante, graduale esercizio ci si accorge poi che, benché la porta d’entrata sia sempre la stessa, a mano a mano che approfondiamo l’ascolto incontriamo altre porte che si aprono dinnanzi a noi, offrendoci vere e proprie boccate di intensa pace, di quiete colma di energia, di gioia profonda, di stabilità e di certezza, di centratura e di pienezza senza fine.
Spesso accade che strada facendo, intensificando l’ascolto ci si imbatta in sensazioni e sentimenti dolorosi o inquietanti apparentemente inspiegabili, che ci fanno dubitare circa la bontà del nostro ascolto, oppure ci inducono a sospendere la ricerca perché forieri di estremo disagio …. In realtà questi sono i momenti in cui possiamo verificare la nostra tenacia, la qualità della motivazione che sottostà alla ricerca intrapresa. In altre parole i momenti di disagio o di dubbio ci dicono a che punto siamo arrivati con il processo di dissolvimento delle forze dell’ego, cioè con gli attaccamenti inconsci al passato o al futuro. Ed è proprio qui che non dobbiamo mollare la presa ed intensificare l’ascolto del Silenzio e del Vuoto, perché al di là della “Foresta della Paura” dimora il Mare della Pura Beatitudine, della Forza senza sforzo e della Pienezza senza fine.
Detto in altri termini l’Adesso è l’unico punto che può condurci oltre i limiti della mente convenzionale, perché quando togliamo il tempo alla mente, essa si ferma e con essa cessa il dolore. La Presenza a sé stessi, cioè la capacità di stare nel presente in qualunque situazione e a qualunque costo, è infatti la cura più potente per sciogliere il passato come neve al sole. E dissolvendo il passato si scioglie anche la percezione del futuro… Solo la nostra essenza sopravvive al tempo.
A meno che non si viva isolati in un eremo, non è comunque saggio organizzare le giornate senza fare i conti con il tempo lineare. Ma ciò che deve essere sempre molto chiaro è che, per elevare le nostre vibrazioni ed entrare in risonanza con la frequenza della Sorgente che ci nutre e ci aiuta a realizzare i nostri desideri, va disattivato il collegamento con il tempo psicologico che è strettamente connesso con i traumi del passato ed è l’unica vera piaga della psiche.
Molte sono le
tecniche capaci di favorire l’esperienza di contatto con l’Essenza Superiore e la Psicomedicina Quantistica TM si propone di raccoglierle, approfondirle e formalizzarle a vantaggio di chi desidera imparare a lasciare andare ogni aspettativa ed osservare sé stesso dall’interno.
Respirazioni Yogiche, esercizi di contrazione-distensione muscolare, pratiche mantriche, musicoterapia, immagini interiori guidate, ipnosi regressiva vigile, espressione grafica di simboli inconsci …. molto si può fare per aprirsi all’Eterno Presente, ma non bisogna avere fretta, perché la fretta è figlia della mente egoica e sorella gemella del tempo.
La cosa certa è che non c’è pace per chi sente nel cuore la chiamata dell’Anima, che come una musica celestiale dissolve tutto il resto. La strada dello Spirito è infatti un percorso senza ritorno, un amore a cui non si riesce a resistere nonostante le interferenze della mente, che attraverso i dubbi chiede di mettere alla prova l’autenticità della voce interiore. Entrando nel senza tempo si attiva infatti un differente tipo di sapere che è sacro e colmo di reverenza, di cui la mente dubita perché non ne sa nulla. La mente dubita cioè di ciò che non può comprendere e quando il cuore sceglie di procedere oltre ciò che è misurabile, il ricercatore può trovarsi solo.
Non c’è comunque da temere, perché nell’Adesso anche la solitudine diventa salutare. La connessione con l’Assoluto produce infatti effetti estremamente benefici anche sulle cellule del corpo perché aumenta la vibrazione della frequenza del nostro campo energetico totale. Va considerato con estremo riguardo il fatto che alcuni ricercatori esperti come Aurobindo, Babaji etc. intensificando le pratiche spirituali abbiano conseguito la capacità di illuminare le proprie cellule corporee con L’energia Eterna, cioè con la Luce del proprio Sé Supremo, fino al conseguimento dell’ascensione, ovvero dell’immortalità del corpo fisico, trasformandosi da allievi provetti in Maestri Ascesi.
L’Eterno Presente può infine essere paragonato ad una tavola di dimensioni infinite, imbandita di cibi squisiti, grazie alla quale ogni essere umano ha la possibilità di assaporare ciò che preferisce… C’è chi si accontenta di un pezzo di torta e chi invece continua a cercare fino a trovare il nettare dell’eternità, grazie al quale tutti gli appetiti sono per sempre saziati.
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