Disfunzione e Monaci Guerrieri in Vitro
Nella società definita moderna, possiamo osservare quotidianamente rapporti disfunzionali che generano figli disfunzionali e che costituiscono sostanzialmente una società di dipendenti (da qualcosa o da qualcuno), perdenti, impauriti e incapaci di sognare il proprio sogno e quindi di viverlo. La disfunzione nasce e si sviluppa essenzialmente dalla famiglia, apparato solo apparentemente sociale. Struttura perversa e basata nella sua essenza sulla natura di cellula separata dal resto del mondo.
La disfunzionalità dei rapporti, ad iniziare da quello con noi stessi, da problema contaminante e inarginabile può trasformarsi in opportunità di cambiamento, e divenire, nell’uomo che si dedica al ‘lavoro’ (interiore), il vero e proprio detonatore della successiva fase evolutiva, quella che conduce direttamente il soggetto separato dal mondo in stato di individuo integro, connesso e conscio di essere parte del tutto. In un vero sognatore senza macchia.
Non esiste forza superiore a quella dello spirito di conservazione, di sopravvivenza e purtroppo, molto spesso, quest’ultimo non viene attivato se non in condizioni di urgenza di ordine temporale (sono vecchio) e pericoli immediati (di perdita della vita) ma in realtà, andrebbe chiamato in causa giornalmente in quanto siamo apparentemente tutti condannati alla morte fisica e braccati da essa come degli animali selvatici feriti. Pensiamo sovente di avere una vita infinita e ci restano solo un pugno di anni e sabbia tra le mani stanche. Tutto ciò soltanto perché un giorno abbiamo iniziato ad oltraggiare noi stessi, la nostra natura, abbiamo dimenticato il nostro sogno, abbiamo perso l’integrità e abbiamo creduto al racconto del mondo. Abbiamo iniziato a perdere, perdere energia e potere…e ad accumulare pesi animici, psicologici e morali. Abbiamo iniziato a mangiare troppo, a bere alcol, a fumare e ingerire sostanze eccitanti e psicotrope. Abbiamo iniziato a possedere, a strumentalizzare, a schiavizzare e a degradare nell’immoralità, perdendo la nostra innocenza e le nostre energie. Siamo diventati poveri, tristi, malati inguaribili con un buco nel cuore ma con l’iPhone in tasca.
L’aspetto più triste di tutto ciò è che con tutte queste perdite, questi drenaggi energetici abbiamo imboccato la via della vecchiaia, della morte lenta e inesorabile, ci siamo scavati la fossa da soli, con i nostri stessi pensieri.
C’è però una bella notizia sotto al sole, è ancora possibile invertire la rotta, riparare il passato, guarire le profonde ferite interiori, così come i tessuti organici, il rapporto con noi stessi, il rispetto per la nostra divinità che si espande a tutti i nostri Simili e a Madre Terra. Noi possiamo letteralmente stravolgere le nostre esistenze se solo rimaniamo più svegli, innescando così un meccanismo virtuoso che funge da elica, da propulsore cosmico capace di accompagnarci nella terra senza limiti, nel mondo perfetto. In questo modo garantiamo a noi stessi l’accesso ad un ambiente figlio della fusione degli opposti, un luogo senza tempo e con il concetto di spazio relativo pervaso da un’atmosfera resa densa, ricca e fotonica da individui luminosi e universalmente riconosciuti come Guide di cui innamorarsi perdutamente, saggi senza memoria, senza dipendenze e bisogni, sognatori e sognati, canali cosmici di energia interstellare al servizio dei mondi. Si tratta in sostanza di una sorta di eterogenea singolarità, di individui che in se stessi racchiudono il mondo intero con tutti i suoi apparenti paradossi.
L’individuo quindi è la risposta, il monaco guerriero è l’assetto di bilanciamento dell’interiore e del materiale di una nuova stirpe di anime destinate a cambiare il pianeta. La prossima espressione dell’evoluzione del genere umano è essenzialmente costituita da individui capaci di sognare, di rimanere svegli dal torpore che affligge il resto dell’umanità e quindi di trasferire la propria fiducia, il proprio potere personale, il proprio divino fluido prima alle proprie creazioni immateriali e quindi alla materializzazione delle stesse.
Il rimanere svegli, lo stare in allerta e quindi vigili dovrebbe essere l’obiettivo dell’uomo comune, degradato a dipendente, frammentato e impaurito, alla continua ricerca di modalità e vie per provare qualcosa di simile alla vita. La condizione di sonno collettivo è per la maggior parte degli individui uno stato non rilevabile, non riconoscibile, insidioso, pericoloso e progressivamente distruttivo perché crea dipendenza e si sostituisce lentamente ma inesorabilmente alla percezione diretta e senza filtri della realtà dell’uomo ‘desto’.
La forza di volontà e appunto di allerta possono, unitamente ad una costante pratica della meditazione (classiche o dinamiche), condurre ad un punto di rottura. Una sorta di strappo nel velo percettivo può originare da questi lavori, da questa propensione cosciente al rischio di perdere la propria apparente quanto inconsistente personalità e così liberare le energie di monaco guerriero da vite sopite e schiacciate dal racconto del mondo.
‘Dalla Luce, per la Luce, con la Luce.’
Buon viaggio.
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