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Published On: Mer, Set 12th, 2018

La Metafisica dell’Amore

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La metafisica dell' Amore

L’Amore è la forza che attrae e sé ogni cosa; pura manifestazione dell’Origine di cui è parte manifesta, e per questo rappresenta l’Unione.

L’Amore è fine a se stesso, nel senso che essendo per sua natura autosufficiente e completo esclude tutto ciò che è diverso dall’Amore. Da ciò ne consegue che tutto ciò che è diverso dall’Amore è soltanto bisogno o ricerca di amore.

L’Amore perfetto non ha nulla a che vedere con la personalità, poiché andando oltre la componente umana è connesso direttamente con la Pura Essenza, ovvero con la Coscienza Suprema, quella cioè secondo la quale siamo Uno con Tutto.

A livello umano possiamo vivere soltanto un riflesso dell’Amore. L’amore umano ha natura limitata ed imperfetta, in quanto è intrisa di tutte le componenti psico-energetiche proprie dell’essere umano in quanto tale: emozioni, pensieri, idee, concetti, sensazioni. L’AMORE REALE è invece scevro da qualsiasi componente umana sebbene le comprende tutte contemporaneamente nella sua natura infinita.

Spesso l’amore, così come viene comunemente percepito dall’essere umano, nasce da forme di compensazione di situazioni esistenziali più complesse, mal vissute e spesso non perfettamente integrate nella propria vita; una sorte di reazione emotiva che sorge come bisogno inconscio di base di ritrovare un equilibrio ed un’armonia di cui si è perduto completamente il ricordo originario. Ed è appunto in questo modo che spesso nascono amori folli tra coppie che, per motivi legati ad esperienze esistenziali individuali, non hanno potuto sperimentare una forma di amore puro ed incondizionato come potrebbe essere vagamente rappresentato dall’amore di un genitore verso il proprio figlio.

In questi contesti può accadere che una spinta inconscia porti alla ricerca di un partner che nella realtà dei fatti possa sostituire un genitore piuttosto che un’altra figura di riferimento. In questo modo si crea l’individualizzazione dell’amore nell’essere umano e si scivola verso l’illusione vera e propria, in quanto l’Amore essendo completo e neutrale non può essere soggettivato.
L’amore in questi casi funge da spinta, ovvero da forza trainante che attira a sé situazioni, eventi e persone funzionali ad un percorso esperienziale di vita che permette di riconciliarsi con quella parte di sé separata.

L’amore è una forza che unisce in sé tutto ciò che viene generalmente percepito come separato, perché questa è la funzione per mezzo della quale ci conduce alla Felicità, e con quest’ultima è in assoluta connessione rappresentandone condizione di base.
Per questo motivo si può dire che l’unica forma di amore possibile è l’amore per se stessi; tutte le forme di espressione di amore non possono prescindere da questo assioma in quanto non sono altro che manifestazioni esteriorizzate del proprio amore, inquinate dalle componenti umane.
In altri termini, chi non ama se stesso non può amare nessun altro.

Questo assunto nasce come deduzione che tutto ciò che percepiamo come esterno e separato da noi rappresenta soltanto dei frammenti della nostra Totalità (Coscienza Una) di cui abbiamo perduto il ricordo ed qualsiasi forma di sensazione.
Chi non ama se stesso non sa o non può amare gli “altri” e, di conseguenza, non può sentirsi amato; e chi non si sente amato è portato a vedere il mondo che lo circonda come ostile ed ingannevole. Questo genere di reazione conduce all’insorgenza di sentimenti molto profondi e complessi, come la rabbia, l’odio e l’insoddisfazione, che in taluni casi possono sfociare nella depressione o anche in atteggiamenti psicopatici, fino ad arrivare a stati compulsivi e disturbi anche a carico della sfera sessuale.

L’amore, che per sua natura è perfettamente completo, non chiede nulla in cambio in quanto rappresenta pura manifestazione dell’Essere e dunque completamente autosufficiente a soddisfare se stesso. In questo senso L’AMORE È!
La reciprocità equivale alla naturale e logica conseguenza: se amo me stesso in modo puro e sincero, allora amo tutti; di conseguenza percepirò l’amore nei miei confronti da parte di tutti e tutto.

L’Amore cerca sempre se stesso perché non conosce altra realtà possibile ed immaginabile. Infatti, si può affermare che l’Amore è l’esperienza originaria dalla quale scaturiscono tutte la altre esperienze.
Allo stesso modo l’Amore esprime sempre se stesso in ogni circostanza, indipendentemente dalla volontà dello sperimentatore, che inverosimilmente può soltanto immaginare qualcosa di diverso in quanto frutto della personificazione, che ha origine nella mente e si estende a tutta la propria creazione.

La qualità del suo manifestarsi determina la caratteristica delle esperienze che produciamo. Infatti anche quando sperimentiamo emozioni negative quali la rabbia, l’odio, l’invidia, la gelosia, ecc. è sempre l’Amore che cerca di esprimersi; ma è la mente che lo interpreta in modo distorto in funzione dei propri contenuti errati.
Infatti l’Amore non ha bisogno di essere interpretato, giacché rappresenta la pura esperienza di se stesso, al di sopra di qualsiasi idea, pensiero, concetto, emozione o sensazione.
Per questo ogni definizione diventa inappropriata, in quanto espressione della mente separata che non ricorda più la sua origine.

A livello animico, il non essere amato può ingenerare sentimenti quali rancore e risentimento, legati al fatto che qualcuno diverso da me stesso non mi accetti o mi rifiuti, e questo viene spesso vissuto come offesa o torto personale. Le molteplici ripercussioni in ambito affettivo possono innescarsi facilmente arrecando ferite profonde nell’anima, la quale registra tutto come parte o manifestazione di sé non accettata o rifiutata. Questo materiale verrà, dunque, archiviato e catalogato per essere successivamente rielaborato in contesti diversi ed in relazione alle effettive capacità di affrontare tali problematiche esistenziali in base ai mezzi e possiblità disponibili al momento. In caso contrario, si produce un rinvio ad altro tempo e contesto ma in condizioni diverse, ovvero ad altra esistenza incarnata. Questo meccanismo rappresenterà così l’imprinting secondo il quale la nostra anima riorganizzerà le prossime esistenze terrene, fino al momento in cui quel disagio non verrà completamente superato e trasmutato nella sua più naturale sostanza: l’Amore.

L’Amore è origine del Tutto, ed il Tutto è tale poiché è scaturigine dell’Amore, con il quale è eternamente Uno, indivisibile ed incorruttibile.

L’Amore è contemporaneamente il principio e la fine di ogni cosa, che hanno origine nell’unico istante possibile: l’Eterno presente.

L’Amore è pura manifestazione dell’Essenza, autentica rappresentazione dell’esistenza senza tempo.

L’Amore insegna a percepire un mondo nuovo dentro di te, splendente di innocenza e di perfezione, benedetto dalla misericordia e privo di qualsiasi forma di paura. E quello che percepisci dentro lo vedrai poi fuori perché questa è scelta che hai fatto.

Nell’Amore posso riconoscere la mia Reale Identità, cioè quella parte di me che non ha mai lasciato la Fonte.

L’Amore è il reciproco di se stesso, dove dare e ricevere convergono nello stesso istante, poiché l’azione del dare si esplica in una sola ed unica direzione: verso se stessi.

L’Amore è senza inizio e senza fine, poiché eterno; ed in quanto tale esiste nell’Infinito con il quale si completa in perfetta armonia essendone parte integrante ed indissolubile.

L’amore è dare e ricevere simultaneamente in un fluire continuo del quale l’anima si nutre, poiché l’Amore è fluire in ogni cosa, dentro e fuori di noi.

 

© 2018, Fabio Amici. All rights reserved.

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About the Author

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- Sono nato il 28 settembre del 1968, sono ricercatore della Verità e sperimentatore di tecniche meditative seguendo un personale metodo di autoconoscienza che indaga i processi mentali e gli stati emozionali, utilizzando il “sentire” per raggiungere un contatto diretto con il proprio Spirito. Mi sono formato nei monasteri Buddhisti della scuola Zen e Therevada, ho studiato e approfondito le conoscenze sulla fisica quantistica ed il suo utilizzo in relazione alla spiritualità; ho praticato lo Yoga Kundalini ed ho praticato la terapia della regressione nelle vite passate come percorso di autoconoscenza, conseguendo l’apprendimento di un metodo di indagine per correggere gli “errori” dovuti a traumi emozionali ed alle programmazioni mentali. Seguo i principi metafisici di “Un Corso in Miracoli”, ai quali mi ispiro nelle meditazioni e nella vita per facilitare il riconoscimento delle cause dei disagi umani, con lo scopo di raggiungere una via di riconciliazione e di armonizzazione con il mio Sé e con l’Universo.

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