Le scelte dell’Anima custodite nei Registri Akashici
(Articolo scritto da Simona Cillario)
Nel mio precedente articolo su Quantic Magazine ho spiegato che cosa sono i Registri Akashici, un regno di coscienza cosmica che contiene l’informazione dell’intero Universo, e ho raccontato la mia personale esperienza come canale al loro servizio.
Vorrei ora addentrarmi nel cuore delle letture, per individuare alcune tematiche ricorrenti che nel corso della mia esperienza ho potuto riscontrare.
Le persone che arrivano a chiedere aiuto ai Registri Akashici spesso non hanno trovato risposte soddisfacenti ai propri dubbi e domande: a volte non basta prendere in considerazione solo l’arco di questa vita, ma bisogna indagare più in profondità. Spesso i problemi e le limitazioni che sperimentiamo hanno origine più antiche, in incarnazioni passate.
Quello che non si è risolto in altre vite ritorna puntualmente a bussare alla nostra porta, per avere l’opportunità di essere finalmente guarito. Anzi, più precisamente siamo spesso noi stessi che, prima di reincarnarci, chiediamo di essere messi nella condizione di riconfrontarci con quello che non abbiamo voluto o potuto risolvere. Più resistiamo, più sceglieremo esperienze difficili e dolorose, per non avere più scappatoie e affrontare quel che ci manca da affrontare. Altrimenti non possiamo avanzare, non cresciamo.
Al nostro Sé superiore non importano le sofferenze e gli ardui passaggi che dovremo affrontare, l’unica cosa che conta è la nostra evoluzione spirituale. Nel nostro “libro della vita” è contenuta l’informazione delle scelte e dei patti che ha stipulato la nostra anima, e i Maestri ce li possono svelare, sempre che ciò sia per noi un aiuto evolutivo. Può essere una rivelazione preziosissima, che dà un senso alle pieghe apparentemente misteriose che prende il nostro cammino.
Molti di noi sperimentano il ripresentarsi costante nella vita di situazioni dolorose, di scelte distruttive, di tematiche nocive. Venire a conoscenza delle scelte animiche che sono state fatte, può dare chiarezza e comprensibilità a molte di esse, e si può così intraprendere un cammino di guarigione.
Se ciò che dobbiamo ancora apprendere, ad esempio, è il tema del perdono, il sapere perdonare, e da molte vite ci proviamo ma non ci siamo ancora riusciti, il nostro sé superiore sceglierà ora delle esperienze che ci permettano di provarci ancora: e certamente, dovendo perdonare, saranno esperienze di dolore, o umiliazione, sopraffazione, abuso. Molte persone a cui ho fatto letture hanno, grazie a questo tipo di informazione, cambiato completamente la percezione di alcuni avvenimenti dolorosi della propria vita. Persone abusate, ad esempio, hanno capito che quell’esperienza, per quanto devastante, è stata scelta come un’occasione per imparare a perdonare.
Così può accadere il miracolo: riuscire persino a ringraziare il proprio carnefice, la cui anima potrebbe avere chiesto di incarnare quel ruolo al solo scopo di aiutarci. Alcuni di noi hanno scelto di venire a curare sofferenze provocate in altre vite, magari mettendosi nel ruolo di coloro che avevano ferito, per comprenderne profondamente il dolore causato. Altri si sono messi a disposizione per sanare karma familiari dolorosi che si trascinano da generazioni, e dare così la possibilità a quelle future di non dovere passare attraverso le stesse esperienze. A volte ci si sacrifica per dar pace ai nostri avi, e una chance ai nostri figli.
Prima di incarnarci possiamo anche avere stipulato dei patti con altre anime con le quali abbiamo vissuto, che ci vincolano a loro in diversi modi. Possono riguardare i genitori, figli, avuti o non voluti, aborti, matrimoni, relazioni sessuali, relazioni di amicizia. Patti tesi, ad esempio, a rimediare lacune, errori o colpe passate, o stabiliti per essere risarciti da inganni e tradimenti subiti. Magari abbiamo promesso protezione e affetto di cui siamo stati un tempo carenti, magari ci siamo impegnati nel seguirli incondizionatamente nel loro percorso di vita. Magari abbiamo chiesto di formare con loro una famiglia, per compensare antichi rapporti disarmonici e dolorosi. I patti sono patti! E quelli che ha stipulato l’anima sono sacri, non si possono disfare con leggerezza, come troppo spesso facciamo con quelli stipulati nella vita: non possiamo sottrarci all’impegno preso, anche se questo comporterà rinunce, difficoltà, sofferenze.
Molte persone con relazioni di coppia difficili e dolorose, hanno ad esempio appreso che non avrebbero potuto evitarle, perché il loro proposito era quello di ripagare quel partner, già conosciuto in vite precedenti, per antichi torti inflittigli. Altri hanno capito perché hanno lasciato un partner per legarsi a un’altra persona: spesso le ragioni sono da ricondurre a sospesi di vite precedenti da sanare con quell’anima. Possiamo anche avere stipulato dei patti per proseguire un’esperienza profonda di amore e unione con un’altra anima. Potremmo avere chiesto cioè di ritrovare, magari in ruoli diversi, delle persone che abbiamo molto amato. Sapere questo è stato un balsamo curativo per molte delle persone che mi hanno chiesto una lettura. Ad alcuni che soffrivano per un grave lutto, ad esempio, è stato spiegato che essi stessi avevano chiesto di potere avere l’opportunità di stare ancora vicino a quella persona, che avevano già conosciuto e amato in passate incarnazioni, e di accompagnarla con amore nel trapasso. Grazie a questa informazione al dolore per quella perdita inconsolabile e vissuta per anni come fatale e ingiusta, si è potuto dare un senso, un significato più alto e profondo.
Vorrei citare a questo proposito il caso di una persona per la quale ho canalizzato recentemente. Aveva perso un fratello morto giovanissimo davanti ai suoi occhi in un incidente stradale, dal quale lei era uscita illesa. La famiglia, distrutta dal dolore, non si era più ripresa, e lei aveva passato la vita a chiedersi perché il destino l’avesse resa testimone di una simile tragedia. I suoi Registri le hanno rivelato che aveva già conosciuto il fratello in una vita precedente, dove erano una coppia unita da un profondissimo e meraviglioso amore. Che lui dovesse lasciare il corpo molto presto era già stato stabilito da disegni superiori, e lei ha chiesto di potere reincarnarsi ancora con lui, questa volta come sorella, e di potere stargli vicino nel momento del trapasso. Questa informazione ha cambiato completamente il suo vissuto rispetto a quella perdita: ne ha sfumato l’asprezza, ne ha cambiato la prospettiva. Lei ha capito che era lì non perché il destino è stato crudele con lei, ma per una sua scelta d’amore.
L’informazione che i Maestri ci regalano non è mai fine a se stessa, non è mai volta a soddisfare una nostra curiosità, bensì ad aiutarci nelle nostre difficoltà. Ci potrà servire per avere una giusta visione di certe circostanze, per poterle affrontare adeguatamente, vedendole per quello che sono, nel loro vero significato e scopo. A volte dobbiamo rassegnarci, smetterla di lottare inutilmente contro qualcosa che noi stessi abbiamo chiesto, e che se neghiamo o vogliamo evitare blocca la nostra crescita interiore, e tornerà prima o poi a ripresentarsi. A volte dobbiamo invece abbandonare certe situazioni che non fanno parte del nostro cammino, che ci siamo attirati per equivoco.
Tante ferite si possono rimarginare conoscendone lo scopo evolutivo! Il nostro cuore si schiude, si espande attraverso la consapevolezza, anche se l’informazione che ci arriva è dolorosa, anche se scopriamo parti di noi che non avremmo voluto guardare.
Possiamo perdonare prima di tutto noi stessi, per poi lasciare andare rancori, rabbie, conflitti che ci avvelenano la vita. Nulla è ingiusto nel creato, tutto è perfetto, tutto ha un senso. È un immenso meccanismo di precisione, che funziona governato da leggi universali. E noi siamo parte di esso, e attiriamo le esperienze di cui abbiamo bisogno. Non esiste il caso e il destino avverso, non c’è ingiustizia.
Lo scopo ultimo delle prove che dobbiamo affrontare è quello di comprendere profondamente che siamo parte di un tutto, che tutti abbiamo le medesime esigenze di amare ed essere amati, che tutti noi abbiamo i nostri lati oscuri da riconoscere e integrare. In una parola, dobbiamo sperimentare la Compassione!