Soli
Il sole è una stella nana gialla che dista da Madre Terra 8,33 minuti luce. Nonostante questa immensa distanza è essenziale per la nostra vita e la sua influenza sulle nostre esistenze e quella del nostro pianeta è assoluta. Il sole è una stella sola. O meglio, giocosamente possiamo affermare che ha scelto la solitudine per esprimere il suo massimo potenziale e per l’estrinsecazione del proprio Sé.
Prendendo esempio dal sole possiamo estendere il concetto anche alla nostra evoluzione qui su questo pianeta. Ognuno di noi opera delle scelte, a volte consce, altre no. Spesso siamo mossi da bisogni, paure e dipendenze, queste “non azioni” o azioni inconsapevoli, ci impediscono di aprirci al nostro massimo potenziale in quanto Dei. Il sole ci mostra una via, molto importante per coloro che hanno occhi per vedere e orecchie per intendere. Essenzialmente, la deprogrammazione e integrazione di paure, traumi e strutture limitanti può avvenire più rapidamente in solitudine. Uno stato, quello del ricercatore solitario che profuma di libertà, di coraggio e immortalità e appare come Luce liquida agli occhi attenti.
Nello stesso tempo, il sole ci ricorda che noi siamo emittenti. Siamo capaci in quanto esseri profondamente evoluti, di emettere delle precise frequenze che vanno a plasmare la nostra realtà e ad influenzare il campo intorno a noi rappresentando così un vantaggio enorme per Madre Terra e per i nostri Fratelli compagni di viaggio.
Vorrei quindi con questa mia condivisione, consigliare una sostituzione della matrice del concetto di solitudine che è spesso confuso con una situazione di isolamento, di tristezza, di chiusura e di vuoto. Essere soli significa quindi non essere eremiti, isolati dalla società ma profondamente connessi con essa, con la totalità dell’esistenza, a tal punto da scegliere una periodica e strumentale solitudine, un’auto osservazione, proprio per aumentare la propria purezza, la propria brillantezza, consapevolezza ed efficacia sul piano metafisico e fisico. Un processo alchemico di indubbia efficacia teso alla realizzazione dello stato di libertà.
La libertà raggiunta da chi utilizza come alleato la solitudine è osservabile, percepibile nei suoi occhi: profondi, colmi di Amore per la vita, consapevoli dell’interconnessione, sapienti nella loro innocente semplicità e nel loro distacco compassionevole. Gli occhi in quanto specchi dell’insondabile.
Essere soli significa meditare, attendere se stessi nel silenzio dell’isolamento consapevole. L’attesa distaccata più prolifica che esista; un vero e proprio agguato a se stessi.
L’evoluzione di un essere incarnato passa per queste linee di attenzione, per queste esperienzialità. La verità si manifesta in tutta la sua potenza ai singoli, alle singolarità in quanto profondamente consapevoli e connessi con la totalità. Tutto ciò appare a prima vista una contraddizione in termini per il semplice fatto che la mente umana, razionale, duale e schiava del concetto di tempo lineare non può comprendere perché ogni fissità e ogni punto di riferimento viene dissolto e sostituito dal mistero. Se dissolta la mente, attraverso uno stato meditativo, una solitudine programmata, allora l’individuo può intravedere il Grande Disegno prima e realizzare una fissazione del punto di unione dopo. A quel punto, niente è uguale a prima, ciò che era visibile scompare e ciò che non lo era si manifesta.
Il mio messaggio è una augurio per chi può comprendere che il termine “essere soli” contiene significati nascosti essenziali per il compimento della Grande Opera. Essere “soli” quindi in quanto esseri di luce, armonizzatori globali, emettitori di frequenze guaritrici e catartiche, agevolatori dei processi evolutivi globali, catalizzatori del salto quantico collettivo. Ma anche, ricercatori del e nel silenzio, esseri che compiono “non azioni consapevoli” tese all’estrema ricerca dell’individualità interconnessa. L’ennesima contraddizione in termini. L’ennesimo inganno per la mente.
Noi esseri di Luce siamo figli di paradossi scientifici, siamo pura singolarità fortemente interconnessa.
Il concetto di solitudine, l’essere soli quindi assume una nuova accezione, decisamente più ampia, più allineata con questi tempi caratterizzati dallo sradicamento dai vecchi piani vibrazionali e dall’approdo a nuovi allineamenti interplanetari.
Il nuovo mondo è pronto, il processo di allineamento collettivo è quasi completo. Che tutti noi possiamo brillare di Luce fortemente interconnessa nella propria solitudine ricordandoci sempre che saggi sono coloro che sapientemente vivono nella quotidianità interagendo con metodiche incursioni nei propri mondi interiori, giusto il tempo per diventare soli più luminosi, giusto il tempo per un’altra catarsi, giusto il tempo per rilasciare, comprendere e riedificare.
Dalla Luce, Nella Luce, Per la Luce.
– ai Fratelli di Heliopolis | Ἡλίου πόλις
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