I fiori di Bach sono semplici?
(Articolo scritto da Max Volpi)
“Non lasciate che la semplicità di questo metodo vi induca a rinunciarvi, perché più si approfondisce la nostra conoscenza del creato, più ci si rende conto della sua suprema semplicità”. (Edward Bach)
Se lasciassimo cadere per un attimo tutte le nostre maschere, scopriremmo la persona che davvero si cela dietro di noi e potremmo entrare in comunione con questa “essenza” e godere dei frutti (e dei fiori) del creato. Spesso però purtroppo, la distanza tra noi e “come siamo veramente” è un viaggio di scoperta che richiede tempo e impegno.
Ho sempre inteso i fiori di Bach in questo modo, come uno strumento di crescita che ci permette, se lo desideriamo, di entrare in noi e scoprire come siamo veramente.
La visione di Bach mette al primo posto l’Anima e le scelte che questa fa in funzione delle lezioni che è venuta a imparare, modellando di conseguenza la struttura comportamentale, non viceversa. È quindi l’Anima che crea i bisogni spirituali necessari all’evoluzione dell’essere umano, in sincronicità al contesto in cui egli nasce e cresce, fornendo le basi per lo sviluppo delle caratteristiche utili allo sviluppo, e il viaggio che ognuno di noi intraprende in questa vita dovrebbe avere come fine l’apprendimento delle lezioni che l’Anima stessa ha scelto. Così facendo si raggiungerebbe anche la felicità che è la naturale conseguenza dell’espressione di noi stessi e dei nostri talenti.
Quindi, secondo Bach, ci sono una o due lezioni che l’Anima ha scelto di apprendere “in questa giornata di scuola che è la vita” (cit. Bach) e la struttura della personalità avrà un certo numero di difetti, se così possiamo chiamarli, di mancanze, che fungono da leve di crescita e ci permetteranno, una volta integrati, di agire in accordo con i dettami della nostra Anima.
I fiori di Bach sono strutture vibrazionali archetipiche che creano una reazione conforme alla qualità di cui abbiamo bisogno per crescere: c’è il fiore del coraggio (Mimulus), quello dell’essenzialità (Agrimony), quello della calma (Impatiens), quello della fede (Gentian), della trasformazione (Sweet Chestnut), della tolleranza (Beech), e così via.
I 38 fiori rappresentano quindi 38 caratteristiche positive che possiamo e siamo tenuti a sviluppare per portarci a vibrare alla frequenza del nostro Sé superiore, incarnando queste qualità nella nostra vita.
Le difficoltà avvengono quando la struttura della mente, a causa dei traumi, delle convinzioni limitanti, dell’educazione, non solo non sviluppa queste latenze, ma addirittura si convince di essere fatta in un certo modo, che quei difetti siano in qualche modo connaturati alla persona e li cristallizza rendendoli statici.
Quante volte hai sentito dire (o detto tu stesso): “Io sono fatto così!”
Queste cristallizzazioni sono frutto di moltissime sovrastrutture che influenzano negativamente la crescita e impediscono il naturale progredire della vita. Ecco alcuni esempi.
Ci sono persone che si piangono addosso a causa dei loro difetti: Gentian, mancanza di fede, Larch, mancanza di autostima, Chicory – Heather, bisogno di supporto per paura della solitudine.
Ci sono persone che evitano il contatto intimo con gli altri: Mimulus, paura delle cose del mondo, Larch, mancanza di autostima, Gentian – White Chestnut, pensieri ricorrenti sulla propria incapacità e paura giudizio negativo da parte degli altri.
Ci sono persone che si chiudono nella loro torre d’avorio perché si ritengono superiori: Beech, tendenza a sminuire gli altri, Water Violet, mancanza di allegria ed empatia, Wild Rose, tendenza all’apatia.
Ho fatto tre rapidi esempi per farti capire che le numerose combinazioni dei 38 fiori possono aiutare la persona ad approcciarsi diversamente ai propri punti deboli che sono in definitiva i nuclei da sviluppare per colmare quel gap che le impedisce di stare davvero bene nel mondo.
La risposta alla domanda iniziale, i fiori di Bach sono semplici, è si.
È necessario anche conoscere l’essere umano e partendo da una caratteristica che corrisponde a un disagio, è possibile scoprire come trasformarla in un punto di forza e far si che la persona possa sbocciare.
Questa indagine che parte dalla descrizione originale di Bach per ogni essenza e attraverso una spiegazione ampliata, allarga il senso di ogni fiore, è quello che siamo riusciti a fare nel corso on-line sui fiori di Bach che ti presento oggi attraverso le pagine di Quantic Magazine. Un corso suddiviso in 14 settimane, 52 video e oltre 20 ore di registrazioni, che affrontano ognuno dei 38 rimedi partendo dall’archetipo di Bach e portandoti alla comprensione profonda di ogni aspetto del fiore.
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Buona vita con i fiori di Bach
Max Volpi
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