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Published On: Mar, Dic 18th, 2012

L’Uomo nel Mare dei Colori

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(Articolo scritto da Luisa Gavioli)

Le vibrazioni dei colori

Come influiscono sull’intero essere umano le vibrazioni della luce che lo circondano, cioè i colori? Tutti sappiamo che l’occhio percepisce le vibrazioni dei colori e che questi ultimi esercitano un’azione a livello psicologico, come documentano con chiarezza i test cromatici. L’effetto che la luce e le vibrazioni che essa contiene producono sull’uomo ha sempre suscitato il mio interesse. L’essere umano, come parte della materia terrestre e del cosmo che lo circonda, deve dipendere dalle leggi ben precise che governano tali sistemi. Noi reagiamo a tutto ciò che ci colpisce, anche a ciò che è invisibile ai nostri occhi: i suoni ad esempio, se sono armoniosi ci trasmettono benessere, ci danno una sensazione di tranquillità e riescono a infondere in noi rilassamento ed equilibrio. Le vibrazioni, quindi, hanno la proprietà di riequilibrare l’uomo nella sua unità, cioè nello spirito, nell’anima e nel corpo, e di trasmettere felicità e tranquillità.

L’impatto delle vibrazioni sul nostro corpo

Tutti siamo circondati da un numero infinito di vibrazioni alle quali reagiamo e con la quale dobbiamo confrontarci. La reazione è la risposta a tutto quello che colpisce il nostro corpo. I meccanismi regolatori disponibili dentro di noi devono rispondere attivamente dando o ricevendo, a volte di più, altre di meno, in modo da mantenere l’equilibrio e la necessaria armonia. Gli impulsi elettromagnetici, i cosiddetti “spherics”, colpendo il nostro corpo lo costringono a reagire. Indipendentemente dal tipo di reazione e dall’effetto che essa può produrre sulle condizioni di salute dell’uomo, è chiaro che l’individuo deve reagire continuamente agli stimoli esterni. La frase “come dentro, così fuori” è suscettibile quindi di un capovolgimento. Tutte le mie riflessioni e ricerche partono dal fatto che il carattere delle vibrazioni dell’ambiente che ci circonda si rispecchia dentro di noi. Le nostre cellule, i singoli mattoni dell’edificio uomo, devono oscillare a una vibrazione che abbia una certa corrispondenza con quella dell’ambiente in cui si trovano e naturalmente anche con quella che raggiunge i confini della dimensione comprensibile all’essere umano o che va anche oltre. Se davvero ciò che è dentro corrisponde a ciò che è fuori, le vibrazioni che ci circondano partecipano necessariamente in maniera attiva ai processi vitali e soprattutto ai meccanismi di regolazione senza i quali sarebbe impossibile la vita come noi la intendiamo.

La nostra pelle come un’antenna

Considerando le scoperte di Head, Putkamer, Dicke, Leube, Cornelius e di molti altri studiosi è possibile paragonare la superficie del corpo dell’uomo, ”la pelle”, a un’antenna che capta le informazioni provenienti dall’esterno, le rafforza e le trasmette all’interno. Grazie al dott. Gledisch disponiamo di una visione di insieme delle zone riflesse o, come lui le definisce, somatopie. La medicina cinese di tradizione millenaria considera la pelle una zona terapeutica. Il tipo di manipolazione impiegata non ha alcuna importanza: che si tratti di massaggio, di agopuntura, di moxicombustione o di qualsiasi altro metodo, lo stimolo passa sempre attraverso la pelle, cioè l’involucro esterno dell’uomo, per ottenere un effetto all’interno. Pressione, contatto, vibrazione, temperatura e dolore vengono registrati fisiologicamente dalla pelle.

Si distinguono una sensibilità somatoviscerale superficiale ed una più profonda; in entrambi i casi la pelle rappresenta la porta attraverso cui si raggiunge l’interno. In tutte le civiltà la pelle è un mezzo per il trattamento della maggior parte delle malattie.

Finsen, che nel 1903 ottenne il premio Nobel per la medicina grazie alle sue ricerche sulla luce e sul colore, divenne il fondatore della terapia con la luce razionale. Lo seguì Collier, che nel 1904 iniziò i suoi studi sulla guarigione con la luce. Già nell’antichità, comunque, le terapie con il sole si servivano della forza guaritrice della luce nel suo complesso.

La bioenergia come tema centrale della vita

Tutte le irradiazioni fotoniche conosciute sono vibrazioni elettromagnetiche,nelle quali e’ inclusa anche la luce visibile. Il campo di frequenza della luce visibile e’ compreso tra 780 (rosso ) e 400 (viola)nm. Parlando di colori ci occupiamo dunque dell’energia della luce. In che modo si può spiegare l’azione dei colori? Ogni colore corrisponde a una precisa lunghezza d’onda e a sua volta, questa corrisponde ad una precisa frequenza di oscillazione della luce. Secondo la fisica, un’oscillazione armonica è data da un movimento regolare di andata e ritorno compiuto lungo uno stesso percorso entro un determinato confine. Si definisce frequenza il numero delle oscillazioni in un certo intervallo di tempo. Quelle presenti nei colori della luce bianca sono energie specifiche che agiscono sulle nostre funzioni vitali.

Conflitto tra medicina moderna e tradizionale

Nella cultura occidentale tale filosofia si scontra con l’incomprensione e talvolta con il rifiuto. La medicina moderna insegna a riconoscere le malattie solo a uno stadio avanzato, alla fine della catena causale, per poi operare contro il cattivo stato della materia (cellule, organi ecc.). A questo punto bisognerebbe ricordare che la fisica intende e concepisce la materia visibile come uno stadio dell’energia. L’anamnesi dovrebbe indicare le possibili cause del disturbo; a livello concettuale, però, si rimane incatenati e fermi, incapaci di considerare l’essere umano nella sua totalità. Un tal modo di procedere non soddisfa le persone che pensano in termini olistici, perché secondo l’osservazione classica, la diagnosi di una malattia comincia solo quando i sintomi diventano visibili, cioè quando il dolore e la sofferenza si sono già impadroniti della vita dell’uomo. L’insegnamento della medicina cinese riguardo allo yin e allo yan ci mostra invece che il costante equilibrio delle due energie significa armonia e quindi salute. Tutti ciò vuol dire che proprio quei disturbi che i metodi della medicina occidentale non riconoscono come tali devono essere risolti mediante manipolazioni in grado di ripristinare l’equilibrio. Al fine di ristabilire l’armonia in caso di uno squilibrio tra yin e yang, la medicina cinese, usa, fra gli altri, i punti dell’agopuntura, o chiuse energetiche, che si trovano sul reticolo dei canali energetici. Nessuna malattia insorge spontaneamente, in quanto in precedenza ha bisogno di svilupparsi. Scopo della medicina orientale è sempre stato quello di individuare preventivamente uno sviluppo negativo, piuttosto che limitarsi ad aspettare che la punta dell’iceberg della malattia diventi visibile per poi intervenire. Indubbiamente la medicina occidentale ha raggiunto grandi risultati in molti campi. Per questa ragione sarebbe necessaria e auspicabile una sensata sintesi dei due approcci.

L’uomo come tutt’uno

La conseguenza del pensiero bioenergetico è l’osservazione dell’uomo e delle sue funzioni nella loro totalità. Una malattia isolata, quindi, non può esistere, perché essa comprende sempre l’uomo nella sua unitarietà; ciò significa che sono coinvolti il corpo, l’anima e lo spirito. Ogni cellula del nostro organismo conosce le altre, e porta dentro di se il programma del tutto. Una dimostrazione in proposito è costituita dall’esperimento di Gordon, che sostituì la cellula uovo di rana con uno dell’intestino e la fecondò: nacque una rana in grado di procreare; la clonazione pertanto comprovò che le informazioni sulla vita sono comprese nel tutto.

L’energia “chi” dei cinesi

Chiamata anche bioenergia, è una grandezza ipotetica che non si può osservare malgrado sia reale. Una siffatta mancanza di evidenza si scontra con gli schemi del pensiero scientifico occidentale; l’argomentazione scientifica sperimentale di un problema, infatti, mette in primo piano la sua osservabilità a livello concreto. Noi non possiamo vedere l’energia, ma siamo in grado di distinguere bene i suoi effetti. Ad esempio possiamo accorgerci della luce quando viene riflessa dalla materia; in uno spazio non riflettente, invece, la luce è invisibile. Se osserviamo con un oscilloscopio le figure prodotte dalla corrente elettrica, constatiamo l’esistenza dell’energia, malgrado anche in questo caso l’energia elettrica sia osservabile soltanto mediante l’apparecchio per la misurazione. Nel nostro corpo avviene qualcosa di simile. I presunti potenziali bioenergetici delle cellule non sono visibili, tuttavia mantengono la materia umana in una tensione tale da garantire l’unità del sistema materiale delle cellule. Max Plance affermò, a ragione, che di per se la materia non esiste. Essa nasce ed è costituita soltanto dalle energie che trasformano le particelle atomiche in vibrazioni e le tengono unite nel minuscolo sistema satellitare della struttura atomica. L’atomo non deve essere considerato solo come materia, bensì come un campo di energia. Di conseguenza dobbiamo occuparci della regolazione dell’energia.

Nel corpo umano sono presenti, tra gli altri, gli ioni di sodio che trasportano le informazioni mediante la conduzione nervosa. C’è da chiedersi se i veri trasportatori dell’energia non siano le interazioni tra le particelle cariche, cioè i fotoni. Al contrario degli ioni o elettroni inerti che sono legati alla massa, i fotoni possono propagarsi alla massima velocità possibile (la velocità della luce).

Come avviene il “disordine”

Lo stato di quiete di un sistema vivente è caratteristico di una condizione coerente, cioè quella in cui il flusso di informazioni del sistema è equilibrato e normale. Incoerenza significa, pertanto, abbandono dello stato quiescente all’interno del sistema. Comincia così lo squilibrio: la normale vibrazione va persa e, insieme all’informazione sbagliata che può diffondersi, nasce il disordine. La tesi dell’equilibrio di “interno ed esterno” può rendere comprensibili queste considerazioni anche riguardo alla cromopuntura.

Riflettendo sull’origine delle zone segmentali della pelle, il pensiero si rivolge alle trasformazioni interne di cellule ed organi, quindi alle funzioni incoerenti dei sistemi. Secondo il fisico Popp, un aumento dell’emissione di fotoni da parte di un sistema è sempre determinato dall’abbandono del coerente stato di equilibrio delle funzioni. Tutto ciò può provocare reazioni degli elettroni, che modificano i segmenti e i punti energetici della pelle. L’idea che agendo proprio sulla superficie di queste zone terapeutiche il processo possa essere invertito costituisce l’ipotesi generale della cromopuntura.

I raggi di luce colorata fanno passare le informazioni all’interno del corpo attraverso le zone disturbate e, tramite la risonanza, facilitano l’eliminazione dei disturbi nei sistemi alterati.

Luisa Gavioli – (in collaborazione con Peter Mandel )

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