I blocchi energetici e le classi d’esercizi
L’analisi bioenergetica, nasce dal lavoro di Alexander Lowen ma è debitrice, alla radice, a Wilhelm Reich che per primo stabilì una connessione tra gli aspetti corporei e gli aspetti psicologici delle difese.
Per Reich il primo passo della procedura terapeutica consisteva nel far sì che il paziente respirasse con facilità e più a fondo. Una volta ripristinata questa qualità di respiro le emozioni represse potevano trovare una espressione. contenuta nel setting della psicoterapia.
Questi blocchi sono espressi efficacemente dalla figura a fianco: sono anelli di tensione orizzontali che limitano la consapevolezza corporea e le funzioni emotive associate alle relative parti del corpo. Nessun blocco è ovviamente totale e nessun blocco segue la direzione del muscolo: tutti sono parziali e tutti seguono, piuttosto, la funzione espressiva – dal punto di vista psicologico – della parte del corpo coinvolta.
- Livello oculare: Confronto con gli altri, competitività repressa, rimossa e compensata, mascheramento di sè. Vanità ed esibizionismo, per lo più rimossi o repressi, senso di inferiorità e incomprensione. Paura dello sguardo altrui e contemporaneamente paura di guardare gli altri.
- Livello orale: Inibizione nell’espressione delle emozioni come il pianto, la rabbia ma anche le manifestazioni d’amore e d’affetto. Desiderio rimosso di potere e contemporaneamente senso di impotenza, frustrazione. Difficoltà ad esprimersi verbalmente, a comunicare le proprie opinioni.
- Livello cervicale: Strutturazione di difese rigide e di un forte controllo razionale. Presenza di un Super-Io doveristico e moralistico. Testardaggine o incapacità a mantenere una posizione. Eccessiva importanza attribuita al giudizio esteriore. Bisogno d’affetto e contemporanea difficoltà al contatto con una forte scissione tra gli aspetti razionali e quelli impulsivi.
- Livello toracico: Rabbia, ambivalenza; insoddisfazione o depressione, repressione o contrazione delle emozioni. Difficoltà nel coinvolgimento e nella partecipazione
- Livello diaframmatico: Ansia, chiusura e difficoltà di integrazione tra la parte alta del corpo e la parte bassa. Comportamento masochistico, paura del dolore e della punizione. Difficoltà di auto-accettazione.
- Livello addominale: Blocco parziale della sessualità con difficoltà al contatto spontaneo. Difficoltà ad abbandonarsi alla tenerezza, alla gioia, al piacere.
- Livello pelvico:Insicurezza sessuale e difficoltà a lasciarsi andare al piacere. difficoltà di autoregolazione, autogestione delle proprie potenzialità ed energie per ingerenze del Super-Io.
Aggiungere la terra: il ruolo del grounding
Lowen riprende, nella sua concezione clinica, la struttura dei 7 blocchi reichiani ma fa due passaggi fondamentali: il primo passaggio è spostare l’attenzione dal piacere inteso come aspetto legato alla sessualità al piacere di essere vivi. Il secondo passaggio è focalizzare la sua attenzione sulla capacità di essere in contatto con la realtà – così com’è, senza aggiunte – definendo questa capacità “Grounding” ovvero, radicamento a terra.
Il grounding si basa sulla convinzione che le difese riducono la capacità di contatto con la realtà e strutturano un ritiro, non solo corporeo ma anche mentale.
Questo ritiro, che corrisponde ad una perdita di radicamento a terra (grounding significa infatti essere radicato a terra), produce una ridotta capacità di stare nella realtà e un aumento dell’identificazione con i propri pensieri e le proprie illusioni.
Nel linguaggio del corpo avere i piedi per terra significa essere in contatto con la realtà; significa che la persona non opera sotto l’influsso di una illusione. In senso letterale tutti hanno i piedi per terra, in senso energetico però le cose non stanno sempre così…in alcune situazioni l’energia viene ritirata dai piedi e dalle gambe e si dirige verso l’alto, verso la testa. Questo spostamento dell’energia produce uno stato dissociato tra la mente e il corpo. Alexander Lowen
Cosa vuol dire classe d’esercizi
Per sostenere il processo di esplorazione degli aspetti corporei e i processi energetici non abbiamo solo lo strumento della psicoterapia ma anche quello della classe d’esercizi bioenergetici che hanno il compito di offrire, attraverso un lavoro dedicato esclusivamente al corpo, uno strumento di riduzione dello stress attraverso un lavoro sistematico sulle tensioni muscolari croniche. In questo senso l’analisi bioenergetica è l’unica, tra le psicoterapia corporee, ad occuparsi non solo della patologia ma anche della salutogenesi. Le tensioni muscolari croniche disturbano lo salute emotiva abbassando la nostra energia, limitando la motilità e l’autoespressione.
Gli esercizi che vengono proposti nella classe intendono offrire, attraverso movimenti appropriati, un miglior contatto, una migliore consapevolezza delle proprie tensioni, al fine di attivare o ri-attivare, il naturale processo di scarica e autoregolazione.Questi esercizi non sono un sostituto della psicoterapia ma possono esserne una efficace integrazione e, che una persona sia o meno in terapia, accrescono la vitalità e la capacità di provare piacere, rendendo più profonda la respirazione, aumentando l’autoespressione e radicando saldamente nelle gambe e nel corpo.
7 classi per 7 blocchi
Questo ciclo di classi è specificatamente pensato per approfondire in maniera progressiva, la percezione del proprio corpo nelle 7 aree indicate dai blocchi reichiani. Faremo questo attraverso esercizi mirati e sempre accompagnati da un lavoro di radicamento a terra.
Con una intenzione semplice ma non banale: sciogliere la radice corporea delle nostre illusioni con gentilezza, competenza e consapevolezza.
Alla fine di ogni classe, la spazio di 15 minuti di consapevolezza del respiro permetterà l’integrazione e sosterrà l’autoregolazione. Una scheda di accompagnamento settimanale fornirà alcuni semplici esercizi di mantenimento da eseguire a casa.
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© Nicoletta Cinotti 2015
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