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Published On: Lun, Nov 26th, 2012

Il Mercato Sta Cambiando: le Alternative alla Carne

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Il trend emergente è quello della nuova generazione di cibi sostitutivi della carne che ne replicano la consistenza, la succosità e il sapore, usando solo ingredienti di derivazione vegetale come la soia, con un apporto nutrizionale molto più elevato. In termini di gusto, la versione sostitutiva del pollo ha trovato riscontro positivo nel 90-95% dei casi. I sostitutivi della carne garantiscono una valore nutrizionale più elevato e allo stesso tempo sono privi del colesterolo dannoso e di grassi saturi.

La maggior parte di questi cibi è ottenuta attraverso il trattamento della proteina del seme di soia, che viene isolata e poi concentrata. Secondo Phil Kerr, Direttore del Centro di Ricerca e Scoperta di Solae, azienda produttrice d’ingredienti a base di soia di St. Louis (Missouri, USA), durante un processo definito “estrusione” le proteine vengono riallineate in modo da “imitare la natura fibrosa del muscolo”, che è la parte animale più comunemente consumata a tavola. Il risultato viene poi plasmato in quello che gli scienziati definiscono “alternative alla carne.”

Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti ha previsto che il prezzo del cibo negli USA aumenterà dal 3% al 4% nel 2013. A causa di una grave siccità che ha colpito le maggiori piantagioni di grano, il prezzo sta salendo considerevolmente. Senza dubbio, il cambiamento climatico sta creando non pochi problemi ai popoli e alle piantagioni di tutto il mondo. Inoltre, numerosi esperti hanno richiesto la fine della produzione di etanolo negli Stati Uniti poiché incide per il 40% sul raccolto totale annuale di grano negli Stati Uniti – mettendo così sotto pressione i prezzi e i costi di produzione del mercato della carne. Tutte queste variabili portano il prezzo della carne alle stelle e quindi aiutano a ridurre la richiesta di carne stessa. Tuttavia, c’è da aspettarsi che i produttori di carne cerchino di compensare il calo di richiesta con l’esportazione.

Il Food Technologists Institute (IFT), ha riportato un calo globale del consumo della carne. L’IFT ha pubblicato, infatti, che il consumo di carne è diminuito leggermente nel 2011, da 42.5 kg a persona nel 2012 a 42.3 kg l’anno successivo. Tuttavia, dal 1995 il consumo di carne pro capite annuale è aumentato del 15%; nei paesi in via di sviluppo, è aumentato del 25% nello stesso lasso, mentre nei paesi industrializzati si è registrato un aumento di appena il 2%. Inoltre, l’intensa siccità in Cina, Russia, Stati Uniti e Corno d’Africa, ha contribuito a diminuire la produzione di carne – con conseguente aumento dei prezzi – nel 2010 e 2011. Ann Williams, Capo del Settore Ricerca dell’Innova Market Insights (compagnia statunitense che si occupa di ricerche di mercato), ha dichiarato che il nuovo trend della produzione di alternative alla carne è in parte dovuto ad un sempre più crescente numero di “flexitariani” o consumatori che scelgono di non mangiare carne per questioni di salute e di impatto ambientale.

L’Associazione Americana dei Cibi a base di Soia ha riscontrato come i sostitutivi della carne siano acquistati anche da persone che soffrono di allergie legate al cibo e consumatori che scelgono una fonte economica di prodotti ad alto contenuto proteico. I cosiddetti Flexitariani, circa 90 milioni negli Stati Uniti, riducono il consumo di carne settimanalmente e sono il target numero uno per l’azienda statunitense Beyond Meat (Oltre La Carne). Nel suo primo anno di attività, Beyond Meat ha investito 2 milioni di dollari per costruire un nuovo impianto a Columbia, nel Missouri. Fondata dall’attuale A.D. Ethan Brown, con il supporto finanziario di The Obvious Corporation (che include fra i proprietari i co-fondatori di Twitter) e della compagnia di venture capitalist Kleiner Perkins Caufield & Byers, utilizza tecnologie per la produzione di cibi sostitutivi della carne, ideate dall’Università del Missouri.

La crescita di richiesta di questi cibi alternativi potrebbe aiutare a spostare in modo sostenibile la richiesta di grano, così come i semi di soia e il frumento, usati per nutrire il bestiame – che viene a sua volta consumato dagli umani. Se l’umanità sceglierà presto di acquistare questi prodotti sostituti della carne come parte di una dieta bilanciata, nutriente e senza parti animali, le scorte di grano potrebbero essere nuovamente ridistribuite per far fronte alla crescente popolazione mondiale.

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