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Published On: Gio, Nov 20th, 2014

La Scienza Ufficiale è “Pre-Quantistica”?

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particelle quantiche

La fisica attuale è nata tre o quattro secoli fa, sostanzialmente come meccanica, soprattutto per opera di Newton. Ha adottato come premessa ovvia una particolare visione del mondo, quella secondo la quale il mondo esiste oggettivamente ed è indipendente dall’osservazione.

Successivamente, la formulazione della teoria atomica ha rafforzato la visione meccanicistica del mondo: c’erano 92 “palline” e con quelle era costituita tutta la materia. Poi è saltata fuori la radioattività: gli atomi non sono indivisibili, sono fatti a loro volta di protoni, elettroni e neutroni. Le “palline” sono più piccole, ma non è cambiato niente: si tratta sempre di mattoni fondamentali che costituiscono l’universale.

Con la relatività speciale (1905), spazio e tempo perdono la loro esistenza assoluta e indipendente, materia ed energia diventano intercambiabili. Con la relatività generale (1916) anche la gravitazione entra nel gioco e viene sostituita con la “geometria dello spaziotempo”. Materia ed energia sono state unificate, ma il dualismo principale resta netto: c’è un mondo energetico-materiale oggettivo, che viene esplorato da una mente separata. Le entità non-quantificabili e non-misurabili sono ancora sostanzialmente negate.

Nei primi decenni del ventesimo secolo, siamo alle soglie di un cambiamento ancora più radicale. Infatti, nel 1927 Werner Heisenberg formulò il principio di indeterminazione”, che si applica a molte coppie di grandezze, fra cui la coppia energia-tempo: se fissiamo un istante esatto, cioè vogliamo che sia nulla l’indeterminazione del tempo, la “particella” presenta una massa-energia completamente indeterminata, il che significa che non è niente di definibile in alcun modo. Solo l’osservazione, cioè un aspetto mentale, può definire il fenomeno. Come noto, Erwin Schroedinger riuscì a formulare un’equazione differenziale che descrive l’andamento nel tempo della probabilità di trovare una “particella” in una determinata posizione. E’ qualcosa di molto evanescente e sfumato, ma comunque siamo ancora in grado di descrivere un andamento nel tempo. Forse il pensiero corrente ha accettato l’unificazione energia-materia, ma non è andato oltre. Sempre di entità fisiche si tratta. Secondo idee diffuse ancora oggi, la mente indaga dall’esterno il mondo fisico oggettivo ed è sempre soltanto umana (idea oggi completamente ma faticosamente smentita).

   Nella seconda metà del Novecento lo studio della dinamica dei sistemi portò al concetto di sistema complesso: un sistema con un certo grado di complessità ha una evoluzione non prevedibile neanche in termini probabilistici. Nel sistema complesso si manifestano fenomeni mentali. Ricordiamo che in particolare tutti i viventi sono sistemi altamente complessi. La Mente è ovunque.

Ma il cambiamento di paradigma, che doveva iniziare nel 1927, è ancora in corso. Infatti la scienza divulgata (cioè ”ufficiale”) è ancora quella pre-quantistica: lo scienziato-biologo-filosofo Rupert Sheldrake ha così esemplificato i dieci dogmi che questa scienza ufficiale difende ancora disperatamente (da R. SheldrakeLe dieci illusioni della scienzaApogeo Urra, 2013):

  • La Natura si comporta come una macchina;
  • Il complesso energia-materia è rimasto costante da sempre e per sempre;
  • Le leggi della Natura restano invariate;
  • La materia non ha alcun genere di coscienza;
  • La Natura non ha alcuno scopo, né obiettivo;
  • Tutta l’eredità biologica è trasmessa nella materia;
  • Tutto ciò che è nella memoria è registrato come tracce materiali;
  • La mente è un prodotto soltanto del cervello;
  • I fenomeni psichici sono illusioni;
  • La medicina materiale meccanicista è l’unica che funziona veramente.

La concezione che tutta la Natura è anche Mente, che richiama le idee animiste-panteiste di molte culture umane, è incompatibile con l’attuale civiltà industriale, in cui si richiede la manipolazione di materia “inerte”. I guai del mondo sono causati dall’attuale visione completamente antropocentrica. L’unica soluzione reale è abbandonarla: dobbiamo sviluppare una visione ecocentrica, propria dell’Ecologia Profonda, che si può manifestare in molte varianti, o Ecosofie.

L’evoluzione del pensiero che abbiamo seguìto ha come sequenza: Relatività – Indeterminazione – Fisica quantistica – Dinamica dei sistemi complessi – Mente degli esseri senzienti (anche collettivi).

Questa evoluzione ci ha portato a concezioni non-antropocentriche, ad un sottofondo di pensiero animista-panteista. Ci troviamo in un mondo naturale fatto di entità anche mentali, senza alcun confine preciso. Il filone di pensiero che abbiamo seguìto ci fa ritrovare in un mondo che riscopre lo spirito dell’albero, della palude, del torrente. L’etica deve riguardare tutta la Natura.

© 2014, Guido Dalla Casa. All rights reserved.

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About the Author

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- Guido Dalla Casa è nato nel 1936 a Bologna, dove ha frequentato il Liceo Scientifico e si è laureato in Ingegneria Elettrotecnica. Dal 1959 al 1997 ha svolto l’attività di dirigente dell’ENEL nelle aree tecnica e commerciale della distribuzione, nelle sedi di Torino, Vercelli, Milano e Brescia. Ora vive a Milano, dove fa parte del Gruppo Ecologia ed Energia dell’ALDAI. Dal 1970 circa si interessa di filosofia dell’ecologia e di filosofie orientali e native. E’ docente di Ecologia Interculturale presso la Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa di Rimini (Università di Urbino). Tiene corsi di Scienze Naturali ed Ecologia Profonda come docente volontario alla UNITRE di Saronno e in altre UNITRE dell’area milanese. Ha pubblicato alcuni libri: L’ultima scimmia (1975) per la Casa Editrice MEB, Ecologia Profonda (1996) per l’Editrice Pangea, Inversione di rotta (2008) per Il Segnalibro, L’ecologia profonda. Lineamenti per una nuova visione del mondo (2008) e Guida alla sopravvivenza (2010) per Arianna, Ambiente: Codice Rosso (2011) per l’Editrice Jouvence, oltre a numerosi articoli su varie Riviste, quasi tutti su argomenti di ecologia profonda.

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