Vis Medicatrix Naturae: I Poteri innati di Autoguarigione
(Articolo scritto da Giuseppe Distefano)
Il motto “vis medicatrix naturae” (natura medica) è una traduzione latina del greco νονσων φνσεις ιητροι, attribuito a Ippocrate. L’espressione riassume uno dei principi guida della medicina ippocratica in cui gli organismi contengono “poteri innati di autoguarigione”.
La concezione fondamentale della medicina ippocratica nasce dalla medicina babilonese e da quella egiziana. Essa ha un indirizzo cosmico ed unitario, secondo il quale la natura individuale possiede i caratteri e le funzioni di un’energia vitale ed è la suprema regolatrice dell’armonia necessaria alla vita. Il corpo ha in sé i mezzi della guarigione: la Natura è il medico delle malattie. Molte malattie possono addirittura regredire, se la nostra energia vitale risanatrice (la Vis Medicratrix Naturae) è in piena autonomia di agire. Lasciare libera di agire “l’intelligenza biologica” che è in ognuno di noi.
Alla diagnosi della malattia il meccanismo di autoguarigione ha due possibilità d’intervento; o agire sulla malattia rafforzandola o sulla persona, avviando la possibilità di guarigione. Tutto dipende da che parte ci schieriamo. Qui un ruolo importante lo svolge l’effetto osservatore. L’osservatore cambia l’osservato, quindi, la realtà cambia a secondo della scelta che facciamo. Da che parte ci siamo schierati? Su quale terreno? Ci concentriamo sulla malattia o sulla persona? Ecco che la malattia ne esce rafforzata se ci concentriamo su di essa, diversamente la malattia ne esce sconfitta se ci concentriamo sulla persona. E’ proprio l’effetto osservatore contemplato dalla nuova fisica ad insegnarci che il passaggio da possibile a probabile dipende da noi.
“I nostri pensieri sono in grado di modificare noi stessi, gli altri e l’ambiente circostante” (Masaru Emoto).
Occorre, quindi, acquisire maggiore consapevolezza ed una concezione diversa nell’interpretare la vita, gli eventi ed i fenomeni fisici che ruotano attorno a noi come modello vivente universale (macro e microcosmo).
Il nostro organismo deve continuamente adattarsi all’influenza di ogni tipo di frequenza o vibrazioni (energie sottili), stimoli negativi e positivi che riceve dall’ambiente (omeostasi), siano essi dovuti a: “pensieri, emozioni”, alimentazione, medicamenti, radiazioni cosmiche, solari, terrestri, etc.. Gli effetti di questi stessi stimoli se in negativo, sono delle vere e proprie tossine che producono ormoni e neurotrasmettitori che danno l’inizio biologico e fisiologico ad ogni tipo di malattia.
La facoltà di autoregolazione degli organismi viventi, la capacità di mantenere un equilibrio stabile, nonostante il variare delle condizioni esterne viene definita “OMEOSTASI”. L’omeostasi trae proprio origine dal “vis medicatrix naturae”.
Un ruolo assai importante per il mantenimento della buona salute viene pertanto rivestito dagli alimenti incluse bevande, dal modo di vita e dall’ambiente in cui si vive, in parole semplici “DIETA”. Dieta si, ma no nel senso in cui la intendiamo noi. Associamo sempre il termine dieta a “privazione”, non è proprio così. In realtà la parola stessa, infatti, deriva dal latino diaeta, a sua volta dal greco δίαιτα, dìaita, «modo di vivere», dieta come spettro alimentare cioè visione alimentare, dieta come “stile di vita”.
Il nostro corpo è un corpo fisico fatto di materia. La materia stessa a livello sub-atomico è energia!
L’atomo è energia, quindi, tutta la materia, sia quella di cui noi siamo composti, sia quella che ci sta attorno, come spiegato dalla moderna fisica quantistica, non è nient’altro che energia. Tutto è energia!
Quando mangiamo noi non ci alimentiamo solo di ciò che stiamo mangiando, ma anche dell’energia contenuta nell’alimento! Questo significa che oltre ai consueti elementi (proteine, carboidrati, etc.), gli alimenti devono anche possedere delle “vibrazioni energetiche”, capaci di mantenere la vita. È l’energia vitale che rende disponibile un qualsiasi cibo; la carenza di questa energia intrinseca alla materia, richiederà molta più energia al nostro organismo per assimilare una certa sostanza.
Il sapore stesso dei cibi dipende dal loro livello di energia, è legato alla complessa e delicata situazione molecolare delle componenti dell’alimento. Il sapore è memoria e conoscenza.
Esistono due definizioni di sapore: il sapore da un punto di vista chimico, cioè tutte le sensazioni che siamo in grado di percepire tramite i recettori gustativi presenti sulla lingua, se vogliamo, la proprietà che ha la sostanza gustata di produrre tale sensazione; il sapore per la fisica quantistica, cioè un insieme di numeri quantici o simmetria, che caratterizzano tipi diversi di quark e leptoni, altrimenti indistinguibili in base ad altre proprietà. (i numeri quantici del sapore: quark, leptone, spin, simmetria di gauge, cromodinamica quantistica QCD, chirale)
Un alimento non è soltanto una serie di sostanze, ma è un organismo, un microcosmo e nella sua complessità, vibra come se fosse un’entità vivente.
L’alimentazione consiste nell’assunzione da parte di un organismo degli alimenti indispensabili al suo metabolismo, alle sue funzioni vitali quotidiane e prende in considerazione tutte le trasformazioni fisiche, chimiche e fisico-chimiche che i nutrienti assunti subiscono.
La nutrizione (introduzione di nutrienti) è l’insieme dei processi biologici che consentono o che condizionano, la sopravvivenza, la crescita, lo sviluppo e l’integrità di un organismo vivente, di tutti i regni. (animale, vegetale, funghi, etc.)
Volendo fare un riepilogo: per alimentazione si intende ciò che mangiamo; per nutrizione è l’effetto dell’alimentazione, cioè tutti quei processi metabolici necessari al mantenimento ed al corretto funzionamento dell’organismo.
Nutrirsi in modo corretto dovrebbe significare assumere energia.
Una corretta nutrizione ci aiuta quindi, a mantenere il nostro livello di salute ottimale, sia fisico che intellettivo ed a prevenire i rischi di malattia.
Alimentarsi o mangiare è la risposta ad un bisogno biologico primario, ciò non è detto che ci garantisce la vita, diverso è nutrirsi consapevolmente, cioè scegliere con coscienza un alimento che ci permette di fornire nutrienti al nostro organismo che svolgono funzioni vitali, garantendoci la vita (vitamine, aminoacidi, acqua, carboidrati, etc.).
Ecco perché la strada da seguire è un’alimentazione viva, ricca cioè di prana o energia vitale, insomma il carburante di ottima qualità, fondamentale per la nostra salute.
Noi siamo ciò che mangiamo, ogni 35 giorni la nostra pelle si sostituisce, il fegato cambia dopo circa un mese, il nostro corpo crea nuove cellule dal cibo che mangiamo, il cibo diventa letteralmente noi!
“Se ti nutri di ciò che è vivo questo ti vivificherà, se ti nutri di ciò che morto questo ti ucciderà”, (Antico Vangelo Esseno) riferito al cibo come presenza o assenza di energia vitale.
Un approccio olistico della funzione alimentare deve essere costantemente integrato tra aspetto biologico e componente mentale, cioè nutrire il nostro corpo e nel contempo la nostra mente che sono un tutt’uno.
“La ricerca della salute orientata alla persona e non alla malattia, alla causa e non al sintomo, al sistema e non all’organo, al riequilibrio invece che alla cura, stimolando il naturale processo di autoguarigione” attraverso le vie d’accesso: corpo, mente e spirito.
Il cibo, come il nostro corpo è energia concentrata, ed esso ha un impatto notevole sull’organismo, biochimico, biomeccanico e vibrazionale.
Un’alimentazione sana e naturale è ormai considerata da tantissime fonti scientifiche un presupposto essenziale per garantirsi il benessere psico-fisico.
Il nostro organismo ha bisogno di essere in sinergia con la natura per vivere nel benessere, necessita quindi, di energia vitale risanatrice “vis medicatrix naturae” .
© 2015 – 2018, Redazione di Quantic Magazine. All rights reserved.