I Centri del disegno ci dicono come veniamo condizionati e come condizioniamo
Il primo modulo del Living Your Design workshop porta l’attenzione sui centri del disegno. La cosa più semplice da osservare è che ce ne sono 9 e che ognuno di essi svolge un compito importante nella nostra vita, alcuni anche più di uno.
Leggi anche l’articolo in merito allo Human Design: Come i disegni ci dicono chi siamo
Come si vede dalla foto in alto, la Testa e le Radici sono centri di pressione rispettivamente mentale la prima, e più basica e fisica la seconda. Il Cuore, il Plesso Solare, il Sacrale sono centri motore, energia espressa in varia forma e frequenza di cui naturalmente si dispone. La Milza, l’Ajna e il Plesso solare sono centri di consapevolezza.
Hanno un ruolo molto importante per noi perché sono collegati direttamente a come noi siamo naturalmente disegnati per percepire la vita e le sue esperienze (istintivamente, emozionalmente, mentalmente). La Gola ci mostra la nostra attitudine naturale di manifestare, agire e comunicare sulla base dei naturali processi di metamorfosi dell’energia e della consapevolezza individuale. Il Centro G si occupa d’identità, direzione, amore per se stessi.
Tutti i centri colorati di bianco si prestano a essere condizionati, ovvero a fare esperienza in quelle determinate aree attraverso le relazioni con l’altro e con l’ambiente.
Qui noi riceviamo il condizionamento
Ad esempio avere le Radici colorate di bianco significa essere disegnati per relazionarsi con la pressione cui la vita ci sottopone, meglio conosciuta come stress, e diventare maestri nel gestirla senza identificarsi in essa perché ci arriva sotto forma condizionata, appartiene all’altro e quando l’altro esce dal nostro campo aurico la pressione meccanicamente cessa di spingerci.
Al contrario se nel disegno il centro è attivato e ha una colorazione diversa dal bianco, diventa un’area dove facciamo esperienza come noi stessi e gli altri non potranno condizionarci. Quello che può accadere, piuttosto, è che noi stessi usiamo le nostre qualità in un modo disarmonico.
Qui noi siamo chi provoca condizionamento
Ad esempio se abbiamo il Sacrale attivato colorato di rosso, quella sarà una energia di cui disporremo fino alla morte. Sarà tuttavia una energia con caratteristiche ben definite, riconoscibili e riconducibili a noi e nessuno potrà interferire nell’uso che decideremo di farne.
Il condizionamento non è qualche cosa di male o di negativo, è il modo con cui ci scambiamo informazioni, percepiamo e riceviamo l’altro come qualche cosa di diverso da noi nel momento in cui condividiamo uno spazio aurico ristretto, sia per un minuto, che per giorni o mesi o anni.
Se osserviamo il nostro disegno, possiamo distinguere velocemente che tipo di condizionamento siamo disegnati a ricevere e che tipo di condizionamento siamo disegnati a provocare
La vita è così, ognuno di noi influenza l’altro ed è a sua volta influenzato (compresi gli animali e le piante). Solo che nel disegno si possono distinguere le aree in cui abbiamo bisogno dell’altro (centri bianchi), dalle aree in cui noi stessi siamo ciò di cui l’altro ha bisogno (centri colorati).
Naturalmente non siamo qui per essere condizionati da chiunque, ci sono condizionamenti necessari, nutrienti, funzionali compatibili con chi siamo, altri no.
Il Living Your Design workshop nella prima parte offre questo tipo di risposte e di chiavi pratiche per riconoscere, scegliere e finalmente vivere se stessi e il condizionamento corretto per noi.
Allo stesso tempo si imparerà a non identificarsi con forze (condizionamenti) che non ci appartengono attivando un processo di de-condizionamento a livello cellulare che nel quotidiano si traduce non agendo più quello che non è utile per noi.
Comprendere e riconoscere questi meccanismi in noi stessi e negli altri ha anche soprattutto il pregio di sollevarci da sofferenze inutili e aspettative illusorie sugli altri che è quello che avvelena la nostra vita e le nostre relazioni fino a depotenziarci energeticamente.
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